Slai Cobas: ecco lo scandalo dei concorsi interni al Comune di Benevento
Lunedì, 14 marzo 2011 – Sala Consiliare Comune di Benevento
Presentazione del Dossier: “Dopo il concorso truccato per impiegati AMTS, ecco lo scandalo dei concorsi interni al Comune di Benevento”
Tra il 21 e il 29 dicembre scorsi, sono stati espletati i concorsi riservati ai dipendenti del Comune di Benevento per l’accesso alla categoria superiore, ma le procedure adottate dall’Amministrazione e le prove di esame sono state oggetto di numerose contestazioni, diffide, esposti alla Corte dei Conti e ricorsi al TAR.
Il 15 ottobre 2009 furono pubblicati sul sito del Comune di Benevento i primi Bandi (Allegato 1) per i seguenti posti: 3 operatori di infanzia- cat. B1; 3 posti di puericultrici -cat. B3; 3 posti di educatori-cat. C; n. 7 posti di Istruttori Direttivo Amministrativo- cat. D; n. 12 posti di Istruttori Amministrativo Contabile- cat. C; n.4 posti di Collaboratore Tecnico – cat. B3; n. 9 posti di Esecutori Amministrativi -cat. B1.
Lo Slai Cobas, l’Ugl e la Cisl contestarono tali Bandi perché non erano stati sufficientemente pubblicizzati e prevedevano una generica prova scritta anziché i test a risposta multipla (Allegato 2, Allegato 3, Allegato 4)
Nel corso delle riunioni sindacali del 13 e del 24 novembre 2009 (Allegato 6, Allegato 7) il Dirigente del Settore Personale assicurò che per la prova scritta sarebbero stati utilizzati i Test a risposta multipla, i bandi sarebbero stati adeguatamente pubblicizzati e che non avrebbero dovuto produrre una nuova domanda i dipendenti che avevano già fatto richiesta di partecipazione ai concorsi. Le organizzazioni sindacali avevano chiesto anche che le commissioni di concorso fossero composte da esperti esterni all’Ente, ma l’Amministrazione ritenne che fosse necessaria la presenza dei Dirigenti dell’Ente per valutare la professionalità acquisita dai candidati ai concorsi.
Il 30 novembre 2009 i nuovi Bandi (Allegato 8) furono pubblicati, ma contrariamente a quanto annunciato dal dirigente del settore personale, si prevedeva l’obbligo di una nuova domanda da parte di tutti i dipendenti interessati ai Concorsi. Questo è stato il primo elemento di confusione che ha determinato la esclusione di alcuni lavoratori dai concorsi.
I nuovi Bandi prevedevano esplicitamente che ai candidati ammessi all’esame orale sarebbe stata notificata la lettera di convocazione almeno 20 giorni prima del giorno stabilito per la prova.
Si tratta di un obbligo stabilito dall’articolo 6, commi 3 e 4 del DPR 487 del 9 maggio (Allegato 9) per consentire ai candidati di preparasi adeguatamente alla prova orale su materie complesse (nel caso specifico Diritto Amministrativo, Ordinamento degli Enti locali e conoscenza delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche oltre ad aspetti specifici dei singoli profili.)
Tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre del 2010, senza alcun preavviso alle organizzazioni sindacali, il nuovo Dirigente del Settore personale ha inviato ai candidati ammessi la convocazione alle prove scritte da tenersi tra il 21 e il 22 dicembre e l’orale il 28 o 29 dello stesso mese (Allegato 10). Quindi, contrariamente al Bando e alla normitiva specifica, per i Concorsi interni tenuti al Comune di Benevento non sono stati previsti i 20 giorni tra la prova scritta e quella orale, ma solo 7 o 8 giorni, dutante le festività natalizie.
Perché questa procedura? Perché l’Amministrazione dal novembre 2009 per un anno ha tenuto congelati i concorsi e poi improvvisamente ha deciso che per tutti gli adempimenti concorsuali, cioè le prove scritte, gli orali, le correzioni, la pubblicazione delle graduatorie e anche la firma dei contratti con i 41 dipendenti prescenti, sarebbero bastati meno di 30 giorni?
La risposta ufficiale è in parte contenuta nella delibera di G.C 342 del 23 novembre 2010 (Allegato 11) assunta per iniziativa dell’assessore al personale, Cosimo Lepore, senza alcun confronto con i sindacati e senza alcuna informativa. Scrive l’assessore nella relazione proposta ai colleghi di giunta che il Decreto Legislativo n. 150 del 2009 ha stabilito che dal 1° gennaio 2010 i concorsi interni riservati solo ai dipendenti degli Enti non sono più possibili perchè “Le Pubbliche Amministrazioni devono coprire i posti disponibili attraverso concorsi pubblici con riserva non superiore al 50% a favore del personale interno”.
Lepore scrive che l’amministrazione ad aprile 2010 aveva chiesto al Dipartimento della funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri un parere sulla possibilità di svolgere comunque i Concorsi interni secondi i bandi pubblicati prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo, ma nessuna risposta era pervenuta alla data della delibera (e neppure sappiamo se poi è arrivata). Cosimo Lepore però non si rassegna e quindi decide, nonostante il divieto previsto dal decreto legislativo, senza il conforto di un parere ministeriale ed in presenza di contrastanti esperienze di altri Enti, di fare svolgere le prove in tutta fretta per concludere le procedure entro la fine dell’anno 2011. Perché l’assessore Lepore che in 4 anni ha costantemente trascurato le materie relative alla riorganizzazione dei servizi e la riqualificazione della “macchina comunale” ha improvvisamente deciso che si dovevano tenere i concorsi interni in condizioni così critiche che lasciavano già immaginare la confusione, le polemiche, i ricorsi e le denunce che questi concorsi avrebbero determinato?
Il 26 novembre, tre giorni dopo l’approvazione della delibera ancora non affissa all’Albo pretorio, il Dirigente del Settore personale con la Determina n. 282 (Allegato 12) nomina le commissioni dei concorsi composte da Dirigenti dell’Ente. Per quelli relativi ai posti di Istruttore Direttivo Amministrativo Contabile, Istruttore Amministrativo contabile, Esecutore Amministrativo, i componenti le commissioni erano Andrea Lanzalone, Lorena Lombardi e Gennaro Vitelli; per i concorsi finalizzati alla scelta degli educatori, delle puericultrici e degli operatori socio assistenziali, i componenti le commissioni erano Andrea Lanzalone, Annamaria Villanacci e Antonio Carrea; per i posti di collaboratore tecnico la commissione era costituita da Andrea Lanzalone, Salvatore Zotti e Roberto La Peccerella. Risulta evidente che la valutazione della professionalità acquisita nell’Ente, che era il principio fondamentale dei Concorsi Interni, non è stata garantita adeguatamente per tutti i lavoratori del Comune perché mancavano nelle commissioni i Dirigenti di molti settori.
Con la lettera inviata agli inizi di dicembre ai concorrenti ammessi, il Dirigente del personale stabiliva il calendario delle prove e comunicava che i test per la prova scritta sarebbero stati estratti da una banca dati pubblicata sul sito del Comune, costituita da 4.750 quiz per le materie di tipo amministrativo, 1.521 per la parte tecnica e 3.000 per le materie sociali. (Allegato 13 – primi 145 test della banca dati amministrativa). Finora non è dato sapere chi ha scelto i quiz e da quali banche dati sono stati estrapolati.
E’ facile immaginare lo sconforto dei candidati che secondo i Bandi di Concorso avrebbero dovuto sostenere esami “tendenti ad accertare la professionalità acquisita per la copertura del posto messo a selezione” con prove scritte ed orali su “legislazione degli enti locali” e sulla conoscenza delle “apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse” e che invece si sono improvvisamente ritrovati a prepararsi sul diritto in generale con test di varia natura, come ad esempio: “Il presidente del Consiglio dei Ministri per i reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni è sottoposto alla giurisdizione ordinaria, della Corte Costituzionale o del Parlamento in seduta comune?”, oppure, che cosa è la “Costituzione flessibile?” o ancora “I casi di ineleggibilità alla Camera dei deputati” e poi “Cosa comporta la sfiducia del parlamento al governo?” ed anche “Cos’è il bicameralismo pefetto?” , “Che cosa comporta la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica?”, “Che cosa è l’indice di malessere?” , “Chi concede la grazia?”, “Le competenze dei tribunali militari” ed infine “A chi è concessa la immunità penale”.
Va precisato che l’amministrazione non ha indicato quali quiz si riferivano ai singoli concorsi determinando così la necessità per i candidati di prepararsi su tutti i test indipendentemente dal profilo relativo ai singoli concorsi (Istruttore Direttivo Amministrativo contabile, Istruttore Amministrativo contabile, Esecutore Amministrativo, Assistente Tecnico, Operatore degli asili nido).
Tali procedure concorsuali hanno determinato discussioni, tensioni e proteste tra i dipendenti comunali e pertanto lo Slai Cobas, la Ugl e un solo componente la RSU della CISL, De Nigris, hanno chiesto inutilmente all’amministrazione di rivedere le decisioni assunte. (Allegato 14, Allegato 15)
Il 21 dicembre, in un solo giorno, si sono svolte le prove scritte di 4 concorsi in un clima di ulteriore confusione. La prima prova, quella del Concorso per Direttivo Amministrativo contabile, prevista per le ore 9.00 è cominciata con oltre tre ore di ritardo anche a seguito della contorta procedura per la estrazione dei quiz dalla Banca dati alla quale è seguita la esclusione di quelli ritenuti non idonei.
Per esempio, nel primo verbale del Concorso Istruttori Amministrativi è scritto che sono stati sorteggiati 120 test, mentre nei fogli allegati dove sono indicati i quiz scartati e quelli ammessi, ne sono elencati 110 tra i quali la commissione ne ha scelti 55. Anche nel verbale del Concorso per Assistenti tecnici si legge che sono stati sorteggiate 120 domande mentre dall’elenco risulta che con metodo casuale sono stati sorteggiati 140 test. Ancora più misterioso il sorteggio delle domande per il concorso relativo ai posti per Esecutori Amministrativi. Nel verbale non viene indicato il numero dei test sorteggiati mentre nell’elenco allegato ne risultano esaminati 370 dai quali la commissione ha scelto i 45 per la prova scritta.
Insomma, i test sorteggiati sono stati poi valutati dalle commissioni con criteri finora ignoti e quindi le domande di esame non sono state scelte mediante sorteggio e neppure decise autonomamente dalle commissione in riferimento a materie di esame precisamente predeterminate e comunicate ai candidati.
Nella confusione generale che ha contraddistinto questi concorsi, con qualche membro di commissione e qualche testimone che contemporaneamente partecipavano ai lavori di due diverse riunoni ed un altro dipendente che fa il testimone nel concorso a cui partecipa, è capitato addirittura che sui moduli distribuiti ai candidati per la prova scritta, compariva non solo la domanda ma anche il numero ad essa attribuita nella banca dati (Allegato 16– prime due pagine). Era facile pertanto per chi si fosse premunito di portare con se le risposte esatte pure contenute nella banca dati, individuare con estrema facilità la risposta da barrare. (Allegato 17).
Il fatto è clamoroso, ma è successo davvero così!
Per il concorso per i posti di Assistenti Tecnici, si registrano ulteriori stranezze ed anomalie. Il modulo distribuito ai concorrenti conteneva 50 quiz con risposta multipla contraddistinti da numeri identificativi diversi da quelli indicati nella Banda dati. Inoltre, nella Banca dati per ogni domanda era indicata solo la risposta giusta e quindi, la commissione avrebbe dovuto inventare le altre due risposte errate da indicare comunque sul modulo, ma non è dato sapere chi e quando avrebbe assolto a tale compito. E’ significativo evidenziare, sempre per il concorso per Assistenti Tecnici, che il Bando prevedeva che i concorrenti avrebbero dovuto rispondere a test su “manutenzione di edifici pubblici” “manutenzione di strade” impiantistica” ed invece tra i quiz somministrati compaiono anche quelli relativi ai diversi Piani Urbanistici che nulla hanno a che vedere con la manutenzione, oppure domande del tipo “Da chi può essere commesso il delitto di concussione?” oppure “Quali sono i beni demaniali?” ed infine “Se l’organo cessa dall’esercizio delle sue funzioni, per scadenza del termine di nomina, si avrà una ipotesi di: A) Scadenza; B) Avaria; C) Incompetenza”.
Per le prove orali il Bando prevedeva, sempre con l’obiettivo di valutare la professionalità acquisita dal candidato, domande sulle stesse materie dell’esame scritto, ma non sugli stessi test. I candidati ammessi all’orale sono stati interrogati su una sola domanda estratta, ma non è dato sapere chi le ha decise. Ancora attendiamo dall’Aministrazione la copia dei verbali con tali indicazioni ma finora, è possibile già evidenziare che per i concorsi relativi ai posti di Istruttore Direttivo Amministrativo contabile, cat. D1 e per quelli di Istruttori Amministrativi, cat. C, 16 domande su 24, quindi i due terzi, erano identiche, nonostante la differenza di livello e di competenza dei posti messi a concorso. (Allegato 18, Allegato 19)
Infine segnaliamo che nessun concorrente è stato valutato per le conoscenze sui sistemi informatici, contrariamente a quanto stabilito dai bandi e che il Concorso per Educatore è andato deserto ma l’Amministrazione ha deciso con la delibera 407 del 30/12/2010, senza informativa e concertazione con i sindacati, di assegnare i quattro posti previsti per gli operatori degli asili, a due idonei per la categoria D1 e 2 idonei per la categoria C. (Allegato 20 – Allegato 20bis
Altre anomalie o stranezze di questi concorsi, anche quelle relative alla valutazione dei titoli e alla pubblicazione delle graduatorie, saranno aggiunte a questo Dossier a seguito della acquisizione degli atti che finora non ci sono stati messi a disposizione o alle segnalazioni dei dipendenti che hanno partecipato alle varie fase concorsuali.
Sulla base però di quanto finora riscontrato e qui indicato, appare evidente che questi concorsi si sono svolti in un clima di grande confusione con procedure non previste dalla legge o dai Bandi di concorso, e per questi motivi devono essere annullati. Intanto, l’assessore Cosimo Lepore che ha più volte sostenuto che le procedure sono state corrette, dovrebbe immediatamente rassegnare le sue dimissioni.
Per il coordinamento, Alberto Zollo e Gabriele Corona