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Ancora rinviato il processo penale per gli alloggi CON.CA. di via Galanti che intanto vengono devastati.

altrabenevento – Comunicato stampa del 13 luglio 2012

Si sarebbe dovuta tenere questa mattina, la quarta udienza del processo a carico di 9 persone tra amministratori di ditte costruttrici, tecnici pubblici e privati, per reati diversi connessi alla realizzazione degli alloggi di Via Galanti, ma la dott.ssa Daniela Fallarino, giudice monocratico,  si è dichiarata incompatibile per motivi sopravvenuti dopo quattro udienze. Il processo riprenderà il 4 ottobre innanzi al giudice Rosario Baglioni.

La convenzione urbanistica e la conseguente Concessione Edilizia firmate tra il 2000 e il 2002, prevedevano la realizzare di 72 nuovi alloggi con contributi regionali, ed opere di urbanizzazioni per riqualificare quella parte del rione Libertà tra via Napoli, la chiesa di San Modesto e il fiume Sabato. Ma la realizzazione del programma edificatorio è stata oggetto di numerose polemiche e denunce soprattutto ad opera della associazione Altrabenevento e di un gruppo di prenotatari degli alloggi, per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione e di parte degli alloggi. Nel 2005 la Procura della Repubblica aprì un’indagine condotta prima dal Sostituto Procuratore della Repubblica De Falco e dopo dal dott. Giovanni Tartaglia Polcini.

Nel 2008 il Consiglio Comunale deliberò la rescissione della convenzione con la Con.Ca. dopo aver contestato più volte la mancata realizzazione di 24 alloggi (lotti M-N) per i quali i prenotatari avevano versato corposi acconti, la costruzione di un quinto piano abusivo sugli edifici dei lotti E-F-G- ed H, il ritardo nella realizzazione di altri 18 appartamenti dei lotti C-D, la mancata costruzione delle opere di urbanizzzaioni da cedere al Comune, la vendita di 38 alloggi a prezzi maggiorati illegittimamente, la promessa vendita 12 alloggi a 24 diversi prenotatari con il conseguente doppio incasso degli acconti.

La vicenda è stata oggetto di un dossier e diverse conferenze stampa di Altrabenevento il cui presidente, Gabriele Corona, ha ricevuto dall’amministratore della Con.CA., Maurizio Triola e dall’assessore all’urbanistica, Aldo Damiano, quattro querele per diffamazione e una citazione civile per risarcimento danni, tutti procedimenti chiusi per archiviazione, remissione di querela o respinti. Per la mancata restituzione degli acconti, Triola fu pure aggredito da un prenotatario e ferito alla testa con il calcio di una pistola.

La realizzazione di opere abusive è stata accertata dal TAR e dal Consiglio di Stato con diverse sentenze, ma la CON.CA. non ha provveduto ad eseguire gli abbattimenti ordinati e neppure lo ha fatto, in danno, il Comune di Benevento che non ha neanche acquisito al patrimonio pubblico gli alloggi abusivamente costruiti. Tre diverse sentenze del giudice civile hanno inoltre sancito che gli aumenti del prezzo imposto dalla CON.CA. per presunti maggiori costi di esproprio dei terreni, erano assoluttamente illegittimi.

L’indagine per i reati penali si è conclusa nel 2009 e un anno dopo, il Giudice per l’Udienza Preliminare, rigettava la richiesta di rinvio a giudizio per l’amministratore della Con.Ca. per Truffa ai danni del Comune (art. 640 secondo comma) e per Truffa ai danni della Regione per acquisizione di finanziamenti pubblici (art. 640 bis). Dopo un ulteriore trasmissione di atti al PM sono stati rinviati a giudizio:

Triola Maurizio- amministratore della CON.CA e la moglie, Di Biase Maria Rosaria- amministratore della collegata cooperativa OREC, per il reato previsto dall’art. 640 (Truffa) a danno di 11 promissari acquirenti, perché “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante artifici e raggiri, inducevano gli acquirenti degli alloggi a pagare indebitamente maggiori costi”;

Triola Maurizio, Moleti Sergio -direttore dei lavori e i 4 amministratori delle ditte che hanno effettuato i lavori, per reati edilizi connessi con la costruzione del lotto C-D in assenza di efficace concessione edilizia e alla costruzione del 5° piano abusivo sui lotti E-F-G- ed H;

Cassano Francesco- ex dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Benevento, Moleti Sergio e Barbi Ugo- responsabile del Settore edilizia agevolata della Regione Campania- per falsità materiale connessa alla certificazione delle opere realizzate;

Martorano Bettino- consulente assicurativo, per false informazioni al P.M. e favoreggiamento relative alle polizze fideiussorie false;

Di Biase Maria Rosaria ed Emilia Troiano, dipendente della CON.CA. per Falso in scrittura privata.

Furono invece inviati al Tribunale di Napoli gli atti relativi alla contestata corruzione a carico di Maurizio Triola accusato di aver versato per il tramite dell’avv. Aniello Mele, una tangente di 30.000 auro a Bruno Andreucci, funzionario della Regione Campania e commissario dello IACP per i pagamenti relativi ai lavori di costruzione di 180 alloggi lungo il fiume Sabato.

Nelle prime udienze del processo inziato nel 2001, il giudice Daniela Fallarino ha prosciolto per non aver commesso il fatto, il consulente assicurativo, Martorano accusato di favoreggiamento per le false polizze fideiussorie, ed ha inviato a Napoli per competenza territoriale, anche gli atti relativi alla contestazione di falso per Di Biase e Troiano.

Ora l’ulteriore rinvio rende ancora più inutile questo processo, già monco per la mancata contestazione dei reati di truffa ai danni della pubblica amministrazione, e che pertanto si riduce a reati edilizi e alla truffa a danno dei prenotatari che con caparbietà hanno insistito nel presentare esposti e denunce solo in parte accolti con la contestazione di reati che tra poco saranno prescritti.

Sono i prenotatari degli alloggi del lotto C-D che la Con.Ca. ha promesso in vendita ad altre famiglie e che poi il giudice civile ha riassegnato ai legittimi promissari acquirenti. Gli appartamenti erano oramai finiti nel 2008, ma non sono stati completati nè dalla CON.CA. nè dal Comune che era subentrato ed attualmente sono alla mercè dei vandali, mentre la giustizia fa il suo corso, molto lentamente. Nel cantiere si entra attraverso tre diversi varchi aperti nella recinzione, gli infissi al primo piano sono rotti o divelti e lanciati sulla pubblica strada, alcuni pannelli sono stati dati alle fiamme mentre i tubi per lo scarico delle acque sono stati smontati e distrutti insieme a niumerosi sacchi di cemento. Così finisce, tra lungaggini o ritardi o incuria colpevole delle istituzioni competenti, il sogno della casa di 12 famiglie che hanno sborsato alcune decine di migliaia di euro di acconto, affrontato e vinto le cause civile e prodotto denunce penali.

 

Comments (2)

  • alfredo

    E’ scandaloso vedere un fabbricato abbandonato e vandalizzato mentre famiglie aspettono che venga ultimato ed assegnato.Ma cosa aspettano dal comune di benevento.Non ci sono fondi? ma un mutuo per l’ultimazione del predetto immobile è sacrosanto.

  • Andreucci Bruno

    Il procedimento penale n. 3301/05 RGNR nei confronti dell’ ex Commissario Straordinario dell’ Istituto Autonomo Case Popolari di Benevento, dr. Bruno Andreucci, si e concluso, nell’udienza della IV Sezione del Tribunale di Napoli del 16.04 2013, con la Sentenza di ASSOLUZIONE “ perché IL FATTO NON SUSSISTE “. Si invita, pertanto, nel rispetto del primario interesse riconosciuto ad ogni individuo coinvolto in indagini di natura penale a che,caduta ogni ragione di “sospetto”, la propria immagine non resti offesa da notizie di stampa che riferiscano dell’iniziale coinvolgimento ed ignorino, invece, l’esito positivo delle indagini stesse.

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