Il Comune blocca le procedure per prendere in possesso il cantiere e completare gli alloggi del lotto C-D
Da Il Sannio Quotidiano del 03-06-2009
Via Galanti, effettuato lo stato di consistenza del cantiere
Prosegue il passaggio di consegne tra Con.Ca. e Comune. Rappresentanti della ditta partenopea e dell’Ente si sono incontrati lunedì scorso per effettuare lo ‘stato di consistenza’ del cantiere. Un adempimento previsto nell’ambito dell’iter seguito alla dichiarazione di decadenza delle convenzioni urbanistiche decretata dal Consiglio comunale lo scorso 10 novembre con apposito deliberato. Lo stato di consistenza si rende necessario anche per definire l’esatta rappresentazione dei luoghi all’atto dell’avvicendamento tra Con.Ca. e Comune, impegnati com’è noto in un contenzioso affidato a un lodo arbitrale che dovrà verificare eventuali inadempienze contrattuali delle parti.
Come si ricorderà, le operazioni di immissione in possesso del cantiere da parte del Comune erano già state avviate lo scorso 25 maggio, dopo il precedente tentativo infruttuoso dell’11 maggio quando i funzionari municipali si arrestarono davanti ai rilievi sollevati dai rappresentanti della ditta e dai cittadini firmatari di un preliminare di acquisto di dodici alloggi del lotto C – C1
**************************
l Mattino del 14 giugno 2009
Via Galanti, Ferrara si «autosospende»
Alloggi di via Galanti, nuovo colpo di scena: Ferrara si dichiara incompatibile e sospende le procedure per acquisire il cantiere e continuare la costruzione degli appartamenti. Lo rende noto l’associazione «Altrabenevento», ricordando le tappe salienti dell’annoso contenzioso la ditta costruttrice, la Con.Ca. di Napoli, e l’amministrazione in carica. Tra gli ultimi passaggi, la firma, a settembre, dell’atto di rescissione del contratto con la ditta, e, parecchi mesi dopo, l’avvio delle operazioni di immissione in possesso del cantiere da parte del Comune; un ritardo dovuto anche all’incertezza del nuovo dirigente del settore Urbanistica, Silvio Ferrara, che a gennaio ha comunicato al sindaco la sua decisione di astenersi dal curare gli atti in questione «avendo nel recente passato difeso vittoriosamente due proprietari di aree contro il Programma comunale e quindi contro la Con.Ca» come aveva fatto notare la stessa società con una lettera inviata all’amministrazione a dicembre 2008. «Poi, però – spiega l’associazione – Ferrara ci ha ripensato e dinanzi alla formale diffida della ditta che al momento dell’ingresso al cantiere l’11 maggio aveva di nuovo eccepito la sua incompatibilità, ha così relazionato al segretario generale: “nella polemica giornalistica sulla vicenda Con.Ca., l’architetto Triola ha coinvolto il mio nome in quanto, a suo tempo, difensore vittorioso avanti al Tar di due cittadini che si opposero ai provvedimenti oblatori del Comune. Si tratta di una vicenda datata rispetto alla quale non ho più interessi professionali in contrasto o in concorrenza con quelli comunali”. Di conseguenza il dirigente ha presieduto direttamente alle operazioni di immissione in possesso del cantiere e il 25 maggio ha ordinato agli operai del Comune di rompere la catena del lucchetto che la ditta si era rifiutata di aprire». Ora però Ferrara è stato chiamato in giudizio innanzi al giudice civile dall’avvocato Roberto Prozzo a nome della Con.Ca. per aver «proditoriamente proseguito nelle operazioni di immissioni in possesso pur avendo piena consapevolezza di agire in carenza di potere» in quanto «aveva l’obbligo di astenersi in una vicenda in cui è direttamente coinvolto nella cura di interessi di alcuni privati opposti a quelli del Comune e della Con.Ca.». Dopo la notifica dell’atto giudiziario, spiega «altrabenevento», «Ferrara il 10 giugno ha nuovamente scritto al sindaco per comunicare che con la chiamata in giudizio, a prescindere dalla fondatezza dell’azione, esiste un interesse personale e diretto nella vicenda che comporta l’obbligo di astenersi da ulteriori provvedimenti. Ora «appare scontato che in attesa della eventuale sostituzione di Ferrara come responsabile del procedimento, la immissione definitiva nel possesso del cantiere di via Galanti prevista per domani venga rinviata».