KES diventa “sito malevolo” e non spiega perchè il sistema di protezione antiterroristico dell’Arco di Traiano non funziona.
13 aprile 2012- Carlo Perugini, Responsabile di Progetto della KES Knowledge Environment Security Srl – replica alla provocazione di Altrabenevento ed al successivo comunicato dell’11 aprile.
“La società KES Knowledge Environment Security srl, spinoff accademico dell’Università del Sannio, partecipata esclusivamente da privati, ha come missione la ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la gestione della sicurezza e per l’ottimizzazione dei consumi energetici. Partecipa a progetti di ricerca europei e nazionali in collaborazione con importanti partner industriali e universitari italiani e stranieri. Dalla sua costituzione, avvenuta nel 2008, ha occupato a vario titolo 10 ricercatori, ed al momento occupa 4 ricercatori e tecnici .
Le soluzioni e le competenze della KES srl sono utilizzate ed apprezzate dai vari clienti italiani, quasi esclusivamente del Nord Italia. Uno dei progetti in corso, parzialmente finanziato dal Ministero della Ricerca, e cofinanziato dall’Azienda, è relativo allo sviluppo di software per la gestione della sicurezza di infrastrutture critiche quali aeroporti, stazioni, etc. Il progetto, iniziato nel 2009, si concluderà a settembre di quest’anno. Nell’ambito di questo specifico progetto di ricerca, KES si avvale della collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio, con il quale ha stipulato una convenzione di ricerca.
KES ha deciso di sperimentare alcuni risultati del progetto estendendone l’applicazione in altri ambiti quali ad esempio la protezione di siti archeologici che costituiscono una importante risorsa del Paese e che la cronica mancanza di fondi non permette quasi mai di proteggere adeguatamente.
Il software sviluppato da KES per la protezione di infrastrutture critiche, si presta a proteggere anche il patrimonio culturale dagli atti vandalici in quanto, grazie alla individuazione automatica delle minacce consente di proteggere monumenti e siti archeologici che oggi non sono custoditi. Analogamente il software della KES potrebbe essere utilizzato per il controllo della discariche abusive.
Il software di KES consente il riconoscimento delle potenziali minacce, l’attivazione di dissuasori sonori ed eventualmente l’allarme persista, l’invio del video alla centrale della forza dell’ordine che decidono se e come intervenire.
KES ha quindi offerto al Comune di Benevento la possibilità di sperimentare la soluzione per la protezione dell’Arco di Traiano. Il Comune ha sostenuto i soli costi relativi alle infrastrutture montate nei pressi dell’Arco, mentre il software è stato messo gratuitamente a disposizione da KES.
La sperimentazione dell’Arco di Traiano, è praticamente conclusa. I dati sperimentali, che saranno oggetto anche di una pubblicazione scientifica, hanno dimostrato la praticabilità dell’approccio.
Il passaggio dalla fase sperimentale e di ricerca alla gestione operativa richiede la predisposizione della cartellonistica prevista dalla legge sulla privacy, l’eventuale installazione di dissuasori sonori e la definizione delle procedure per la gestione degli allarmi da parte delle forze dell’ordine.
La società confida che l’improvvisa notorietà della sperimentazione sui mezzi di informazione possa accelerare l’effettiva adozione del sistema proposto.
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La risposta di Altrabenevento – 15 aprile 2012
L’ing. Carlo Perugini, Responsabile di Progetto della KES- Knowledge Environment Security Srl, è intervenuto per spiegare il mancato funzionamento del complesso sistema di videosorveglianza intelligente dell’Arco di Traiano e per ringraziare Altrabenevento per la pubblicità fatta con le finte martellate al monumento.
In verità egli ci spiega la filosofia del progetto, che avevamo già letto sul sito www.kesitaly.it prima che fosse bloccato da un virus, ma non dice perchè il sistema si limita a registrare le immagini e non riesce ad identificare i comportamenti sospetti che potrebbero arrecare danni all’Arco ed inviare, in automatico, l’allarme alle forze dell’ordine con telefonate ed email. Questo però è l’aspetto centrale della discussione perchè se si trattasse di un semplice sistema di videosorvegliaza che trasmettere immagini su uno schermo e le registra, non costerebbe 973.000 euro e non avrebbe avuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica un finanziamento di €516.000 pari da un miliardo delle vecchie lire, e cioè il massimo previsto dal Decreto Ministeriale MIUR dell’8 agosto 2000 n. 593.
Il Protocollo di Intesa firmato il 15 marzo 2010 tra il sindaco di Benevento, Fausto Pepe e il prof. Edmondo Gnerre, socio di KES, prevedeva, tra l’altro che la società avrebbe immediatamente gestito “gratuitamente per la durata di anni due, il monitoraggio delle informazioni ricevute provvedendo a inviarle agli enti istituzionalmente preposti e attivando, in caso di minaccia al bene, le procedure di allarme previste dal sistema”. Evidentemente, la “sperimentazione” cioè la fase di identificazione e memorizzazione nel sistema dei comportamenti minacciosi da segnalare, doveva essere già stata effettuata. Infatti, la KES si è costituita a ottobre del 2008, ha subito ricevuto dal Ministero €258.000 pari alla metà del contributo assegnato ed ha acquistato da una società israeliana il software per la videosorveglianza intelligente dei siti sensibili ad attacchi terroristici.
Poi che è successo? La KES, dopo più di un anno, non è riuscita a tarare il sistema per identificare le minacce all’Arco di Traiano, aperto alla frequentazione del pubblico? Oppure il sistema di telecamere non è adeguato?
A quanto ci risulta, ad esempio, KES ha registrato a Natale scorso l’atto vandalico ai danni del presepe, ma dalle immagini non si distingue il soggetto, forse perchè era buio e le telecamere non sono a raggi infrarossi. In verità, anche lo scorso 9 aprile, alle dieci del mattino e quindi in pieno giorno, il complesso sistema di KES fatto di telecamere e sensori, ha registrato un “individuo che ha tentato di colpire due volte l’Arco di Traiano con un oggetto estratto da una busta” e invece si trattava di un martello estratto dalla tasca interna del giaccone e non di una innocua “costa di sedano” estratta dalla busta del verdumaio.
Evidentemente il complesso e costoso sistema di videosorveglianza antiterroristico dell’Arco di Traiano ha bisogno di una regolata. Intanto, considerato che nella KES e nelle sue società partecipate figurano ben cinque professori universitari tutti esperti di informatica, qualcuno potrebbe risolvere il problema del sito www.kesitaly.it che è bloccato da quando abbiamo fatto finta di martellare l’Arco di Traiano? Compare infatti una mascherita che annuncia minacciosa “Sito malevolo che cerca di installare software in grado di sottrarre le informazioni personali degli utenti, sfruttare il computer per danneggiare altre macchine o semplicemente danneggiare il sistema”.
Sulla partecipazione dell’Università alla Knowledge Environment Security Srl e sulle complesse relazioni tra i professori universitari e le società in Spin-off dell’ateneo sannita, alle quali fa riferimento l’ing. Perugini, torneremo prossimamente, così continueremo a fare la pubblicità tanto gradita alla KES.
Il presidente –Gabriele Corona