Scaturchio, Pascalucci e il tritacarne dei faccendieri sulla direttrice Napoli- Cervinara- Benevento.
La stampa locale ha dato risalto alla notizia dei provvedimenti restrittivi a carico di tre imprenditori di cui uno beneventano, per la bancarotta fraudolenta della pasticceria Scaturchio, ma anche in questa occasione nessun giornalista si è sforzato di approfondire i fatti. Solo Sanniopress, che non è una “testata” come precisa sempre il suo direttore, Billy Nuzzolillo, ha ricordato che a maggio scorso Altrabenevento aveva già segnalato, al mensile la “Voce delle voci- Voce della Campania”, che il caso Scaturchio era finito nella indagine della Procura della Repubblica di Napoli, denominata “Operazione Malta”.
Per diversi reati tra i quali la truffa e la associazione per delinquere, a dicembre 2010 erano finiti in carcere, tra gli altri, Paolo Viscione, da Cervinara, già noto per il coinvolgimento in varie truffe assicurative, il figlio Vincenzo, socio della Istituto Vendite Giudiziarie con sede a San Nicola Manfredi insieme al figlio di Pasqualino Lombardi della P3, e il commercialista beneventano Fabio Solano, tuttora nel collegio sindacale della Azienda dei Trasporti del Comune di Benevento.
L’inchiesta dei magistrati napoletani era partita dalla attività di due compagnie assicuratrici estere, una di Malta e l’altra del Regno Unito, che hanno rilasciato polizze inefficaci accumulando ingenti risorse con le quali sono state finanziate 15 società tutte di fatto ispirate e controllate da Paolo Viscione, tra le quali: Istituto Vendite Giudiziarie di Benevento, Arte Invest Corporation dello stato del Delaware (USA), B&S Broker di Montesarchio, Genealth srl di Firenze, DVS di Roma e San Domenico di Benevento.
Con la ordinanza di arresto i magistrati napoletani precisavano che la San Domenico srl era “destinata a reinvestire somme provenienti dalla NOVOSAD (società inglese di assicurazioni n.d.r.) nell’acquisto e nella attività della impresa di pasticceria ‘Scaturchio’ di Napoli” e che, secondo il curatore fallimentare del prestigioso marchio napoletano, dietro tale società vi erano “il notaio Sangiuolo e tale Viscione da Cervinara”. Il notaio Vito Antonio Sangiuolo, di Benevento, ascoltato dal Pubblico Ministero napoletano titolare della inchiesta, come persona informata dei fatti il 9 settembre 2010, dichiarava:“con riferimento alla somma di 25.000 euro che risulta corrisposta alla mia persona da parte della società Novosad si tratta del versamento dei decimi del capitale di centomila euro della costituita San Domenico srl con sede in via Marmorale 32, avente ad oggetto attività di pasticceria e gelateria. I soci sono Solano Fabio e Solano Massimo…”
Alla San Domenico srl si è affiancata nella operazione Scaturchio, la società “Turistiche alberghiere srl” di Pasquale Ucci, destinatario del provvedimento di interdizione dalla attività disposta dalla magistratura napoletana che intanto prosegue gli accertamenti giudiziari sugli intrecci affaristici della “Operazione Malta” e dei diversi personaggi coinvolti. Il dominus di tutta la ragnatela di relazioni che la procura partenopea ritiene illecite, rimane Paolo Viscione che è anche il grande accusatore di Marco Milanese, parlamentare del PdL, anche lui di Cervinara, per il quale i magistrati di Napoli avevano chiesto l’arresto.
Il parlamento ha graziato anche lui, come ha fatto con Cosentino, e Milanese ha denunciato a sua volta Viscione per calunnia perché lo avrebbe ingiustamente accusato di essere intervenuto per “aggiustare” una indagine della Guardia di Finanza di Benevento a suo carico.
Anche l’esame di quest’ultima vicenda giudiziaria serve a chi non vuole far finta di ignorare, per comprendere il perverso intreccio affaristico-politico già descritto nelle inchieste P3, P4 ed “Operazione Malta” che a Benevento trovano una pericolosa sintesi capace di strozzare anche prestigiose e storiche attività imprenditoriali.
Altrabenevento, il presidente – Gabriele Corona
Antonio Di Ninno
Caro Gabriele ho letto il tuo artcolo e lo condivido totalmente in particolare il finale. Questo Parlamento fatto di corrotti e corruttori hanno salvato Cosentino e Marco Milanese .
“mi sono convinto che anche quando tutto è perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”
Antonio Gramsci – lettera del 12 settembre 1927
Intervento ad Avellino al congresso del PRC-SE -FDS del 27 – 11 – 2011
Cari Compagni e Compagne, sono d’accordo con la relazione del segretario e con Paolo Ferrero che un operaio della Fiat a differenza di Vendola.
Questo congresso si svolge in un contesto molto difficile non solo qui ad Avellino ma in tutta Italia che è soggetta al commissariamento non solo della BCE ma anche della burocrazia Europea. Si è dimesso Berlusconi;
e si è fatto un governo di tecnici,il voto di fiducia è politico è stato votata da tutti i partiti ad eccezione della lega. Monti dai primi annunci sta già facendo un sacco di guai, fa le comunicazioni all’Europa e non le fa agli Italiani e nemmeno alle forze politiche e sociali. La sinistra che sta al parlamento non solo è d’accordo con la lettera mandata dalla BCE ma è anche pronta a sostenere la lettera che Mario Monti e questo governo ha portato al Parlamento Europeo . Una lettera che chiede sacrifici sempre ai più deboli, invece di istituire la patrimoniale e tassare i grandi patrimoni. Io non sono per un governo tecnico guidato da Mario Monti( si è visto l’altro ieri quando è andato al Parlamento Europeo) in quanto lui è stato un dirigente della Banca del gruppo di banchieri che ha ridotto l’Italia così. Sono tutti d’accordo, così la politica di destra e di sinistra che sta in parlamento scaricherà su di lui le responsabilità dei provvedimenti che si faranno.
La Federazione della sinistra ha respinto al mittente la lettera della BCE – con Massimo Rossi coordinatore della fds.Si allunga l’età pensionabile e si interviene sul mercato del lavoro e sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Anziché combattere il lavoro nero si interviene sulla contrattazione decentrata per togliere potere ai lavoratori e abolire il contratto Nazionale, si interviene sulla scuola pubblica e sui cittadini meno abbienti togliendo l’indennità di accompagnamento.
Adesso Marchionne dal primo gennaio ha disdetto tutti gli accordi, non a caso la CISL la UIL e l’UGL concordano. Soltanto la Fiom- CGIL , CUB e noi di Rifondazione Comunista e federazione della sinistra siamo contrari.
Per uscire dalla crisi bisogna andare subito alle elezioni in modo da misurarsi con il popolo sovrano così come è accaduto a Napoli e Milano. A noi di Rifondazione Comunista e federazione della sinistra i sondaggi ci davano come scomparsi, ma siamo andati meglio di sel, in particolare a Napoli,non ultimo nel Molise dove abbiamo preso il 3.3%. Da ricordare
anche le primarie a Gorizia dove noi abbiamo preso il 33% , il pd 55% ,
sel 7% e idv 6%.
A Cuneo Sconfitto il grande favorito Rostagno, appoggiato dal Pd.
Vanno a votare in 5 mila, il 12% degli aventi diritto
Alla fine l’ha spuntata l’outsider: a rappresentare il centrosinistra nella corsa alla poltrona di sindaco di Cuneo sarà Gigi Garelli, professore di filosofia cinquantenne, sostenuto alle primarie da Rifondazione e da alcuni ex esponenti Pd, ma anche da una parte dei movimenti sociali cattolici. Facile parlare di “effetto Pisapia”, visto che il grande favorito era un altro, ossia Elio Rostagno, candidato del Pd e già sindaco di Cuneo per due mandati.
Garelli l’ha spuntata con il 27,11% delle preferenze ed ha approfittato del fatto che l’elettorato democratico si sia frammentato molto tra i tre candidati del Pd. Con Rostagno che si è fermato al 22,08%, l’attuale assessore al Bilancio Patrizia Manassero che è arrivata al 17,89%, e il vicesindaco in carica Giancarlo Boselli, giunto al 10,59%. Buona anche la prova di Franca Giordano, che godeva dell’appoggio di Sel e che è arrivata al 21,75%.
Il centrosinistra si gode l’ottima affluenza (hanno votato in 5308, il 12% degli aventi diritto) e si prepara ad affrontare il rebus alleanze. Difficile infatti pensare, dopo la vittoria di Garelli, a una coalizione allargata all’Udc. Più probabile invece l’apparentamento con l’Idv, che non ha partecipato alle primarie. Sull’altro fronte politico, Pdl e Lega sembrano orientate a correre da sole.
A Lacedonia abbiamo fatto una serie di iniziative sull’eolico,per il 20° anniversario del prc. In quell’ occasione a Roma come a Lacedonia abbiamo ricordato tutti i compagni di Lacedonia a partire dal compagno Filippo Quatrale che per me è stato un maestro di vita. Ricordo ancora il Compagno Antonio Troise di Avellino e tanti altri delegati che mi chiesero di firmare il documento per la Rifondazione Comunista al quale decisi di aderire.
Nel 2009 a Lacedonia avevamo 36 iscritti compresi quelli di Bisaccia;oggi nel 2011 ,come nel 2010, siamo rimasti in 13.. E io non mi arrendo!
Nel 2009 con la scissione di Rifondazione ho fatto fatica a capire la scelta di Vendola , Bertinotti ed altri, invece io forte dell’esperienza passata, non la condivisi nonostante avessimo fatto il congresso insieme.
Io dissi a Vendola di non fare la scissione in quell’assemblea a Roma.
Adesso si aprono nuove prospettive, un dialogo con tutte le sinistre e per i comunisti a partire dalla Federazione della sinistra e la costruzione delle case della sinistra, per un’alternativa di società ognuno con i suoi valori.
Però non rinuncio neanche alla lotta di classe e al conflitto Capitale –Lavoro. Io sono comunista e lo sarò sempre perché : “ovunque c’è uno
sfruttato c’è un Comunista che lo difende” .
Adesso Vendola con telefonata ( intercettata da un giornale Italia oggi) consiglia a Bersani di non allearsi con il prc- e fds, e non c’è stata nessuna smentita. Il Vendolismo è il contrario di Berlusconismo.
Bertinotti sembra che si sia pentito, e lo dimostra partecipando ad una serie di iniziativa unitarie. Ci vuole un’ alternativa a questa politica di palazzo, bisogna sconfiggere la personalizzazione , il leaderismo capitalistico e delle banche internazionali , le guerre sia a destra che a sinistra.
Io ho aderito al primo documento e spero che sia un congresso unitario.
Unire la sinistra per uscire dalla crisi del capitalismo in crisi per costruire un’alternativa di società a partire della Federazione della Sinistra.
Affinchè oggi sia attuale il Comunismo è necessaria la presenza del Partito della Rifondazione Comunista.
Noi come Federazione irpina del PRC abbiamo dato un segnale unitario, infatti dopo la scissione abbiamo eletto all’unanimità il segreteria unitaria. Eleggemmo il segretario all’unanimità Tony Della Pia con cui sono stato orgoglioso di collaborare. Quando fui eletto presidente, mi proposi anche di fare un comitato federale unitario, ma purtroppo c’è chi non è mai venuto o almeno è venuto qualche volta.
Quando si riunisce il comitato politico federale siamo sempre meno del numero legale cioè meno del 50% ; meno male che c’è qualche compagno che partecipa e questo è tutto documentato nei verbali che ho fatto.
Chi si prende un incarico di partecipare e di dirigere un partito è una responsabilità che è mancata al Comitato Politico federale. E speriamo
Che il nuovo gruppo dirigente che è stato eletto Al congresso della federazione di Avellino abbiamo votato gli organismi dirigenti all’unanimità.
In ultimo volevo ricordare a tutti una frase di Gramsci che mi ha dato sempre l’impulso giusto per continuare e spero lo dia anche a voi : “ Mi sono convinto che anche quando tutto è perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”.
Il presidente del prc-fds Antonio Di Ninno
Nota aggiuntiva il pd a lacedonia a anticipato i tempi non ha voluto fare l’accordo con noi ma lo ha fatto col pdl