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Due Boccalone sulla centrale a turbogas

fuoco1Da Il Mattino del 23/04/2009
«Centrale elettrica, il centrodestra tace»

«L’insediamento di una mega-centrale termoelettrica alle porte di Benevento è priva di senso dal punto di vista produttivo e strategico, e rappresenta una vera e propria minaccia per il futuro della città e per la salute dei suoi cittadini». L’assessore alle Finanze del Comune di Benevento, Luigi Boccalone, interviene in merito alla centrale a turbogas da circa 400 megawatt prevista nell’area di Ponte Valentino. «Un impianto di questo tipo – sostiene l’assessore alle Finanze – sarebbe in contrasto con quanto previsto, sia dalla Provincia che dalla Regione, per il Sannio in termini di approvvigionamento energetico. La quantità di energia prodotta dalla centrale non è giustificabile in alcun modo con le esigenze della nostro territorio, che potrebbero essere più che soddisfatte dalla centrale idroelettrica prevista a Campolattaro e dalla produzione da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili su cui gli Enti locali stanno puntando con forza». «Al contrario – sottolinea Boccalone – l’impianto che dovrebbe realizzare l’azienda Luminosa prevede la combustione di grandi quantitativi di gas e avrebbe senza dubbio un pesante impatto ambientale, danneggiando un’area strategica dal punto di vista ambientale e archeologico come quella di Ponte Valentino ma anche l’intera città, causando il peggioramento della qualità dell’aria e l’aumento delle polveri sottili (Pm10)». A questo punto, l’assessore alle POlitiche finanziarie di palazzo Mosti ricorda che operazioni di questo tipo rischiano di vanificare gli sforzi fatti negli ultimi anni da Comune e Provincia per promuovere uno sviluppo economico duraturo e sostenibile, e vanno fermate. «Gli enti locali si sono già impegnati ad assumere atti deliberativi di indirizzo generale e a procedere con gli opportuni rilievi di natura tecnica ed ambientale, ma a questo punto sarebbe necessario un intervento della deputazione sannita e di quegli esponenti di centrodestra che erano al governo della città nel 2003, quando la centrale fu autorizzata. Quanto meno sarebbe auspicabile che questi ultimi prendessero una posizione chiara sulla vicenda, senza nascondersi dietro un inaccettabile silenzio». Ricordiamo che la Luminosa ha già attivato la procedura per gli espropri dei terreni di oltre 50 diversi proprietari di Benevento e Pietrelcina per realizzare la Centrale elettrica a Ponte Valentino: già depositato alla Segreteria Generale del Comune l’atto di avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sulle aree interessate. Ma, intanto, proliferano i contrari alla realizzazione della centrale ed a Pietrelcina si è costituito un comitato di lotta popolare per impedirne la costruzione. «Dobbiamo difendere la nostra salute e quella dei nostri fig», si legge in una nota -. R.d.B.

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Da Il Mattino del 23/04/2009

Il governo D’Alessandro disse «no» alla centrale elettrica

«Bisogna fare chiarezza. Unicamente su questo aspetto è possibile fare convergenza con le dichiarazioni rese dall’assessore alle finanze del Comune di Benevento, Luigi Boccalone. Bisogna illuminare tutte le zone d’ombra che, al momento, sembrano segnare l’affare Luminosa e non solo». Immediata la replica del Pdl all’intervento dell’assessore alle Finanze sulla centrale elettrica. Se ne fa carico Nicola Boccalone. A suo parere, la politica energetica, con sostenibilità ambientale, che Regione, Provincia di Benevento e loro enti strumentali, tutti da troppo tempo a guida centrosinistra, impongono e, a volte, “incoraggiano” in ambiti comunali, merita una chiarificazione globale. «Bisogna far emergere la vera natura e le peculiarità, spesso malcelate, che caratterizzano un rapporto ormai pesantemente squilibrato tra il debito energetico provinciale e la produzione complessiva già attivata, fino al punto di invadere quasi tutte le comunità sannite. Un parco eolico per tutti per coprire deficienze, incapacità e assenza totale di qualità amministrativa. Questo il prezzo fatto pagare da una classe dirigente che, finora, si è dimostrata incapace di trasformare in opportunità collettiva, la finanza derivata gestita e che non disdegna di utilizzare il territorio, massacrandolo senza riserve per intercettare pochi danari, massimo 30, con l’aggravante di esser consapevole di gratificare pochi eletti. La recente costituzione di società collaterali agli interventi ne è la dimostrazione inconfutabile». La «vicenda Luminosa», secondo il consigliere Pdl, potrebbe essere il filo conduttore per far emergere tutte le posizioni assunte dal centrosinistra campano negli ultimi anni. «Per intanto si cominci a prendere atto che il Comune di Benevento, a guida centrodestra (amministrazione D’Alessandro), si espresse con parere negativo (prot. 4.522 dell’8/8/2003) a differenza di quanto oggi ingiustamente si afferma. Per amore della verità, va sottolineato che sulla stessa linea, e nello stesso periodo, si pose la Provincia di Benevento, a guida Nardone. Dopo aver spazzato via ogni dubbio e ogni strumentale bugia sul posizionamento del Comune nel 2003, l’appuntamento con la chiarezza è bene lastricarlo degli atti posti in essere dai vari enti, dal 2003 in poi. Il percorso non può non tener conto di un attestato rilasciato dall’Asi di Benevento nel 2004 a firma del presidente Pellegrino Paolucci, del parere favorevole dell’Autorità di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, a firma del segretario generale ing. Pino D’Occhio (prot. 4634 del 9/7/2004), del decreto n. 668 del 21/12/2005 a firma dell’assessore regionale Luigi Nocera, che prendeva atto del conforme parere della Commissione Via, espresso nella seduta del 28/7/2005, e rilasciava il “sentito parere regionale favorevole” di compatibilità ambientale. Rilevato che l’assessore Nocera, con tale atto affidava all’Arpac la verifica dell’ottemperanza di una serie di prescrizioni, appare oltre modo utile conoscere la posizione assunta in merito dalla stessa Arpac e dall’Asl, aziende attuatrici di disegni politici e gestionali di matrice indubitabilmente di centrosinistra. E che dire dell’accordo sottoscritto in data 18/9/2006 tra il consorzio Asi e la stessa Luminosa srl, che regolamentava addirittura il prezzo di cessione dell’energia elettrica prodotta?». A questo punto la chiarezza si impone, anche per fugare possibili ipotesi dei soliti malpensanti che immaginano la centrale di Ponte Valentino come una minaccia al plusvalore dell’offerta energetica che la Provincia di Cimitile, fin troppo generosamente, offre per soddisfare bisogni e appetiti dei territori. Si convochi, con urgenza, un consiglio comunale e si faccia chiarezza sugli interessi oramai troppi evidenti, di cui peraltro, assessori eccessivamente energizzati, sono portatori e divulgatori. Una seduta, magari congiunta dei consigli comunale e provinciale, credo sia un passaggio istituzionale irrinunciabile per rispetto della storia e del futuro della comunità».

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