Salerno: un ecomostro sul mare.
Da la Repubblica, 13 giugno 2009
Rivolta contro la mezzaluna che oscura il mare di Salerno
Autore: Erbani, Francesco
L’edificio di Bofill sul lungomare: cesarismo in salsa campana e la consueta provinciale sudditanza culturale all’archistar di turno.
Si chiama Crescent, che significa luna crescente, mezzaluna. È un enorme edificio a forma di semicerchio, firmato da una delle star dell’architettura mondiale, il catalano Ricardo Bofill. Dovrebbe sorgere sul lungomare di Salerno. Ma contro questo colosso alto più di 30 metri con uno sviluppo lineare di quasi 300 e un volume di 100mila metri cubi, più 50mila di altri edifici, si è scatenata la protesta degli ambientalisti e del comitato Nocrescent.
È un ecomostro – sostengono gli oppositori – una muraglia che chiude la città al mare e il mare alla città. È una grande opera di riqualificazione urbana di una zona degradata, un capolavoro dell’architettura, sostiene il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, che in passato si è invaghito di altre archistar, da Zaha Hadid a David Chipperfield, ai quali ha affidato incarichi ancora non conclusi. “Sarà la nostra piazza Plebiscito”, insiste il primo cittadino che rinverdisce nel cemento un’antica contesa di campanile, Salerno versus Napoli, tradotto in politica nel duello all’arma bianca fra lui e Antonio Bassolino (entrambi ex Pci, entrambi ora Pd).
De Luca crede al progetto al punto di annunciare che, “più tardi possibile”, darà disposizione affinché le sue ceneri siano interrate al centro della piazza che si spianerà davanti al Crescent. La piazza si chiamerà piazza della Libertà: “È l’opera della mia vita”, aggiunge, “per fermarla dovranno spararmi. Ci libereremo dal potentato della Regione. Vi renderete conto di quanto è bella quando a Salerno arriveranno il Festivalbar e tanti altri eventi musicali e culturali”. Ci saranno anche luccicanti negozi, “ma solo grandi firme”, specifica il sindaco. Che durante una presentazione pubblica è sbottato: “Avrete la movida e le spiagge per farvi il bagno, che volete di più?”.
“L’edificio è un ipertrofico, cimiteriale manufatto”, sintetizza, per gli oppositori, Fausto Martino, architetto della Soprintendenza, per dieci anni assessore all’Urbanistica in una precedente giunta De Luca. “La forma a mezzaluna è tanto cara a Bofill che dove può ne infila una. Lo ha fatto a Cergy Pontoise, periferia parigina, addirittura venticinque anni fa. Poi a Savona e a Montpellier. E ora la ripropone a Salerno. È una surreale colata di cemento per abitazioni di lusso, che volge le spalle al centro storico e sottrae il mare alla città, le ruba perfino l’immagine della costiera amalfitana”.
Il Crescent sarà alto come un palazzo di dieci piani, visto dal lungomare avrà l’aspetto di un immenso paravento solcato da colonnine che gli danno un marchio post moderno (ma molto in ritardo). Sorgerà dove il piano regolatore redatto da Oriol Bohigas, conterraneo di Bofill, prevedeva verde, spiaggia e qualche costruzione. Quel piano, già molto discusso, è stato poi terribilmente stravolto da varianti e deroghe. Del Crescent si comincia a parlare nel 2007. Vengono chieste le autorizzazioni alla Soprintendenza che chiede chiarimenti. Ma è solo all’inizio di quest’anno che inizia la travolgente marcia del progetto. Appena il soprintendente Giuseppe Zampino ha dato il nullaosta per De Luca è arrivato il segnale di via libera.
Tutta l’operazione viene bollata dalle associazioni ambientaliste come speculativa. “Piazza e parcheggio sottostante sono già finanziate da fondi europei, perché cedere ai privati l’area per costruire l’edificio?” si domanda Lella Di Leo, presidente campana di Italia Nostra. E aggiunge: “Dal mare non si vedrà più la collina con il castello di Arechi e spariranno alla vista i conventi di età medievale e il giardino della Minerva, legato alla Scuola medica salernitana”.
Salerno sarà come Barcellona, si entusiasma qualcuno. Come Valencia o Bilbao, incalza qualcun altro. De Luca annuncia: “Metteremo presidi di polizia per tenere la piazza bella e pulita. I veri salernitani apprezzeranno. Gli altri lasciateli parlare”. Gli altri chi sono? “Scienziati” li ha definiti sprezzante De Luca. E altre volte, “pinguini” e “schiattamorti”, che più o meno vuol dire jettatori. Il Crescent va avanti. E intanto Bofill prepara per Salerno il progetto di un grattacielo di 32 piani e 100 metri d’altezza, proprio sul lungomare, ma dalla parte opposta della mezza luna.
Sul crescento di Bofill e De Luca a Salerno leggete anche gli articoli di Paolo Ferraiolo scritti per eddyburg il 1° gennaio 2009 e l’11 giugno 2009