Il paese dei balocchi: storie di ordinario malaffare.
E’ una storia di quelle da telegiornale, congegnata bene, finita male.
Una storia di ordinario malaffare.
E’ una bella rima, piacerebbe anche a Massimo Bubola, solo che come al solito e’ una vicenda che chiede di essere spiegata.
Il paese in questione e’ sempre San Marco dei Cavoti, zona interna del Sannio, di quella provincia che ha il 94 ° posto in classifica sulla qualita’ della vita.
La stessa provincia dove il vescovo Mugione chiede maggior lotta alla corruzione e al malcostume.
Ma l’america e’ qui, per pochi, ” eletti “, ed ha il crossroad, il crocevia dello sviluppo, in via Crocella, strada di collegamento tra le aree PIP di San Marco dei Cavoti-Reino-Molinara.
Il Fortore non e’ la Brianza, ma in fatto di progetti di infrastrutture, si eccelle.
Siamo in presenza di gente, di amministratori lungimiranti, di manico degasperino.
Guardano alla politica come a un progetto per le prossime generazioni.
E’ fu cosi che in una sera del 28 settembre del 2005, alle 21.40, i componenti del consiglio comunale di san marco dei cavoti, in seduta pubblica di prima convocazione, alla presenza del segretario comunale,visto, visto, visto. Etc.etc. , delibera di approvare il progetto definitivo dei lavori di costruzione di una strada di collegamento tra le aree PIP di Reino, San Marco dei Cavoti e Molinara.
Ma che sara mai ?
Sono pochi spiccioli: euro 4.500.000,00, dico quattromilioniemezzo di euro, pero’, “articolati, secondo il quadro economico riportato in premessa “.
Non aggiungo altro.
Nel 2010 il risultato di questa opera e’ visibile, tanto quanto il danno, alla comunita’. Ai contribuenti, spetta solo agli organi competenti una adeguata verifica.
A dire il vero la richiedo, in qualita’ di cittadino-contribuete, indignato, ma non domato.
Una bella verifica, nei progetti, nelle gare, nei pagamenti, nelle frane delle strade realizzate su terreni storicamente acclarati come franosi.
Nell’ analisi costi-benefici.
E’ solo, una delle pagine, una delle tante che proporremo, storie di un contesto dove vige un certo modo di fare affari, di fare affari con la politica, in luoghi dove la politica e’ un investimento, ed in quanto tale sottende un ritorno.
E’ il contesto dove non e’ sancito in modo lineare, il confine, tra diritto e dovere, tra abusi ed omissioni, e’ lo scenario naturale, dove certi soggetti politici si dimenano in percorsi, sognano ascese, dibattuti da una endemica povertà e nuove fortune, da nuovi stucchi e vecchie stalle.