Abusi e truffe relative alla costruzione degli alloggi di Via Galanti. Un’altra seduta inutile del processo.
Comunicato stampa del 5 ottobre 2012
E’ stato rinviato ieri, per l’ennesima volta, il processo a carico dell’amministratore della CON.CA., e di altre 8 persone, per reati connessi alla realizzazione e alla vendita degli alloggi di Via Galanti.
Il progetto approvato dall’amministrazione guidata da Pasquale Viespoli nel 1999, prevedeva la realizzazione di 80 alloggi ma ne sono stati costruiti solo 38; altri 18 non sono stati completati e l’edificio è tuttora oggetto di devastazione, mentre per gli ultimi 24 appartamenti la ditta O.RE.C. collegata alla CON.CA. ha incassato gli acconti ma non ha mai iniziato i lavori.
A settembre 2008 il Comune ha revocato la Convenzione Urbanistica con la ditta costruttrice perché non sono stati realizzati gli appartamenti previsti e neppure le opere di urbanizzazione a servizio del quartiere; gli appartamenti finiti sono stati venduti ad un prezzo maggiore di quanto concordato; è stato realizzato un piano abusivo non previsto nel progetto; 12 alloggi sono stati promessi in vendita a 24 diversi prenotatari con il conseguente doppio incasso degli acconti.
La vicenda è stata oggetto di numerosi dossier ed esposti da parte della associazione Altrabenevento e di alcuni promissari acquirenti dai quali ha preso avvio una indagine conclusa nel 2009 dal Sostituto Procuratore della Repubblica Giovanni Tartaglia Polcini. Il Giudice per l’Udienza Preliminare, dopo aver rigettato la richiesta di rinvio a giudizio per l’amministratore della Con.Ca. per Truffa ai danni del Comune e per Truffa ai danni della Regione, ha disposto il processo per:
Maurizio Triola -amministratore della CON.CA e la moglie, Maria Rosaria Di Biase – amministratore della collegata cooperativa OREC, per truffa a danno di 11 promissari acquirenti indotti a pagare indebitamente maggiori costi; Triola, il direttore dei lavori, Segio Moleti, e i 4 amministratori delle ditte che hanno effettuato i lavori, per abusi edilizi; Francesco Cassano – ex dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Benevento, Moleti e Ugo Barbi – responsabile del Settore edilizia agevolata della Regione Campania- per falsità materiale connessa alla certificazione delle opere realizzate; Bettino Martorano-assicuratore, per false informazioni al P.M. e favoreggiamento relative alle polizze fideiussorie false (poi prosciolto).
Sono stati invece inviati al Tribunale di Napoli, gli atti relativi alla contestata corruzione a carico di Maurizio Triola accusato di aver versato per il tramite dell’avv. Aniello Mele, una tangente di 30.000 auro a Bruno Andreucci, funzionario della Regione Campania e commissario dello IACP, e gli atti relativi alla contestazione di falso in scrittura privata per Maria Rosaria Di Biase ed Emilia Troiano, dipendente della CON.CA.
Nella udienza di ieri, dovevano finalmente essere ascoltati i primi testimoni, ma il giudice Rosario Baglioni, subentrato alla dottoressa Fallarino che dopo 4 sedute ha rinunciato per motivi che non sono stati resi noti, ha deciso di rinviare l’udienza per poter decidere sulle richieste degli avvocati difensori, già avanzate nelle precedenti sedute e respinte dal precedente giudice monocratico.
L’avv. Giovanni Cacciapuoti, difensore del costruttore, Biagio Vallefuoco, ha, infatti, chiesto l’emissione di sentenza immediata di assoluzione perché il reato contestato di abuso edilizio, per la costruzione di varie opere non autorizzate tra le quali il 5 piano, sarebbe prescritto.
L’avv. Domenico Russo, legale nominato dal Comune di Benevento, ha ricordato che il PM ha già acquisito la documentazione fotografica dalla quale si evince che le opere in questione non sono ultimate e quindi che l’abuso risulta in corso di consumazione.
L’avv. Andrea De Longis, difensore del Triola, ha insistito per l’immediata assoluzione del predetto accusato di truffa in quanto sarebbe del tutto generica l’incolpazione. L’avv. Nunzio Gagliotti difensore delle parti civili originari acquirenti degli immobili dei lotti C e D, ha replicato ricordando che analoga questione era già stata posta dall’avv. Prozzo e rigettata dalla Presidente Fallarino anche alla luce del corposo atto di denuncia querela a firma delle parti offese in cui sono descritti la duplicazione delle promesse di vendita e la lievitazione del prezzo di acquisto degli immobili originariamente promessi e poi rivenduti ad altri con percentuali di ricarico aggiratesi attorno al 25% dell’originario importo. L’avv. Gagliotti ha chiesto al Tribunale di valutare, sebbene la Procura non lo abbia contestato, anche il reato di concussione a carico del Triola, perché l’amministratore della CON.CA. nella qualità di incaricato di pubblico servizio con le convenzioni urbanistiche, ha violato gli obblighi assunti in relazione al prezzo di vendita degli immobili conseguendo o tentando di conseguire maggiori guadagni imponendo aumenti indebiti del prezzo o percependo somme in nero. Il Presidente Baglioni a questo punto si è riservato di decidere ed ha rinviato all’udienza del 15 novembre l’interrogatorio dei testimoni, il sostituto commissario della Digos, Antonio Zarrillo e il geometra Massimino Pastore, all’epoca dei fatti dipendente del Comune di Benevento.
Il presidente – Gabriele Corona
Andreucci Bruno
Il procedimento penale n. 3301/05 RGNR nei confronti dell’ ex Commissario Straordinario dell’ Istituto Autonomo Case Popolari di Benevento, dr. Bruno Andreucci, si e concluso, nell’udienza della IV Sezione del Tribunale di Napoli del 16.04 2013, con la Sentenza di ASSOLUZIONE “ perché IL FATTO NON SUSSISTE “. Si invita, pertanto, nel rispetto del primario interesse riconosciuto ad ogni individuo coinvolto in indagini di natura penale a che,caduta ogni ragione di “sospetto”, la propria immagine non resti offesa da notizie di stampa che riferiscano dell’iniziale coinvolgimento ed ignorino, invece, l’esito positivo delle indagini stesse.