In Italia manca la libertà di Informazione: interrogazione alla Commissione Europea di Giulietto Chiesa
Tre recenti inqualificabili episodi hanno riportato l’attenzione sull’irrisolta anomalia italiana: in cui il Presidente del Consiglio controlla in vario modo le principali reti televisive nazionali, sia private che pubbliche, con evidenti rischi per la liberta d’espressione e d’informazione, come già constatato dalla risoluzione del Consiglio d’Europa 1387 (2004) e dalla risoluzione del Parlamento Europeo 0373 (2004).risoluzione del Parlamento Europeo 0373 (2004).
– Il programma di giornalismo investigativo “Report” di Milena Gabanelli è stato posto sotto azione disciplinare da parte del Comitato Etico della Rai per aver fatto un’inchiesta sulla politica governativa della “social card”.
– A un altro programma di giornalismo investigativo della Rai, Annozero, diretto da Michele Santoro, è stata imposta, dai vertici Rai, “una puntata riparatrice” per aver indagato le carenze della Protezione Civile in occasione del terremoto in Abruzzo, inoltre è stato sospeso Vauro Senesi per una vignetta giudicata: “lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico”.
– Secondo quanto riferito dalla stampa italiana, il 17 aprile 2009 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una riunione indetta nella sua residenza romana ha deciso il nuovo organigramma della Rai assegnando a giornalisti e funzionari a lui fedeli le direzioni dei telegiornali e delle reti, compito questo che dovrebbe essere invece espletato, per statuto, dal consiglio di amministrazione della Rai.
La Commissione non crede che l’Italia stia palesemente violando l’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione?
La Commissione non ritiene di dover applicare l’articolo 7 dei trattati?