Altrabenevento: “La maggioranza di Palazzo Mosti vuole approvare il PUC illegittimo senza neppure tener conto della direttiva europea sui reati ambientali”.
Assistere alla seduta di Consiglio Comunale, chiamato a decidere sul futuro urbanistico della città, è stato a dir poco umiliante, per numerose ragioni. E’ bene evidenziare che l’approvazione del Piano Urbanistico costituisce uno dei momenti più importanti della vita politico – amministrativa di un Comune, ancora più dell’approvazione del bilancio. Ebbene, il clima flaccido che regna nell’aula del Consiglio non dà assolutamente conto di tale importanza, tanto è vero che i Consiglieri e gli assessori di maggioranza nemmeno si sono affrettati a presenziare; a parte qualche intervento della minoranza (i soliti), non c’è assolutamente alcun interesse al dibattito, non ci sono interventi tecnici sulle tematiche che pure dovrebbero essere conosciute, approfondite e dibattute ma soprattutto si segnala l’assenza dei cittadini. Ad assistere all’intervento del Sindaco, tenutosi giovedì mattina 7 luglio, erano presenti tre persone, due di Altrabenevento e Michele Spina. Ma soprattutto manca il soggetto principale – il Piano Urbanistico – il quale è materialmente assente dalla rappresentazione che si sta consumando in questi giorni non essendo state nemmeno esposte le tavole, le cartografie, le norme di quello di cui si dovrebbe ragionare soprattutto in quanto si tratta dello strumento eminentemente tecnico di governo del Territorio.
La situazione è ancor più grottesca se si considera che la norma in base alla quale oggi l’Amministrazione intende approvare il Piano regolatore, l’art. 24 della L.R.n.16/04, è stata abrogata : attualmente, pertanto, in assenza delle nuove norme, il Consiglio Comunale non può procedere all’approvazione del PUC, in quanto sarebbe del tutto priva di ogni fondamento legale. E di ciò ne è pienamente consapevole il Partito del Sindaco, tanto che ha proposto in Consiglio Regionale una norma transitoria, tanto più inutile in quanto il Regolamento sull’approvazione dei Piani Urbanistici entrerà comunque in vigore tra breve, secondo quanto previsto dallo Statuto della Regione Campania.
E allora, perché questa “inutile farsa”?
Ciò che vuole l’Amministrazione Pepe, evidentemente, è l’approvazione immediata degli interessi e degli affari che si intendono realizzare sul territorio cittadino, indipendentemente dai reali bisogni della Città. L’unica motivazione addotta a giustificazione della prossima cementificazione è stata riferita alla necessità di approntare le nuove case per consentire il ritorno di diecimila cittadini- fantasma di Benevento che (secondo la relazione del Sindaco) solo in questo modo avranno l’opportunità di ritornare a vivere nella loro città.
Questo Consiglio farà anche di più, come affermato dal Sindaco nella prolusione durata due ore : approverà opere pubbliche in zone a rischio alluvione contro le norme tecniche emanate dall’Autorità di Bacino per la sicurezza dei cittadini e del territorio dalle esondazioni fluviali e dunque approverà l’ampliamento del Cimitero nella stessa area che qualche mese fa era un lago d’acqua.
In base a quelle stesse norme, che sono di livello superiore alla pianificazione comunale e quindi devono essere rispettate dalla stessa, il depuratore non potrà mai essere realizzato nel sito prescelto di Sant’Angelo a Piesco, nemmeno con l’adozione di fantomatici accorgimenti tecnici, perché non è possibile alcun tipo di deroga.
La diffida che Altrabenevento ha consegnato al Consiglio Comunale ha lo scopo di rendere consapevoli i consiglieri meno informati dell’enorme abuso in atto e del pericolo scaturente da tale abuso : gli errori delle progettazioni idrauliche si pagano cari, come nel caso del Parco di Cellarulo! C’è anche da dire che con le previsioni del PUC tutte le piane fluviali verranno occupate a discapito della sicurezza dell’abitato e dei cittadini.
A tale proposito ci corre l’obbligo di informare il Sindaco, la Giunta e i Consiglieri che in questi giorni è stata finalmente recepita dal Governo la Direttiva Europea n. 99/2008/CE, che comporta la responsabilità penale, anche degli enti, per gli abusi realizzati nelle aree protette, che attualmente sono previsti quali reati : le zone fluviali sono per l’appunto aree protette.
Altrabenevento insiste, pertanto, affinchè l’Amministrazione Comunale operi soprattutto nel pieno rispetto della legalità, non solo attraverso una regolare approvazione, fondata su norme vigenti, ma anche attraverso l’adeguamento del PUC alle prescrizioni dettate da norme cogenti, adottate per la sicurezza della popolazione. E, soprattutto, chiede che il PUC sia veramente condiviso anche dai cittadini.
Per Altrabenevento – Sandra Sandrucci Vincenzo Fioretti
dino sarno
Grazie alla vostra iniziativa editoriale, leggo delle cose terribili che non ho dubbi a ritenere fondate.
Mi chiedo come sia possibile che la nostra città viva una condizione di tale distacco, rispetto a scelte fondamentali, di interesse comune.
Come può accadere che un popolo affidi il proprio futuro ad una classe decidente men che mediocre, e poi rinunzi anche a svolgere qualsiasi partecipazione o controllo?
Cosa ha anestesizzato le coscienze fino a tal punto, e come fare per risvegliarle?
dino sarno
Torno sull’argomento.
Salvatore Settis, nel recente libro “Paesaggio Costituzione Cemento”, si è soffermato sulla “… cieca, suicida devastazione dello spazio in cui viviamo”, sulla “progressiva trasformazione delle pianure e delle coste italiane in un’unica immensa periferia”,che non avverrebbe impunemente se tra i cittadini vi fosse “una chiara percezione del valore della risorsa e dell’irreversibilità del suo consumo.”
Si è soffermato sulla attività speculativa, resa possibile da amministratori locali corrotti o incompetenti, i quali hanno consegnato il territorio ai “palazzinari”, affinchè ne facessero scempio e si arricchissero, in danno dei cittadini.
Ha dimostrato quanto sia illusoria la convinzione che molti amministratori, pure in buona fede, coltivano, cioè quella di ricavare da nuove colate di cemento chissa quali guadagni per le casse comunali: infatti, dati oggettivi alla mano, Settis documenta che con queste operazioni scellerate i comuni alla lunga ci rimettono, e nemmeno poco.
Forse è il caso di proporre la lettura del libro (torna utile anche un breve capitolo di “Vandali”, di Stella e Rizzo) affinchè qualcuno tra gli amministratori ed i consiglieri di Benevento possa riflettere prima che sia troppo tardi.
Perché non provare?