Sul “Piano Casa” strane convergenze tra maggioranza e opposizione.
Il Piano Casa è oggetto di grandi attenzioni anche da parte dei consiglieri di opposizione, “distratti” sul PUC, i quali fanno finta di protestare ma sostengono la posizione del Dirigente e invitano i costruttori a protestare perchè stabilire le regole per limitare le speculazioni vuol dire “perdere tempo”.
Piano casa, “oscuro oggetto del desiderio” che manda in fibrillazione il Settore Urbanistica.
Comune e Gesesa vogliono chiudere i pozzi pubblici per fare spazio ai palazzi privati.
Piano casa, sospeso in attesa di un parere legale su quesiti mal posti.
Da Il Mattino del 1 giugno 2012
Sul piano casa, la Giunta, che è chiamata a governare i processi e non a subirli, non ha alcun indirizzo politico da fornire in merito?” A chiederlo è il gruppo consiliare di Territorio è libertà, che interviene dopo aver appreso da “Il Mattino” che è stato sospeso l’iter procedurale relativo all’esame del cosiddetto “Piano Casa”, cioè la possibilità di edificare ai sensi della legge regionale n.19/09.
Sono ben diciassette le proposte pervenute al Comune di Benevento: una serie di progetti proposti da imprenditori privati, che hanno l’obiettivo di riqualificare, attraverso interventi edilizi, aree degradate della nostra città.
«Purtroppo, però – dicono i consiglieri Mario Pasquariello, Gino De Minico e Nazzareno Orlando -, fino ad ora si è assistito (tra le giuste proteste dell’associazione dei costruttori che, siamo convinti, continuerà a “levare” alta la propria voce) ad un ingiustificato ed incomprensibile ritardo dell’ufficio urbanistica (diversità di interpretazioni od altro?) nel completamento delle relative procedure».
Oggi, è ancora l’opinione degli esponenti di Tèl, apprendiamo “l’ultima novità”: dopo svariati mesi (trascorsi, dunque, invano!) l’Amministrazione ha deciso che per interpretare il concetto di “area degradata” contenuto nella legge in oggetto è necessario chiedere un parere ad un legale, logicamente esterno all’Ente! «Ma come, viene spontaneo domandarsi, la Giunta, che è chiamata a governare i processi e non a subirli, non ha alcun indirizzo politico da fornire in merito? E il dirigente del Settore Urbanistica, tecnico competente (e perciò opportunamente gratificato dal punto di vista economico), non è in grado di “sbrogliare” la matassa assumendosi le relative responsabilità?».
«Addirittura una “supercommissione”, costituita da tecnici e politici vari, il sindaco, l’assessore all’urbanistica Aversano, il presidente della commissione urbanistica Collarile e, addirittura, dall’ex assessore all’urbanistica o, se si preferisce, capogruppo del PD, Angelo Miceli (stranamente, unico gruppo consiliare di maggioranza ad essere rappresentato) dunque dalla massima “intellighentia” del centrosinistra in materia, non riesce a “trovare la quadra”! Tutto ciò è veramente molto strano anche perché siamo convinti che un legale esterno, per quanto bravo, dia la propria interpretazione ma non possa certo assicurare che la sua sia l’interpretazione “certa”. Ed allora – è sempre l’intervento dei consiglieri di Tèl -, se proprio si voleva un parere legale, non sarebbe stato meglio (oltre che più economico per l’Ente) chiederlo alle valide professionalità che compongono l’Ufficio Legale del Comune, troppo spesso ingiustamente trascurato se non addirittura negletto? O, in mancanza del coraggio di assumersi le proprie responsabilità da parte dell’Amministrazione e della dirigenza che la supporta, non sarebbe stato più opportuno chiedere un atto di indirizzo al massimo organo rappresentativo della nostra città che è il Consiglio Comunale?».
«A dirla tutta, la questione “Piano Casa“ non è stata “chiara” fin dall’inizio (basti pensare che alcune proposte progettuali relative alla legge in oggetto in un primo momento recavano, a parer nostro inopportunamente, la firma di uno dei consulenti del PUC salvo, poi, dopo l’intervento di un Ordine professionale, essere sottoscritte da diverso tecnico) e non vorremmo che la legge in questione possa essere utilizzata per eludere le previsioni del tanto decantato (da parte dell’Amministrazione) PUC».
«Non vorremmo che “serva” un autorevole parere legale che faccia da “cornice” ad un “quadro” già “dipinto”. Sulla questione saremo, perciò, particolarmente vigili onde evitare che la nostra Comunità ed il nostro territorio debbano pagare, ancora una volta, a caro prezzo, la incapacità di governare i processi da parte di una Amministrazione senza guida e priva di concretezza».