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Concorsi AMTS: il portavoce del sindaco si risente con Altrabenevento per il coinvolgimento della moglie.

Da Gazzetta di Benevento del 26 agosto 2010

La lettera di Antonio Orafo

“Egregio direttore, ho letto della sua disponibilità ad ospitare interventi relativamente alla vicenda Amts, e poiché chiamato in causa con nome e cognome oltre che per qualifica professionale dal signor Corona Gabriele, dipendente comunale e tante altre cose ancora, avrei deciso di approfittare dell’occasione.

Non è mia intenzione intervenire a confutazione dei suoi, o degli altri asseriti più o meno scandalistici che si sono succeduti in queste settimane.

Non mi interessa e non possedendo formule magiche forse non riuscirei a convincere nemmeno me stesso. Conosco così bene la fame di lavoro che c’è tra i giovani, che proprio non me la sento di aggiungere le mie parole a quelle di chi, in una maniera o nell’altra, di questa esigenza ha fatto il trampolino per una propria piccola capriola estiva.

D’altra parte, se la legge del circo impone a chi fa il domatore di indossare, alla bisogna, anche la maschera del pagliaccio, proprio per scongiurare equilibrismi esprimo tutto il mio disappunto per una graduatoria siffatta.

Solo un dato mi preme ricordare: la selezione alla quale si sono iscritti 989 partecipanti, pubblicata in maggio, e dalla quale in 50 sono risultati idonei, era per la copertura di zero posti.

Per esplicitare meglio, nessuno, nemmeno il primo in graduatoria, poteva essere certo di giungere in posizione utile.

Figurarsi chi si è piazzato oltre i primi dieci!

Tant’è che la mia impressione al momento della pubblicazione della classifica è stata quella di una bocciatura.

Ma quale fosse l’intento del signor Corona, sapiente divulgatore ma anche accorto registratore, nell’inserire il mio nome tra i “potenti” che sarebbero in grado di favorire amici e parenti, lo posso solo immaginare.

Ma non scrivo per attestare superiorità morali, o inscenare mortificanti paragoni.

Credo, e non penso di sbagliare, che in una piccola comunità come la nostra, nonostante qualunque artificio comunicativo, la qualità delle persone alla fine emerge.

E a mio avviso proprio Corona rappresenta un caso di scuola!

Comunque altro è il mio intento, tutto di natura personale… E mi spiego.

Essendo io un precario della pubblica amministrazione, pensavo di partecipare ad un bando pubblicato, quello sì in agosto, dall’Università del Sannio.

Ne posseggo i titoli, giuro. Anche se ahimé, pur non avendo congiunti lì intruppati, vivendo a Benevento qualcuno che lavori all’Ateneo pure mi è capitato di conoscerlo.

Adesso, mi chiedo, se dovessi partecipare e risultare idoneo, il presidente di Altrabenevento, sindacalista dello Slai Cobas, animatore di comitati civici, presentatore di liste elettorali (una volta con il centrosinistra e una volta contro), ambientalista della prima ora, esperto di urbanistica, campione della legalità, giudice della comunicazione e inquirente per hobby, (eccetera, eccetera), cosa ne penserebbe?

Come reagirebbe?

E’ vero! Tutto sommato può interessare relativamente, soprattutto chi un concorso non lo ha mai sostenuto e magari è entrato nella pubblica amministrazione solo grazie alle cooperative che venivano un tempo create e assorbite dalla politica, quella sì potente.

Non mi spaventa nemmeno l’idea di arrivare, nell’ipotetica selezione universitaria, al posto 2.851.

La vergogna non sarebbe la mia, quanto di quei “parassiti senza dignità” che, con pannicello caldo assicurato, incuranti della completa discrasia tra l’agire e il loro scrivere, hanno persino l’ardire di pontificare sul futuro delle persone perbene.

Caro direttore, la ringrazio, per lo spazio che mi vorrà garantire oltre che per l’accorto lavoro di sentinella che svolge insieme alla sua redazione”.

Antonio Orafo

*******************

Gazzetta di Benevento del 27 agosto 2010

La risposta di Gabriele Corona

Gentile direttore,

Antonio Orafo, portavoce del sindaco di Benevento, commentando un mio articolo sullo scandalo del Concorso per impiegati all’AMTS, al quale ha partecipato anche la moglie, invece di chiarire alcuni importanti aspetti relativi alla pubblicità di quel bando, si lascia andare ad una serie di insulti  nei miei confronti pubblicati sul Suo portale e ai quali non risponderò. Per la verità questo è il metodo che Orafo usa normalmente anche quando scrive le risposte del sindaco, di qualche assessore o capogruppo di maggioranza, a chiunque critica l’attività amministrativa, ma questa volta firma direttamente e se ne assume la responsabilità.

Veniamo al fatto. Per un mese la stampa locale ha pubblicato numerosi articoli di protesta o richieste di chiarimenti in merito alla graduatoria degli idonei di un concorso dell’Azienda dei trasporti,  all’interno della quale, si è scritto più volte, “compaiono figli o parenti di assessori, dipendenti comunali e dirigenti della azienda”. E’ così cominciata la caccia ai nomi con inevitabili pettegolezzi e assurde allusioni a cui sono stati esposti tutti gli amministratori e lavoratori dell’Ente, fino a quando, nella qualità di presidente della associazione Altrabenevento, ho pubblicato la graduatoria incriminata e i nomi dei familiari che ricoprono cariche nell’AMTS o al Comune.

Non ho espresso, però, alcun giudizio sui partecipanti al concorso ed infatti nessuno ha protestato. Tantomeno ho espresso giudizi sulla moglie di Antonio Orafo che conosco e che da alcuni anni è addetto stampa dell’on. Costantino Boffa, con uno stile di lavoro che certamente non somiglia a quello del marito. Orafo, infatti, nel tentativo di imitare i direttori de Il Giornale e di Libero, è intervenuto sulla Sua testata con il tono di chi crede di poter distruggere l’avversario svelando imbarazzanti retroscena sulla sua moralità. In molti ci hanno già provato in passato ma senza esito. Alcuni presunti imprenditori, qualche costruttore, qualche politico o funzionario pubblico, in genere tutti oggetto di procedimenti giudiziari partiti da esposti presentati da Altrabenevento, ma si sono dovuti limitare a riferire che mi occupo di troppe cose  e che sono moralizzatore e giustizialista.

Antonio Orafo, invece, non si è limitato a questo e dopo avere scavato a lungo, ha trovato un presunto scandalo che risalirebbe a 30 (dico trenta) anni fa, quando sarei stato assunto al Comune senza concorso. Orafo non dice che nel 1980-81 le assunzioni furono fatte secondo le procedure previste dalla legge speciale per l’occupazione giovanile, la 285 del 1977, e quelle conseguenti al terremoto, grazie alle quali furono convenzionati e poi assunti quasi 120 giovani nel solo Comune di Benevento. Io ho atteso per l’inquadramento definitivo, oltre 10 anni, essendo ULTIMO nella graduatoria, non per motivi di merito ma solo perché ero allora tra i più giovani di età e senza figli. Fino al 1998 mi sono occupato del progetto “Turismo” per il quale ero stato convenzionato e poi assunto, ho costituito due uffici e li ho diretti senza mai chiedere il riconoscimento di mansioni superiori ed infatti, da trent’anni, sono rimasto con la stessa qualifica di assunzione, Istruttore Amministrativo – categoria C. Il mio stipendio mensile è di € 1.342 netti, non ho altri redditi, non faccio straordinario, non uso auto di servizio, pago il parcheggio, non ho telefonino di servizio, non vado gratis allo stadio o a vedere spettacoli.

E Antonio Orafo, invece? Quale concorso ha vinto per diventare “Portavoce del sindaco”? Nessuno, perché si tratta di un incarico fiduciario, quindi non obbligatorio, però pagato dalla collettività. E’ stato inquadrato subito nella categoria D, la più alta, mentre il capo dell’Ufficio Stampa del Comune Billy Nuzzolillo, dipendente di ruolo da diversi anni, rimane incomprensibilmente della categoria inferiore, la C.

Il contratto di Orafo ha un solo limite, scade con questa amministrazione, mentre io e Nuzzolillo, tranne provvedimenti disciplinari, dovremo continuare a lavorare anche dopo ed indipendentemente dal colore politico dell’amministrazione. Per questo io non faccio il cortigiano,  ho la libertà di non essere legato a carrozzoni politici e mi posso permettere di criticare a viso aperto gli amministratori, anche i miei amici, sui fatti concreti e senza sconti.

Del resto è la posizione che hanno assunto molti rappresentati di sinistra. Salvatore De Toma fu cacciato dalla giunta perché non condivideva l’autorizzazione all’apertura dell’Ipermercato Zamparini che invece Orafo sosteneva esplicitamente; Italo Palumbo è stato costretto alle dimissioni  per fare spazio a nuovi equilibri politici; Antonio Medici ha lasciato volontariamente il posto di assessore dopo aver verificato che il centrosinistra aveva trasformato in carta straccia il “Programma di Mandato”. L’unico di sinistra a conservare un incarico politico con questa amministrazione è Antonio Orafo, stratega della comunicazione del centrosinistra, il quale, mentre continua a scavare nella mia vita privata alla ricerca di scoop, ci può almeno dire perché il Comune non ha fatto alcun comunicato stampa per il concorso di amministrativi all’AMTS? e perché non è stato dedicato al bando neppure un rigo sul bollettino di propaganda “Bene Comune”, la brutta copia del vecchio “Comune in-fatti” ?

Gabriele Corona

Comments (9)

  • Nicola De Ieso

    Egregio sig. Corona,
    anche se lei è stato il mio maestro di scacchi quando ero adolescente, a volte non riesco a seguirla nelle mosse che fa. Capisco la vis polemica e lo scontro, ma i giudizi sommari non li accetto. Mi riferisco alla chiusura di questo pezzo, dove definisce “BeneComune” la brutta copia del fu “Comune in-fatti”. Sono l’amministratore della cooperativa che sta gestendo da gennaio questo progetto. E dopo tanta fatica non posso accettare i pre-giudizi. Le differenze sono enormi, e lo dico senza nulla togliere a chi seguì quel progetto.
    Prima differenza: costa enormemente meno. Le basterà accedere ai dati del Comune per capirlo.
    Seconda: ha una diffusione maggiore, grazie a 20mila copie distribuite casa per casa e alla versione web (sempre a cifre molto molto inferiori rispetto al precedente Comune in-fatti”.
    Terza: non contiene mai, e dico mai, una sola riga di dichiarazione autocelebrativa di un assessore o dello stesso sindaco (sfido chiunque a verificare).
    Quarta: esteticamente non c’è nessun paragone, né per la qualità del supporto.
    Quindi, senza entrare nel merito della querelle che non ci può interessare, la invito, quando vuole, a confrontarci su BeneComune.
    Venga pure nei nostri uffici (via M.Vetrone – P.zzo Coldiretti – 3° piano) e avrò il piacere di mostrarle quanto lavoro c’è dietro. Per lei che difende i diritti dei lavoratori, sappia che la nostra cooperativa è fatta di persone che non hanno elemosinato posti a nessuno e che combatte ogni giorno con le proprie forze per offrire da vivere ai soci e alle loro famiglie.

    Cordialmente

    Nicola De Ieso
    Amm. unico NATAN EDIZIONI scarl

  • Coordinatore

    Ciao Nicola, sostieni di non voler entrare nella polemica tra me e il portavoce del sindaco, ma sul profilo Facebook di Antonio Orafo, a commento della sua nota di insulti nei mei confronti, il 27 agosto hai scritto “Antò, complimenti vivissimi per la forma e la sostanza!Firmato Nicola De Ieso”.
    Detto questo, chiarisco, ma mi sembrava evidente, che Bene Comune è uno strumento di propaganda non certo per responsabilità di chi ne cura la pubblicazione, ma di chi, cioè l’Amministrazione, decide cosa si deve pubblicare. Per esempio, perchè non è stato utilizzato per fornire ai cittadini le dovute spiegazioni per l’aumento della TARSU? Chi ha deciso che i Bandi per i concorsi, es. quello dell’AMTS, non devono essere pubblicati su Bene Comune? Devo anche segnalarti che le critiche più aspre al precedente “COMUNE In-Fatti” sono state formulate da me già nel 2005. Durante la campagna elettorale del 2006 fu da me curata la realizzazione un numero di “COMUNE MIS/FATTI” stampato e distribuito in 10 mila copie dalla coalizione di centrosinistra per criticare il modo in cui veniva resa la informazione ai cittadini. Ebbene, oggi BENE COMUNE fa gli stessi errori. Vi vengo a fare visita. Gabriele Corona

  • Nicola De Ieso

    @Coordinatore
    Gentile Gabriele, ho detto che non entro qui nella polemica, ma umanamente e idealmente sono del tutto vicino ad Antonio Orafo. Per un motivo molto semplice: quello che ha scritto è del tutto condivisibile. Tu attacchi sul piano morale un ragazzo e sua moglie che sono dei lavoratori precari, per quanto vicini ad uomini di potere. Essendo una condizione comune a tutti quelli della nostra generazione, qui le chiacchiere stanno a zero. Ognuno cerca di sfruttare ogni occasione per consolidare la propria situazione finanziaria, e fino a quando non c’è la prova provata di un illecito un’accusa diventa una semplice illazione e un pregiudizio. Personalmente sono sempre dalla parte di chi è più debole, per cultura e per indole. Ed oggi, a ben guardare, Antonio e tutti i trentenni precari sono più deboli di te. Noi viviamo l’ansia continua del vivere, che rende complicato tutto, persino avere dei figli. Tu hai le spalle più coperte, e quindi comprendo la reazione di Antonio, anzi la avallo e la giustifico. Nell’imminente lotta tra le nostre generazioni ci troveremo su fronti contrapposti. Se non cogli questo enorme problema sociale, finirai per seguire sempre battaglie di superficie. Conoscendoti come persona intelligente, ti invito ad affondare l’occhio critico ben più in profondità, al di sotto degli epifenomeni del gossip politico.
    Quanto a BeneComune, le cose che scrivi sulla TARSU e sui bandi non sono affatto vere. Le questioni sono sempre più complesse. E dietro non ci sono né misteriosi complotti né incomprensibili strategie propagandistiche. Se vuoi, possiamo scegliere un momento di confronto aperto e ad ogni domanda daremo una risposta. Ti dico solo che da quando esiste BeneComune gli uffici comunali sono in fibrillazione, dato che la gente chiama, bussa, chiede per ogni pezzo che viene pubblicato. Il che rappresenta uno strumento di autocontrollo della macchina amministrativa, altro che propaganda!
    Se poi pensi che un foglio informativo comunale debba contenere articoli dove si dice: abbiamo sbagliato qui, abbiamo fallito lì, allora fatti un giro sugli strumenti informativi delle civilissime Bologna, Genova, Torino, Milano, Venezia e dovrai bollare tutti come propagandistici.
    In ogni caso, ti aspetto volentieri da noi.
    Nicola De Ieso

  • Coordinatore

    E quando avrei “attaccato moralmente” Orafo e la moglie? Mi pare che Orafo ha insultato me con la nota che tu condividi umanamente e moralmente. Poi, non comprendo che cosa vuol dire che i precari devono cogliere tutte le opportunità. Non ho detto il contrario, ma il problema è: a che prezzo? Con quale coerenza con la professata attività politica e professionale? Credo proprio che questa nostra discussione debba concludersi qua. Gabriele

  • Nicola De Ieso

    E’ vero. Credo proprio che sia inevitabile. Buona fortuna

  • Carmine

    Non mi ritengo un uomo di grande cultura, ma sembra di capire che la risposta che dai a Gabriele è di stile Macchiavellica. Parli di vivere il continuo quotidiano nell’incertezza e questo secondo te giustifica il leccare il c… ai politici di turno. E quelli che alla veneranda età di 50 anni che hanno perso il loro posto di lavoro, con famiglia sulle spalle, secondo te come vivono? A chi devono baciare il c…? Si è errivati anche pubblicamente a dare delle risposte barbine senza nessun pudore che fanno solo rivoltare gli interiori a pochi e a tanti provoca solo il male che ci sta divorando: l’indifferenza.

  • Nicola De Ieso

    @Carmine
    Sig. Carmine (come vedo le do del lei, non conoscendola e non avendo l’onore di leggere il suo cognome), non ha capito un acca del mio intervento. Non difendo nessun leccaculo, ma in una situazione paradossale in cui nessuno ha conquistato nulla, difendo il diritto di autodifesa dal linciaggio morale di un ragazzo precario e di sua moglie. Punto. Non mettiamola sul piano di chi è più duro e puro perché scoprirebbe sorprese amare. Non dimentichi l’evangelica pagliuzza.
    Infine, il pessimo sillogismo che lei pone, secondo il quale se difendo uno non difendo altri, è ridicolo. Personalmente difendo chiunque sia debole e lo faccio in quanto trentenne incazzato, in quanto lavoratore autonomo, in quanto socialista e democratico. L’indifferenza non mi appartiene. Chiaro?

  • Rosanna Carpentieri

    Sono su posizioni diametralmente opposte a quelle di uno squallore stomachevole di De Ieso che,per giunta, osa ribaltare tutto:ora l’attaccato sarebbe il portavoce del Sindaco Pepe,non il presidente di Altrabenevento. Assolutamente non condivisibile, ma anzi riprovevole la tesi di De Ieso:”Ognuno cerca di sfruttare ogni occasione per consolidare la propria situazione finanziaria, e fino a quando non c’è la prova provata di un illecito un’accusa diventa una semplice illazione e un pregiudizio. Personalmente sono sempre dalla parte di chi è più debole, per cultura e per indole.”
    Eccolo il paladino dei deboli per il quale il fine giustifica i mezzi,per il quale è legittimo ricorrere ad artifici e raggiri, raccomandazioni e moine,adulazioni e prostituzione morale e chi più ne ha più ne metta, pur di consolidare la propria situazione finanziaria.
    Cosa voglia dire:”debole per cultura e per indole” non è dato sapere, ma De Ieso non si permetta mai più di dire “ognuno”:parli per sè e non a nome di tutti!
    Per fortuna c’è ancora chi antepone, al “sistemarsi costi quel che costi al prossimo”, valori ed etica civica,c’è ancora chi è capace di discernere ciò che è un diritto sacrosanto che non può dipendere dall’arbitrio di chicchessia, da quello che invece è “un favore”.Un cittadino che chiede favori o ricorre a vie traverse ed escamotages è un vile suddito e servo che non ha consapevolezza dei propri diritti, o peggio intende scavalcare il prossimo, con buona pace di ogni coscienza civica e morale.Personalmente lincerei tutti i raccomandati…

  • Carmine

    Senza perdersi in botte e risposte, anche se il vero confronto è la linfa di vita della politica seria, poichè il pudore, l’illecito, la prostituzione che serpeggia, che sfacciatamente e senza il ben che minimo ritegno non la si nasconde più all’opinione pubblica che persiste tra i politichesi, è incontenibile. Per questo credo che l’unica soluzione democratica e fare una grande pulizia di questi pseudo politici ed isolarli con l’unica arma democratica che ancora oggi ci difende, il voto. Ma intendo quello serio e non quello dato a chi fa promesse per sistemare i loro seguaci di campagna elettorale. Non mi si dica il contrario, che oggi chi sceglie di fare politica, è solo per il proprio tornaconto personale e non per l’interesse della collettività.

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