I commenti ai risultati elettorali della lista ORA
Nicola Sguera sul voto: Ci sono battaglie che vanno fatte innanzitutto per istanze morali.
Anche Nicola Sguera, noto intellettuale e docente beneventano, sostenitore della lista ‘ORA’ con candidato sindaco Antonio Medici interviene sull’analisi del voto alle Comunali proposta stamattina dal Drettore del Quaderno. Di seguito il testo integrale
“Caro Carlo,
abuso per l’ultima volta della tua pazienza e della tua ospitalità che mi ha permesso, durante la campagna elettorale di “esternare” su quanto stava accadendo. Le riflessioni apparse oggi sul Quaderno on line necessitano di alcuni chiarimenti.
1) L’analisi che svolgi sulla “sinistra radicale” nasce da un equivoco che è bene spazzar via: ORA non è stata una lista di “sinistra” classica. Già la presenza dei “grillini” rende impossibile qualificarla come tale. So bene che potrebbe sembrare un distinzione di lana caprina, ma non lo è, si tratta di sostanza. ORA è stata una lista “civile” (“radicale”, se vuoi, in senso non tecnico) con esperienze molto diverse tra loro: posso garantirti che candidati come Luca Zolli o Francesca Maio, supporter come Alfredo Vittoria, non sono e non si considerano “di sinistra”.
2) A questo si lega l’altro equivoco su cui si sviluppa la tua riflessione (“uniti si eleggeva un consigliere”): ORA è nata dalla impossibilità di schierarsi con i candidati sindaco disponibili: Pepe per il giudizio negativo sul suo operato, Nardone per le sue alleanze improbabili. Per quanto mi riguarda: se non ci fosse stata ORA e Medici candidato io non sarei andato (per la seconda volta in vita mia) a votare (esattamente come ho fatto al secondo turno). Quindi non si tratta, perdonami, di «idiosincrasia per la sintesi», ma di un punto di partenza diametralmente opposto rispetto a chi ha deciso di appoggiare Pepe.
3) Sto cercando di ragionare in rete con gli amici disponibili a farlo. Da esterno dico che mi piacerebbe si aprisse un dibattito in SEL, dopo aver letto un disarmante documento firmato da Italo Palumbo, che teme solo le (nostre?) critiche strumentali e tratteggia SEL come un isola felice assediata dai barbari (ma è stato Massimiliano Bencardino a rimarcare che meno della metà dei presenti da Vendola hanno tradotto la loro presenza in voto…), perché SEL è una risorsa cui si guarda con speranza a livello nazionale.
4) Io parteciperò al tentativo di costituire ORA in movimento strutturato, quello che definii Lab ORA, palestra di esercizio della cittadinanza attiva. So che si tratta di un percorso in salita, arduo, per la storica mancanza di referenti sociali numericamente determinanti. Pepe rappresenta “interessi concreti” (utilizzo un buon vecchio armamentario materialistico): non a caso nel primo discorso ha parlato subito di edilizia popolare, housing sociale, ieri dell’approvazione del PUC. Vuol dire che c’è dietro tutto un mondo reale, famiglie: dal grande costruttore al manovale. Noi a chi parleremo?
È l’antico problema di qualunque ipotesi radicale in una città che, sin dalle origini, ha avuto un socialismo anch’esso moderato, e che non ha caso ha il blocco dirigente del maggior partito tutto proveniente da quel socialismo riformatore, moderato, con tratti talvolta da notabilato ottocentesco, lontanissimo in ogni caso da ogni ipotesi di trasformazione radicale del reale.
Hic sunt leones. Io sono convinto che ci siano battaglie (qui ridivento me stesso) che vanno fatte prima per istanze morali, quand’anche dovessero essere fatte in solitudine o con pochi compagni, irrisi dai Mortaruolo di turno (che poca traccia lasceranno nelle storie, come tutti i professionisti della politica). «Non ci sono certezze, solo opportunità», dice V. La “buona battaglia” va combattuta.
Cordialmente
Nicola Sguera
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Il commento di Salvatore De Toma
La scelta della Lista “ORA” di concorrere alle elezioni con un candidato a sindaco autonomo è scaturita, dopo diverse assemblee aperte alla cittadinanza, dal giudizio negativo,lucidamente espresso dal prof. Sguera, emerso nel corso delle stesse, sugli schieramenti in campo. L’obiettivo era quello di dimostrare che esiste una parte della città che non approva metodi e concezioni politiche basate su scandali, abusivismi e corruttele varie. In parte l’obiettivo è stato raggiunto visto e considerato il consenso attorno alla figura di Antonio Medici, con i suoi 1200 voti, che ben rappresentava lo spirito della nostra partecipazione. Purtroppo, non si è potuto fare di più perchè il voto non è stato “libero” : chi credeva nel nostro progetto non ha potuto manifestarlo per i forti condizionamenti imposti da personaggi che hanno fatto prevalere le loro posizioni di potere sulla reale volontà dell’elettorato. Mi limito ad affermare questo per evitare azioni giudiziarie in mio danno ma credo che il mio discorso sia facilmente capibile e condivisibile. Mi sento di affermare con assoluta certezza che abbiamo assistito ad una squallida campagna elettorale, fondata su uno spreco incredibile di risorse economiche, su offese personali e imbeccate su azioni deleterie che hanno avuto il solo merito di farci conoscere manovre subdole e speculative che altrimenti non saremmo mai riusciti a scoprire. La campagna elettorale della lista “ORA” è stata incentrata, invece, su contenuti seri : abbiamo promosso iniziative sull’abbandono del Parco Cellarulo, sulle conseguenze nefaste dell’affare Zamparini, sui rischi ambientali del depuratore e dell’impianto della “Luminosa”, solo per citarne alcune. Non abbiamo fatto promesse di posti di lavoro o “incoraggiato” illecitamente richieste di voto. Il nostro limite, forse, è stato quello di esserci mossi in ritardo ed aver dato l’impressione di sollevare polveroni in clima elettorale senza riuscire a convincere l’elettorato che è possibile affrancarsi dal servilismo e dal giogo dei potenti. Cercheremo di riempire questa lacuna, i processi storici a volte sono lunghi ma continueremo a svegliare il popolo beneventano dal torpore nel quale sembra avvinto. SALVATORE DE TOMA – –
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