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A Benevento il PUC è congelato ma con il “Piano casa” si può edificare vicino ai pozzi che forniscono acqua potabile alla città

Da Il Sannio Quotidiano del 13 novembre 2011

Il nuovo Puc ha reso edificabile l’area di Pezzapiana cui attinge il Comune per il prelievo di acqua potabile.  No della Gesesa in Conferenza di servizi al progetto per la realizzazione di un complesso residenziale

Un comparto edilizio nuovo di zecca con decine e decine di alloggi e relativi servizi. Il tutto proprio su una delle aree utilizzate dal Comune di Benevento per il prelievo di acqua potabile.

E’ ciò che prevede il progetto presentato da alcuni privati per la “Realizzazione di un complesso di edilizia residenziale e sociale” a Pezzapiana. Una proposta depositata nell’aprile scorso da ‘Pellegrino Cavuoto e altri’ nell’ambito degli interventi previsti dalla legge regionale 19/2009 (Piano casa), giunta in fase di approvazione.

L’opera si candida ad essere autorizzata come “recupero di aree degradate”. Ma la zona in questione non sembra essere particolarmente degradata. Nell’area, posta subito alle spalle della Stazione centrale, operano da decenni i prelievi idrici che servono parte della città. Si tratta del “campo pozzi” di Pezzapiana che, insieme ai campi ‘Mazzoni’ (nei pressi del Paladua) e ‘Pietrafitta’ (Torrepalazzo), garantisce la metà della fornitura idrica del capoluogo. Per l’altra metà si fa ricorso, com’è noto, alle acque del bacino molisano del Biferno.

Un’area dunque strategica per la città che richiederebbe una particolare attenzione al fine di tutelare la naturalità della risorsa idrica già duramente minacciata dalle attività antropiche degli scorsi anni. Le analisi di qualità periodicamente effettuate dalla Gesesa e dall’Asl hanno fatto emergere la presenza di nitrati in concentrazioni molto elevate, ai limiti della soglia di legge, nelle acque di Pezzapiana. Un valore di 40-45 microgrammi/litro contro i 50 che rappresentano la quota massima consentita dalle legge. Un dato rilevato recentemente anche da uno studio inter-universitario europeo cui ha collaborato il professor Domenico Cicchella dell’Università del Sannio.

Evidente dunque la necessità di salvaguardare il più possibile il fazzoletto di terra dal quale pesca la Gesesa per alimentare i rubinetti cittadini. L’area, attualmente non occupata da alcuna attività, potrebbe invece presto ospitare un complesso residenziale da decine di appartamenti.

Una possibilità fornita dal nuovo Piano urbanistico comunale. Il documento approvato nel luglio scorso dal Consiglio comunale ha aperto le porte alla costruzione di edilizia privata nella zona, precedentemente destinata esclusivamente a servizi pubblici. Il progetto è già in avanzata fase di approvazione. Nei giorni scorsi negli uffici di Via del Pomerio si è svolta la Conferenza di servizi propedeutica al rilascio del permesso di costruire che dovrà essere rilasciato con delibera di Giunta comunale. Un via libera sul quale pesa però il parere contrario espresso dalla Gesesa. Per la società comunale di gestione delle risorse idriche, l’intervento in quell’area non s’ha da fare, come ha rimarcato in Conferenza l’amministratore Paolo Patrizi. Per Gesesa, l’unica alternativa possibile è l’individuazione di un’area sulla quale creare un nuovo campo pozzi che garantisca approvvigionamento idrico almeno equivalente a quello di Pezzapiana.

 

 

 

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