Nardone non ha torto: è inefficace nel Sannio la iniziativa delle istituzioni contro il malaffare.
Comunicato stampa del 31 dicembre 2010
Carmine Nardone nel corso della presentazione del libro intervista “Elett(r)oshock”, ha sostenuto che qualunque programma politico-amministrativo dovrebbe porre al primo posto la lotta alla criminalità e al riciclaggio di danaro sporco nel Sannio, che oggi sono scarsamente contrastati.
Il Presidente della Provincia e il Sindaco di Benevento si sono risentiti e francamente non capisco perché.
Nardone infatti, dice una cosa vera, oramai scontata: nella provincia di Benevento è sempre più avvertita la presenza dei gruppi malavitosi che sono capaci di accrescere i loro affari grazie al coinvolgimento di affermati professionisti e “colletti bianchi”.
L’attenzione, pertanto, non può essere limitata agli appalti di opere pubbliche, anche perché, come ha dimostrato l’indagine della Procura della Repubblica di Benevento sulla turbativa delle gare a Telese, i clan spesso preferiscono puntare sulla edilizia privata per riciclare soldi provenienti da attività illecite.
Si tratta di una attività che per le dimensioni assunte è in grado di fare concorrenza sleale agli imprenditori edili locali, come accade a Benevento e a San Giorgio del Sannio, dove si sono verificati episodi già segnalati alla magistratura che speriamo possa concludere in fretta le indagini avviate.
Dinanzi a tale fenomeno l’attività delle istituzioni competenti, anche attraverso i vari protocolli di intesa, è risultata finora di scarsa efficacia, a cominciare dalla certificazione antimafia che risulta oramai del tutto superata per i tempi di rilascio troppo lunghi e per il tipo di informazioni che vengono assunte.
Il presidente – Gabriele Corona