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Si intrecciano tre indagini della magistratura su Turbogas, eolico, P3 e P4

Da Gli Italiani.it del 7 febbraio 2011

di Gabriele Corona

Il Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 21 dicembre ha autorizzato la costruzione di una Centrale a Turbogas della potenza di 385 mega watt a Benevento, alla confluenza di due fiumi in una zona caratterizzata da forte stagnazione dell’aria, senza neppure attendere le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente per la riduzione delle emissioni inquinanti. Il progetto per questo affare da 300 milioni di euro, fu presentato nel 2002 dalla società Luminosa srl nata per iniziativa di Gaetano Cola e Marcello Fasolino, due imprenditori partenopei vicini a Forza Italia ed attualmente legati al PdL. Gaetano Cola che ha fatto fortuna con la produzione di panna in bombolette e poi con la carpenteria metallica per le centrali nucleari, è stato presidente e poi commissario della Camera di Commercio di Napoli fino a maggio 2010. Fasolino, attivo nel settore energia si occupa anche di costruzioni ed ha in atto altri affari consistenti a Benevento dove ha costituito la società “I Normanni” insieme al notaio Vito Sangiuolo, molto noto in città, per edificare un mega complesso residenziale e commerciale alle spalle dell’Università del Sannio.

Nel 2008, dopo il Decreto del Ministero dell’Ambiente che recepiva la favorevole Valutazione di Impatto Ambientale per la centrale a turbogas, l’intero pacchetto azionario della Luminosa srl, fu acquistato dal colosso svizzero-tedesco BKW che successivamente ha ceduto il 6% delle quote alla Ingegno Energia spa, una società costituita dai figli di Marcello Fasolino. Ma a febbraio del 2009, quando l’iter amministrativo per la autorizzazione alla costruzione della centrale sembrava oramai prossimo alla conclusione, a Benevento è sorto, soprattutto per iniziativa dell’associazione Altrabenevento, un forte movimento di protesta che ha coinvolto l’Ente Provincia e i comuni interessati alla costruzione dell’impianto. BKW però, nonostante la battuta di arresto e diversi rinvii della Conferenza dei Servizi finale, a luglio del 2009 decide addirittura di accrescere i suoi investimenti nel Sannio acquistando il 33% delle quote azionarie della Fortore Wind, socio di punta della Holding Fortore Energia interessata alla costruzione e alla gestione di parchi eolici tra la Campania e la Puglia, costituita da società di Lucera, di San Giorgio del Sannio e di Cesena tra le quali quelle di Amadori, l’imprenditore dei polli. L’obiettivo dichiarato della società svizzera era quello di acquisire entro il 2015 attraverso la Fortore , parchi eolici della potenza di 275 mega watt, ma il 27 dicembre scorso, cioè dopo appena sei giorni dalla autorizzazione ricevuta per la costruzione della centrale a turbogas, la BKW ha improvvisamente abbandonato il progetto rivendendo il 33% delle sue azioni alla Fortore Wind in cambio di 4 piccoli parchi eolici tra Castelfranco in Miscano e Roseto della potenza complessiva di appena 82 mega watt.

Che cosa ha sconvolto i progetti imprenditoriali nel settore eolico nel sud Italia della BKW?

La Fortore Energia compare anche nella indagine della Procura della Repubblica di Roma sulla P3 perché Flavio Carboni, il noto faccendiere sardo interessato agli affari nel settore eolico, la indica come una delle sue società da utilizzare per un importante affare con alcuni imprenditori tedeschi da coinvolgere nel business degli impianti eolici sull’appenino al confine tra le province di Benevento e Foggia. Non è l’unico elemento che collega il Sannio alla presunta loggia massonica P3 considerato che Benevento è stata sempre molto frequentata da Pasquale Lombardi, ex sindaco di Cervinara a pochi chilometri dal capoluogo sannita, arrestato a luglio 2010 con Carboni e Arcangelo Martino perché accusato di una serie innumerevole di episodi di corruzione. Lombardi, secondo l’indagine era specializzato in interventi presso diversi magistrati in tutta Italia per aggiustare processi, conoscere in anteprima i risultati delle indagini a carico di influenti suoi amici politici, nominare procuratori e presidenti di corti di appello. Giuseppe Maria Berruti, componente del CSM fino a luglio 2010 che lo ha sempre tenuto lontano, dopo il suo arresto dichiarava alla stampa “E’ delle mie parti ma non gli ho mai dato udienza. Quando lo vidi all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione rimasi di stucco. Come ho detto, io la penso così: i giudici non s’accompagnano ai faccendieri”

Ma Pasqualino con la sua aria sorniona, era abilissimo a procurarsi occasioni di incontro anche con i magistrati beneventani al punto che il 7 maggio 2010, cioè mentre era già intercettato dai carabinieri di Roma, riuscì ad intrufolarsi anche alla inaugurazione del Centro Studi per la Legalità Costituzionale, Benejus, promosso dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Giovanni Tartaglia Polcini.

Lombardi, potrebbe essere oggetto di accertamenti giudiziari anche a Benevento per i suoi rapporti con i politici locali che hanno sostenuto la Luminosa, sempre che l’indagine della Procura della Repubblica di Benevento richiesta da Altrabenevento non sia trasferita per competenza a Napoli dove altri magistrati hanno aperto un fascicolo sulla cosiddetta P4, cioè sulla attività di “dossieraggio” a danno di politici ed imprenditori, che coinvolge pezzi di servizi segreti e gli immancabili faccendieri della P3 tutt’ora indagati a Roma.

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