L'assessore Aceto conferma la denuncia di Altrabenevento: la Valutazione di Impatto Ambientale per la Centrale a turbogas di Ponte Valentino è viziata da "falsi presupposti"
Il Mattino 13/06/2009
Centrale «Luminosa», Aceto contro l’Asi
L’assessore contesta al consorzio le attestazioni su fornitura idrica e smaltimento acque reflue
Torna in primo piano la controversa vicenda della progettata realizzazione di una centrale termica a turbogas da parte della società “Luminosa” nell’area industriale di Ponte Valentino, alle porte di Benevento. L’assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, infatti, ha formalmente contestato al Consorzio per l’area di sviluppo industriale (Asi), con sede nelle immediate vicinanze dell’area di insediamento dell’impianto, i contenuti, a suo avviso non del tutto corretti, di una nota datata 14 luglio del 2004. Con quel documento, ricorda l’assessore, l’Asi attestava la propria capacità «a garantire la fornitura idrica nella misura di 8-10 metri cubi per ora, di cui 2 metri cubi per uso potabile, ed alla immissione delle acque reflue della centrale nell’impianto di depurazione consortile». Una attestazione che l’esponente della giunta Cimitile contesta nel merito, anche sulla scorta della normativa di riferimento. Aceto, a tale proposito, in un suo documento inviato all’Asi testualmente scrive: «Per quanto attiene la capacità autonoma di garantire forniture idriche, codesto Consorzio non era e non è ancora in possesso di alcun titolo autorizzativo per poter prelevare acque da pozzi». Inoltre, per quanto invece concerne la capacità dello stesso Consorzio di provvedere all’immissione delle acque reflue della centrale nell’impianto di depurazione consortile, l’assessore ha mosso all’Asi una serie di obiezioni, basandosi anche sulla tempistica. Innanzitutto, si legge nella nota, «alla data dell’attestazione codesto Ente non aveva ancora prodotto istanze di autorizzazione allo scarico per l’impianto di depurazione consortile – ancora in fase di ultimazione – e, quindi, non era ancora in possesso di alcuna autorizzazione allo scarico per le acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione in questione, perché l’autorizzazione allo scarico è stata rilasciata, per la prima volta l’8 ottobre del 2008». Ma non è tutto «lo scarico, inoltre – prosegue l’assessore – è stato autorizzato con la prescrizione di non diluire il refluo dell’impianto di depurazione con acque prelevate esclusivamente allo scopo e le acque di raffreddamento provenienti dalla centrale termica di fatto andrebbero, invece, a diluire il refluo e, probabilmente, a causa della loro temperatura potrebbero anche inficiare la fase biologica del trattamento depurativo con probabili ripercussioni negative sullo scarico». E infine, «l’articolo 101, comma 5, del Decreto legislativo n. 152/06, infine, non consente di diluire gli scarichi con acque di raffreddamento e prescrive che lo scarico delle acque di raffreddamento, di lavaggio, ovvero impiegate per la produzione dì energia sia tenuto comunque separato dagli scarichi».