Amianto negli uffici postali funzionanti. Ecco l’elenco. Tacciono le Poste e i sindacati.
Da Il Sannio quotidiano del 6 maggio 2012
Amianto, il caso arriva in Prefettura. Ecco i nove edifici delle Poste che potrebbero contenere il pericoloso minerale
Eccoli gli edifici incriminati: Solopaca, Ceppaloni, Amorosi, Apice, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Morcone, San Lupo e Vitulano. Sono nove gli edifici delle Poste finiti sotto accusa lungo l’intero territorio provinciale. A dare la stura alla questione amianto nel Sannio, l’associazione Altrabenevento di Gabriele Corona, che ha portato alla luce i casi di presenza del pericolosissimo minerale in molti uffici postali o in strutture che sedi postali sono state, prima di essere dismesse o alienate. E ieri mattina Corona gli atti li ha portati in Prefettura per dare corso a una denuncia che non approda a risposte dirimenti.
Nel 1996 – 4 anni dopo la messa la bando del minerale – fu proprio il Servizio di Prevenzione e Protezione delle Poste italiane, sede di Napoli, a far scattare l’allarme amianto per fine 99 strutture per i quali la Società Italposte dichiarava “il ragionevole sospetto della presenza di amianto in alcune parti”. Un sospetto confermato da analisi chimiche su reperti prelevati dai pannelli di controfodera delle strutture portanti e da quelli delle tramezzature. E la comunicazione viene fatta recapitare anche ai responsabili di 21 agenzie postali della provincia di Benevento. L’allarme-amianto scatta per le strutture di Ceppaloni, Montesarchio, San Giorgio del Sannio, San Nicola Manfredi, Vitulano, Apice, Circello, Morcone, Pietrelcina, Pontelandolfo, San Marco dei Cavoti, Airola, Amorosi, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Melizzano, Ponte, San Lupo, Solopaca, Telese Terme. Per questi edifici viene messo in piedi un Piano-amianto: visite periodiche per i dipendenti, interventi sulle tramezzature interne e lo controfodere in pannelli, relativi sia ad opere edili che agli impianti elettrici e tecnologici e monitoraggio dei prelievi ambientali. Dopo 15 anni il minerale continuerebbe a occupare lastre, soffitti, tetti e rivestimenti. Le bonifiche ovunque non sono in realtà mai partite, e sotto accusa è anche la cosiddetta ‘stabilizzazione’ (praticata in molte strutture della provincia di Benevento) che non rimuove, ma si limita a isolare il materiale. Mentre il ‘killer silenzioso’ potrebbe ancora uccidere. Ogni anno, in Italia, sono migliaia le persone che si ammalano lentamente, spesso senza accorgersene e senza che si riesca a stabilire un legame tra la malattia e il minerale, perché il mesotelioma per manifestarsi può impiegare anche 40 anni. Secondo l’associazione Altrabenevento, allo stato, sarebbero in tutto nove gli edifici delle Poste a rischio amianto.
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Corona: “Ora Poste deve dare risposte”
Il presidente di Altrabenevento chiede l’accertamento delle responsabilità
“Dopo l’abbattimento del prefabbricato dell’ex ufficio postale di San Giorgio del Sannio che conteneva pannelli con amianto crisotilo, Altrabenevento ha segnalato più volte la presenza del pericoloso minerale in strutture di proprietà di Poste Italiane spa, società a totale capitale pubblico, che però finora non ha smentito”, non demorde Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento che sul caso aminato vuole andare fino in fondo. Raschiare il barile per portare alla luce eventuali responsabilità. Finora nessuna risposta dai vertici.
“I dirigenti delle Poste – spiega infatti Corona – non hanno spiegato perché hanno venduto al Comune di Montesarchio il prefabbricato dismesso utilizzato come locale ufficio postale e nel quale era stata accertata la presenza di amianto già nel 2003, ma soprattutto tacciono sul fatto che almeno nove prefabbricati attualmente utilizzati come uffici postali, contengono pannelli con il pericoloso materiale. Altrabenevento ha già denunciato dalle colonne de Il Sannio Quotidiano che l’amianto è certamente presente nei prefabbricati tuttora aperti al pubblico di Ceppaloni e Solopaca, ma neppure dinanzi alle preoccupazioni dei lavoratori e degli utenti, Poste ha ritenuto di dover dare spiegazioni”. Eppure la paura per la presenza di un minerale che si è guadagnato la triste fama di ‘killer silenzioso’ perché miete vittime senza clamori e spesso senza che sia possibile mai accertare una relazione tra causa e effetto, serpeggia tra i dipendenti degli uffici postali incriminati.
E Corona incalza nel tentativo di inchiodare ciascuno alle proprie responsabilità: “Non si sono fatti sentire – dice – neppure i delegati sindacali o i responsabili per la sicurezza dei lavoratori che pure sono a conoscenza della dispersione di fibre di crisotilo nei prefabbricati dove i dipendenti di Poste passano ininterrottamente almeno sei ore al giorno. Dinanzi a tanta inerzia, siamo stati costretti a chiedere l’intervento del Prefetto al quale stamattina (ieri, ndr) abbiamo inviato una documentazione per segnalare che l’amianto è presente anche negli uffici postali attualmente funzionanti di Amorosi, Apice, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Morcone, San Lupo e Vitulano. Adesso aspettiamo che Poste si decida a dire la verità sulla presenza di fibre di amianto in questi uffici frequentati da ignari cittadini”.