ENTRA PALUMBO IN GIUNTA E ITALIA DEI VALORI ESCE DALLA MAGGIORANZA
Il Sindaco ha deciso di nominare assessore Italo Palumbo, presidente Regionale dei Comunisti Italiani che ha voluto sostituirsi a De Toma, ringraziando il partito, cioè lui stesso.
Italia dei Valori protesta ed infine esce della maggioranza. Il Sindaco tenta, inutilmente, di nascondere le sue difficoltà politiche e la profonda delusione dei cittadini per il suo operato.
Il Quaderno 23/10/2006 :: 17:54:45
Benevento: reazioni alla nomina di Palumbo
Il Quaderno.it ha raccolto le dichiarazioni del mondo politico beneventano sulla nomina ad assessore comunale di Benevento di Italo Palumbo, presidente regionale dei Comunisti Italiani, avvenuta questa mattina a palazzo Mosti. Molto critici i commenti dell’opposizione. Per Sandro Consales di Forza Italia, si tratta di una nomina debolissima: “E’ un assessore esterno che non ha ricevuto il consenso popolare. Solo chi si è presentato agli elettori, può poi rappresentarli all’interno dell’Amministrazione, anche se non è stato eletto”. L’azzurro torna anche sulla revoca di De Toma: “E’ stata davvero singolare tenendo conto delle altre anomalie presenti nel centrosinistra. Pepe si è comportato così solo perché il partito di De Toma non lo ha difeso altrimenti il sindaco si sarebbe allineato”.
“Il carnefice al posto della vittima” è invece il commento di Costanzo Di Pietro, consigliere comunale dei Cristiani Democratici, che ribadisce la stima per De Toma: “Va apprezzato il suo coraggio nel difendere le proprie idee. Stupisce invece il comportamento dell’Unione che, a favore del lavoro precario, immola un comunista sull’altare della grande distribuzione”. Di Pietro ha poi chiesto la revoca anche dell’assessore Antonio Medici di Rifondazione Comunista: “Mi chiedo – ha concluso – perché è ancora in carica, se ha assunto la stessa posizione di De Toma sulla vicenda Iper”.
La maggioranza a palazzo Mosti, invece, si compatta intorno al sindaco e saluta con piacere la nomina di Palumbo. “Il Pdci ha indicato l’espressione più autorevole del suo partito. E’ la dimostrazione di voler stare accanto al sindaco con senso di responsabilità”, ha detto Nicola De Luca, capogruppo della Margherita. Sul caso De Toma, il consigliere Dl ha precisato che “bisognava essere più riflessivi tendendo conto del fatto che sull’Iper ci sono stati troppi tentennamenti”.
Anche per Luigi Velleca dei Ds la nomina del presidente regionale dei Comunisti Italiani arricchirà il patrimonio di esperienza e competenza all’interno dell’Amministrazione. “Il neo assessore – ha detto l’esponente della Quercia – ha una lunga esperienza politica che gioverà al lavoro di questa compagine governativa”.
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Il Mattino 23/10/2006
ITALIA DEI VALORI
Porfidia: l’assessore comunale deve essere indicato da noi
«Inviteremo il sindaco a rispettare gli impegni: l’assessore dovrà essere indicato da Italia dei Valori». Nella vicenda innescata dalla revoca di Salvatore De Toma è intervenuto, ieri, il deputato di collegio dei dipietristi, l’on. Americo Porfidia (nella foto), con una dichiarazione finalizzata a rivendicare al suo partito la nomina del successore dell’ormai ex assessore dei Comunisti Italiani.
Da Palazzo Mosti era filtrata voce, confermata sabato sera dallo stesso sindaco Pepe, che dalla segreteria regionale dei dipietristi fosse stato accordato un sostanziale via libera alla nomina del presidente regionale del Pdci, Italo Palumbo.
Ieri pomeriggio, però, l’on. Porfidia ha ritenuto di dover precisare i termini della questione. «Premetto che intervengo anche dopo aver consultato il segretario regionale, ossia il senatore Formisano che, pertanto, concorda con la posizione che vado ad illustrare. Il nostro partito pensa che debbano essere rispettati i patti preelettorali, ossia attingere alla graduatoria dei candidati. Chiederemo al sindaco di attenersi a tale linea, quella, in effetti, che determinò la nomina di De Toma, del Pdci, divenuto assessore in quanto il più votato. Mi pare scontato che, revocato il primo, si passi al secondo, semmai anche al terzo, poiché non è nostra intenzione imprigionare il sindaco in una sola opzione, ma l’assessore da individuare dovrà essere un nostro rappresentante».
In questo caso, se Idv dice di non voler circoscrivere esclusivamente al secondo più votato, che è Errico De Lauro con 46 voti, gli potrebbe essere affiancato Francesco Zeoli con 41, in modo da non offrire al sindaco Pepe un nome secco.
Circa i rapporti con il Pdci, l’on. Porfidia pensa che non vi saranno problemi: «Non solo il sindaco, ma penso che pure gli alleati, i Comunisti Italiani, saranno interessati a tener fede agli impegni scegliendo in base allo scorrimento della graduatoria. Tutto questo intendiamo riportarlo al sindaco che, siamo sicuri, sarà un uomo di parola». Ricordiamo che Italia dei Valori e Pdci si presentarono assieme, nella lista unica «Progetto Benevento», alle amministrative di maggio, riportando 487 voti, non sufficienti, però, a conquistare alcun seggio. g.d.b.
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Il Quaderno 24/10/2006 :: 12:38:48
Benevento: Giovani Comunisti contro Pepe e Palumbo
Dopo la nomina del neo assessore Italo Palumbo in luogo di Salvatore De Toma e l’annuncio di Italia dei Valori – che ha deciso di uscire dalla maggioranza – arriva il commento della Federazione Giovanile Comunista Italiana.
In una nota a firma di Mirco Garzone, Serena Matassa e Francesco Parrella non vengono risparmiate polemiche nei confronti del sindaco Pepe e dell’assessore Palumbo.
“Ancora una volta -si legge – ci troviamo dinanzi all’ennesimo gioco politico legato al potere, nella nostra città. Al coraggioso atto in difesa della legalità e della trasparenza fatta dal compagno Salvatore De Toma, è seguita la revoca da parte del sindaco e l’isolamento e critica da parte degli organismi dirigenti del partito (e meno male che abbiamo fatto una campagna elettorale sbandierando la difesa della legalità).
Tutto ciò è stato un gioco politico orchestrato dalla segreteria dei Comunisti Italiani, che già prima aveva cominciato un acceso giro di vite nei confronti del compagno De Toma.
Il sindaco Fausto Pepe ha dato, ancora una volta, dimostrazione alla città di subire le decisioni dei partiti, revocando De Toma e facendo subentrare Palumbo che, tra l’altro, non è stato neanche candidato alle elezioni comunali.
Tutto questo è un palese gioco di poltrone fatto dal presidente del PDCI senza neanche confrontarsi con il partito dell’Italia dei Valori che ha condiviso con noi la lista civica nella quale De Toma è stato il più votato.
Perché l’assessorato a Palumbo? Perché il dissenso manifestato da De Toma, legittimo e sacrosanto, ha portato alla sua defenestrazione?
Noi della FGCI ( Federazione Giovanile Comunista Italiana) mentre rappresentiamo il nostro totale disgusto per l’atteggiamento del sindaco Pepe mostrato in questa vicenda, palesiamo, vieppiù, il nostro disappunto per la mancata nomina di un esponente dell’Italia dei Valori che, secondo la logica, avrebbe dovuto avvicendare il compagno De Toma: in questo modo il primo cittadino di Benevento avrebbe perlomeno evitato l’allungamento della già corposa lista delle figuracce fatte finora”.
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Il Sannio Quotidiano 24-10-2006
«Era giusto che l’assessore fosse Pdci»
«Abbiamo raccolto più consensi. De Toma? All’oscuro del suo operato, ma cercheremo di non perderlo»
“Come svolgerò la mia attività di assessore? Non lo so. Sono completamente all’oscuro di quanto fatto finora”. Le prime parole da assessore di Italo Palumbo fotografano il rapporto glaciale che intercorreva con l’ex titolare della delega, Salvatore De Toma.
“Sarebbe facile dire – spiega il neo assessore comunale alla Partecipazione – che intendo continuare nel solco del mio predecessore, ma sarebbe ipocrita, in quanto non conosco quanto fatto finora. De Toma si è mosso in maniera isolata non mettendo il partito in condizione di conoscere le attività dell’assessorato in questi tre mesi. La prima cosa che farò sarà quindi verificare lo stato dell’arte e poi deciderò come muovermi”.
Crede sia recuperabile il rapporto con Salvatore De Toma?
“Il nostro partito cerca sempre di non perdere per strada nessuno. Ce la metteremo tutta per recuperare il rapporto con De Toma”.
L’ex assessore ha detto di aver agito per tutelare gli interessi della città dall’attacco dei potentati economici, come quello di Zamparini, ed ha pagato per questo con la revoca. “Non è vero. De Toma sa che a determinare la sua revoca non è stata solo la vicenda Zamparini ma tante altre questioni che si sono succedute all’interno del partito”.
Le elenchi
“Faremo una conferenza stampa”.
La sua nomina rischia di mettere a repentaglio i rapporti con l’Italia dei Valori. Lei è un dirigente regionale di partito, la cosa dovrebbe preoccuparla…
“L’assessorato è andato ai Comunisti Italiani perchè sono stati il primo partito all’interno della lista ‘Progetto Benevento’, ma ciò non toglie che Pdci e IdV possano continuare a collaborare per il bene di questa città”.
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Il Mattino 24/10/2006
Palumbo al posto di De Toma, Idv abbandona
La giunta comunale è nuovamente al completo.
Ieri mattina, si è avuta la notifica del decreto di nomina ad assessore di Italo Palumbo, in sostituzione del collega di partito Salvatore De Toma, revocato dal sindaco Fausto Pepe dopo che questi non ha votato la delibera che l’opposizione di centrodestra definisce «pro Zamparini», la n. 150 con la quale l’esecutivo guidato da Fausto Pepe ha recepito la proposta di accordo transattivo firmato dai dirigenti Gigi Giuliano e Mario De Lorenzo.
Palumbo eredita le deleghe che erano di De Toma: Partecipazione, Urp, Trasparenza, Difensore Civico, Statuto e regolamenti, Consulte, Laboratori di quartiere e Tutela dei cittadini nei confronti di racket ed usura. È risultata, pertanto, ininfluente la presa di posizione di Italia dei valori che, tramite il deputato di collegio, l’on. Porfidia, avevano rivendicato la nomination in base ad un criterio di scorrimento della graduatoria. Ieri mattina, il parlamentare casertano ha cercato di mettersi in contatto con il sindaco, ma inutilmente (in serata la responsabile provinciale dei dipietristi, Angela Zeoli, ha abbandonato i lavori dell’interpartitico preannunciato che avrebbe proposto all’esecutivo del partito l’uscita dalla maggioranza).
Poco dopo, il sindaco Pepe ha disposto la notifica del decreto di nomina, decreto che porta la data del 19 ottobre. Al riguardo, il neo assessore ha dichiarato: «L’alternanza c’è quando ci sono due posti da occupare, ma se la posizione spettava al Pdci e, visto che i Comunisti Italiani dovevano cambiare il proprio rappresentante, quel posto resta sempre a loro.
La nomina è sì un riconoscimento alla lista, ma anche nel computo dei candidati, il risultato dei Comunisti Italiani va ben al di là di quello conseguito dai candidati di Italia dei valori». Palumbo, però, si ritiene a disposizione di tutte e due le componenti che diedero vita alla lista «Progetto Benevento». «Sono pronto a recepire le indicazioni programmatiche che dovessero provenire sia dal Pdci che dall’Italia dei valori.
Per il resto, ringrazio il mio partito che mi ha pressato perché accettassi la nomina, una posizione unitaria tranne forse due giovani, così come ringrazio le altre forze politiche del centrosinistra che hanno espresso un giudizio positivo.
Avrei tradito il partito se avessi rifiutato le sollecitazioni». In merito a quanto detto da De Toma, Palumbo preannuncia un conferenza stampa per spiegare i termini della vicenda: «C’è stata una ricostruzione di parte, non siamo intervenuti perché volevamo evitare pettegolezzi, ma è giusto che tutti siano a conoscenza di come la vicenda è sorta e si è sviluppata».
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Il Quaderno 24/10/2006 :: 11:1:45
Benevento: Idv lascia la maggioranza al Comune
L’esecutivo provinciale dell’Italia dei Valori, ha deliberato all’unanimità l’uscita del partito dalla maggioranza. La decisione nasce dalla mancata condivisione delle decisioni assunte dal sindaco Fausto Pepe e dalla Giunta Comunale in relazione alla vicenda Zamparini, alla conseguente sfiducia a Salvatore De Toma e alla sua sostituzione.
“Abbiamo preso atto – si legge nella nota diramata questa mattina – che, con le elezioni del maggio 2006, nella citta’ di Benevento e’ cambiato il colore politico dell’amministrazione ma non i metodi e la sostanza”. La decisione, concordata anche con i vertici regionali e nazionali, sara’ all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 28 ottobre con la partecipazione di Americo Porfidia, deputato della circoscrizione, e Nello Formisano, coordinatore regionale della Campania
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Il Sannio Quotidiano 26-10-2006
Su Pepe l’Udeur precisa, e l’IdV accusa
Zeoli durissima: «Compagine frutto di una politica malata, fatta di squallore e furbizie, sete di potere e arroganza»
(a. o.) Il sindaco aveva escluso che la fuoriuscita dell’IdV dalla maggioranza potesse comportare ripercussioni, anche per l’assenza di rappresentanti eletti in Consiglio. Da questa considerazione parte il senatore Barbato, commissario provinciale dell’Udeur, per rilanciare la sintonia all’interno della coalizione con il partito di Di Pietro. “In riferimento a quanto riportato dalla stampa locale – scrive Barbato riferendosi all’articolo apparso ieri su Il Sannio – sulla fuoriuscita di Italia dei valori dalla maggioranza consiliare di palazzo Mosti, la segreteria provinciale, e per esso il commissario senatore Tommaso Barbato, precisa che è intendimento del partito Popolari Udeur, proseguire comunque un dialogo politico con Italia dei Valori, nell’interesse generale della coalizione di centro sinistra, a prescindere dal fatto che detta forza politica oggi non conta alcun consigliere comunale.
Sulla scelta del sindaco Pepe di revocare il rappresentante in giunta dei Comunisti Italiani, avvocato De Toma, si ribadisce il pieno sostegno all’operato del sindaco, e si congratula con esso per l’autorevole nomina dell’avvocato Palumbo”. Quest’ultima affermazione sembra calibrata per bilanciare le affermazioni del segretario cittadino dell’Udeur, Gino Abbate, che ieri si era detto in disaccordo con quanto fatto da Pepe sul caso de Toma.
Intanto un attacco all’amministrazione, di inconsueta durezza, arriva ancora dall’IdV che rivolgendosi “direttamente ai cittadini” prova a spiegare le ragioni della fuoriuscita dalla maggioranza. “Noi di IdV riteniamo che sia fallita, praticamente sul nascere, la speranza di un vero cambiamento a palazzo Mosti”. Questo effetto viene fatto risalire al dicembre 2005, quando venne esclusa la possibilità di ricorrere alle primarie per scegliere il candidato sindaco.
“Finora – argomenta ancora Angela Maria Zeoli segretario provinciale di IdV – nessuno dei problemi di Benevento è stato avviato a soluzione; le battaglie sulla legalità, di cui il sindaco in primis si è riempito la bocca in campagna elettorale, sono prontamente scomparse dal Programma di mandato, la richiesta di adottare il Codice Etico Europeo non è stata mai presa in considerazione, per non parlare della mancata adozione del Protocollo di Legalità sulle gare d’appalto e degli illeciti urbanistici che non si contano più. Avevamo favoleggiato, in campagna elettorale, di una città giusta e solidale, ma il lavoro continua ad essere non un diritto ma la merce di scambio con cui i giovani vengono illusi, usati e umiliati (e anche qui la vicenda Zamparini insegna parecchio), mentre i deboli e gli ultimi non esistono neppure nell’agenda dell’amministrazione”. Dopo aver ancora esaminato il caso Zamparini, la Zeoli va ancora all’attacco frontale di Fausto Pepe: “Sarebbe stato diverso se fossero stati i cittadini a scegliersi il candidato sindaco? Noi di IdV pensiamo proprio di sì, e siamo convinti che questa amministrazione, in cui pure abbiamo creduto e che pure abbiamo lealmente sostenuto, non sia in grado di interpretare l’esigenza di cambiamento, perché è il parto di una politica malata, fatta di squallore e furbizie, di sete di potere e disprezzo delle regole, di incompetenza e arroganza; una politica che ha sottratto ai cittadini il diritto di decidere da chi essere rappresentati, lasciando loro la sola possibilità di scelta tra il ‘peggio’ e ‘il meno peggio’”.
La Zeoli pare rispondere ancora alle parole di Fausto Pepe quando sostiene che con la nomina di un assessore IdV sarebbero cambiati gli scenari. Infine, la Zeoli che sembra riferirsi ad altri partiti della coalizione, conclude: “Certo, saremmo potuti rimanere; tanti fanno questioni di principio formali si tengono la sostanza e sicuramente se ci fossimo allineati, uno strapuntino ci sarebbe comunque toccato, Ma noi abbiamo della politica un’idea diversa e siamo convinti che sia la nostra l’idea vincente. Confidiamo che il tempo ci darà ragione e che non dovremo neppure attendere molto”.
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Il Mattino 25/10/2006
L’Italia dei valori lascia la maggioranza
GIANNI DE BLASIO
La maggioranza di centrosinistra al Comune di Benevento perde un pezzo: a sbattere la porta è Italia dei valori, anche se la responsabile provinciale, Angela Zeoli, ci tiene a precisare: «In effetti non è che ce ne siamo andati, sarebbe più esatto dire che siamo stati buttati fuori».
Nel mirino dei dipetristi (che in Comune non hanno però consiglieri), solo ed unicamente il sindaco: «Del caso De Toma non ha ritenuto neppure di informarci e, quando abbiamo appreso dalla stampa la notizia della revoca, abbiamo inviato a Pepe una lettera rilevando che erano state assunte delle decisioni senza neppure consultarci, nonostante avessimo concorso anche noi, con la lista ”Progetto Benevento” allestita assieme al Pdci, al successo elettorale suo e della coalizione. Nella missiva, visto che c’era da nominare l’assessore al posto di De Toma, gli prospettavamo due nominativi, quelli che, nella graduatoria, seguivano il più votato De Toma, ossia De Lauro e Francesco Zeoli. Oltretutto – aggiunge la Zeoli – quest’ultimo aveva ancor più le carte in regola, visto che bisognava affidare la delega alla Trasparenza e Francesco Zeoli è il presidente regionale dell’Osservatorio della Legalità e dello Sportello anti-usura. Quindi, avevamo proposto, oltre al più votato De Lauro, la persona giusta per dimostrare che la vicenda Zamparini era da considerare solo un incidente di percorso e che l’amministrazione comunale di Benevento era intenzionata a cambiare strada. Ed, invece, siamo stati costretti a prendere atto di manovre strane, di tradimento dei patti preelettorali il che ci fa ritenere che le nostre istanze di legalità non sono gradite dalla giunta di Fausto Pepe».
A questo punto? «A questo punto, niente. Faremo le nostre battaglie all’insegna della trasparenza e della legalità, evidenziando e rimarcando tutto ciò che non andrà nell’operato dell’esecutivo Pepe». Dal canto suo Francesco Zeoli ci tiene a sottolineare la compattezza del partito all’atto di assumere la decisione di lasciare la maggioranza: «Mai come in questa occasione il partito si è ritrovato coeso, l’esecutivo tutto e gli altri dirigenti presenti alla riunione».
Zeoli, poi, precisa: «Voglio sgombrare il campo dagli equivoci, nulla contro il neo assessore Palumbo, è stato il sindaco a deludere Italia dei valori, assumendo decisioni senza neppure consultarci, un atteggiamento di arroganza che non era ulteriormente tollerabile. La questione, comunque, non finisce qua, è già arrivata a livello nazionale, noi provvederemo ad esaminarla negli organismi regionali». Questo il comunicato ufficiale. «L’esecutivo provinciale dell’Italia dei Valori, non condividendo né nel merito né nel metodo, le decisioni assunte dal sindaco Fausto Pepe e dalla Giunta Comunale in relazione alla vicenda Zamparini, alla conseguente sfiducia a Salvatore De Toma e alla sua sostituzione e prendendo atto che, con le elezioni del maggio 2006, nella città di Benevento è cambiato il colore politico dell’amministrazione ma non i metodi e la sostanza, ha deliberato, all’unanimità, l’uscita del partito dalla maggioranza.
La decisione, concordata anche con i vertici regionali e nazionali, sarà all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 28 ottobre con la partecipazione dell’on. Americo Porfidia, deputato della circoscrizione, e del sen. Nello Formisano, coordinatore regionale della Campania. Dopo la presa di posizione dei dipietristi, un’altra delle componenti del centrosinistra potrebbe abbandonare la maggioranza.
Quella di lasciare il governo Pepe, infatti, è stata una delle ipotesi emerse nel corso della riunione dell’altra sera tra Rifondazione ed associazioni che hanno tale partito quale riferimento, Slai-Cobas, Cub, altrabenevento, Codacons e altre associazioni. Non tutti, però, sono per l’uscita, altro orientamento è di impegnare per iscritto il sindaco su questioni ben precise, al fine di evitare il ripetersi di un altro caso Zamparini. La riunione è stata aggiornata a ieri era.
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Il Mattino 26/10/2006
«Comune, un’amministrazione nata male»
Non vanno ricercati solo nei fatti recenti i motivi per i quali Italia dei Valori è uscita dalla maggioranza di palazzo Mosti: per il segretario provinciale Angela Maria Zeoli, già a dicembre 2005 è stata affossata «la speranza di un vero cambiamento a Palazzo Mosti», con il rifiuto, pronunciato principalmente dall’Udeur «ma con la complicità di molti» di affidare alle primarie la scelta del candidato sindaco. Da allora, Idv ha voluto comunque credere «che si potesse partire da basi sbagliate e raggiungere ugualmente risultati dignitosi, ma i fatti – spiega la Zeoli – ci hanno tolto le illusioni».
Nel mirino di Idv, la scomparsa, dal programma di mandato, delle battaglie per la legalità, e soprattutto gli illeciti urbanistici: «Avevamo favoleggiato, in campagna elettorale, di una città giusta e solidale, ma il lavoro continua ad essere la merce di scambio con cui i giovani vengono illusi e umiliati, mentre i deboli e gli ultimi non esistono neppure nell’agenda dell’amministrazione. In questi mesi – prosegue la Zeoli – abbiamo anche scoperto quanta differenza ci fosse sul modo di interpretare concetti come parco fluviale».
L’analisi continua con toni impietosi:
«Questa amministrazione non è in grado di interpretare l’esigenza di cambiamento, perchè è il parto di una politica malata, fatta di squallore e furbizie, di sete di potere e disprezzo delle regole, di incompetenza e arroganza; una politica che ha sottratto ai cittadini il diritto di decidere da chi essere rappresentati, lasciando loro la sola possibilità di scelta tra il peggio e il meno peggio».
L’ingresso in esecutivo di Italo Palumbo rappresenta poi l’ultima occasione mancata: meglio sarebbe stato, infatti, sostituire De Toma con Francesco Zeoli, «responsabile regionale dell’Osservatorio sulla legalità e componente dell’esecutivo provinciale del partito che gestisce, a Benevento, lo sportello regionale antiusura». Sul caso Idv interviene anche il commissario provinciale dell’Udeur Tommaso Barbato, precisando che il partito intende continuare a dialogare con i dipietristi «nell’interesse generale della coalizione, a prescindere dal fatto che detta forza politica oggi non conta alcun consigliere comunale». Barbato poi ribadisce il pieno sostegno al sindaco Pepe in merito alla revoca dell’assessore De Toma, e si congratula con lui «per l’autorevole nomina dell’avvocato Palumbo».
Infine, interpretando i sentimenti di tutti i vertici istituzionali del partito, Barbato conferma «il pieno appoggio a questa amministrazione di centrosinistra e al sindaco Pepe che con impegno e intelligenza sta dimostrando in poco tempo come si affrontano e risolvono i problemi che attanagliano Benevento».
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IL Quaderno 25/10/2006 :: 19:39:54
Italia dei Valori: noi fuori dalla politica malata dell’Unione al Comune di Benevento
Il segretario provinciale del partito Italia dei Valori, Angela Maria Zeoli, ha diffuso una nota per spiegare i motivi che hanno costretto il suo partito ad uscire dalla maggioranza di centrosinistra al Comune di Benevento.
In essa si legge: “Noi di Italia dei Valori siamo convinti che questa Amministrazione , in cui pure abbiamo creduto e che pure abbiamo lealmente sostenuto, non sia in grado di interpretare l’esigenza di cambiamento, perché è il parto di una politica malata, fatta di squallore e furbizie, di sete di potere e disprezzo delle regole, di incompetenza e arroganza.
Ci accusano di essere usciti per una questione di poltrone e ci rendiamo conto come ci sia chi è in grado di capire solo le logiche che gli appartengono ma che non appartengono a noi.
Sarebbe stato diverso se al posto di Italo Palumbo fosse stato scelto Francesco Zeoli?
Sì, sarebbe stato diverso. Francesco Zeoli è il responsabile regionale dell’Osservatorio sulla legalità ed è componente dell’esecutivo provinciale del partito che gestisce, a Benevento, lo sportello regionale antiusura. Scegliere lui sarebbe stato il segnale che, magari, alcune decisioni sbagliate erano incidenti di percorso e che le questioni di legalità, trasparenza e solidarietà, sarebbero state tenute nella giusta considerazione: non stato così…
Certo, saremmo potuti rimanere; tanti fanno questioni di principio formali e si tengono la sostanza e sicuramente, se ci fossimo “allineati”, uno strapuntino ci sarebbe comunque toccato. Ma noi abbiamo della politica un’idea diversa e siamo convinti che sia la nostra l’idea vincente. Confidiamo che il tempo ci darà ragione e che non dovremo neppure attendere molto. Non un caso se l’unico ministro che vede crescere i consensi per il proprio operato si chiama Antonio Di Pietro. Angela Maria Zeoli. Segretario Provinciale IdV”.
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Il Sannio Quotidiano 27-10-2006
Pepe: problemi solo con l’IdV
Il primo cittadino rincara: «Con questi comportamenti non meritano di stare al tavolo del centrosinistra»
di Antonio Orafo
Si trova politicamente nel momento più difficile da quando è sindaco. Fausto Pepe risponde alle nostre domande per provare a spiegare la particolare situazione vissuta dalla sua maggioranza.
Ricorsi elettorali, dossier in Procura, magari al Ministro, querele, i vigili che parlano in carta bollata, pareri legali: ma non è che il giudiziario prende il sopravvento perché latita la politica?
“Non ritengo questa la motivazione. La politica non latita, anzi noi abbiamo la ‘pecca’ di essere molto democratici e ricercare una partecipazione vera su tutte le problematiche. Poi, chi non sa cosa dire, trova il tempo di scrivere e fare altro: ma fuori dalla politica, azioni che non hanno senso”.
Mettiamola così sindaco, partiti che escono dalla maggioranza, rimpasti di Giunta, interlocuzioni infinite con le segreterie, assessori autosospesi da settimane, persino gli ambientalisti parlano con tre distinti comunicati, uno a testa: sembra un redde rationem…
“Bisogna analizzare bene cosa sta succedendo. L’unico partito che per ora avrebbe abbandonato la maggioranza è l’IdV, che lo fa in una maniera che va spiegata. Nel corso di una riunione il segretario provinciale del partito, Angela Maria Zeoli, mi ha reso noto due nomi di aspiranti assessori, dopo aver appreso che io ho adottato le mie prerogative ed ho scelto per Palumbo è arrivata la reazione scomposta. A me non pare convincente, la democrazia della quale la Zeoli parla non si capisce quale sia”.
Il giudizio negativo ha investito tutto l’operato…
“Sì, ma solo dopo la fuoriuscita. L’attaccamento alla poltrona è la parte più negativa della politica. La Zeoli i nomi non me li doveva proprio dare: doveva aprire la crisi politica prima. La Zeoli con questi comportamenti non merita di stare seduta al tavolo del centrosinistra”. Il problema è un po’ più ampio: i Verdi hanno contestato il giorno della presentazione della Giunta, il Pdci ha sostituito il proprio assessore, Rifondazione è autosospesa, IdV ha lasciato: c’è tutta un’area del centrosinistra in libera uscita…
“Non tutti e 4 i partiti sono in libera uscita, ma uno solo. Con Rifondazione si sta discutendo. Con gli altri non ci sono problemi. Il partito che è uscito ha preso circa 200 voti: noi ci eravamo impegnati a dare una rappresentatività ed a rispettare il patto elettorale. Partiti che devono ancora dimostrare tutto alla coalizione, alla città, probabilmente anche loro stessi visto che non sono riusciti ad eleggere nemmeno un consigliere, ritengono di dover porre motivazioni di questo genere, forse la democrazia la leggono all’inverso: per me chi ha il consenso deve decidere. Comunque se l’IdV la pensa così, effettivamente per loro non c’è spazio: lo andassero a trovare altrove…”
Smettiamola di parlare dei piccoli e passiamo ai malumori dei grandi, spesso sotterranei ma non per questo meno laceranti: uno dei punti di confronto sono le nomine al Prusst.
“Sul Prusst ci siamo detti più volte che bisogna riformulare lo strumento: creare una procedura più stringente rispetto alle leggi vigenti, legarlo non a 68 comuni ma solo a Benevento e le zone limitrofe. Da questi due obiettivi bisogna partire. Ma quando si discute di questo non c’è un momento di crisi ma di crescita”.
D’accordo, ma se Russo si dimette, ed ora la lettera è stata protocollata, ci sarà qualcosa che non va?
“Russo si è sospeso. Però al di là del formalismo quello che si evidenzia è che Russo pone alcuni problemi che secondo me bisogna tenere in debita considerazione. Uno è sulla finanza, quindi sulle possibilità che il Prusst ha di gestire determinate risorse, l’altro è sulle procedure utilizzate all’interno di questa struttura. Lui dice facciamo prima il ragionamento e poi si parte, io dico partiamo e contestualmente facciamo il ragionamento”.
La città non ha mai vissuto un’emergenza rifiuti così lunga: forse serve un sito di trasferenza temporanea.
“Non c’è dubbio che la Regione non abbia mai vissuto un’emergenza così lunga, e quindi anche la città di Benevento, di conseguenza. Le difficoltà si acuiscono perché non c’è stata mai una programmazione corretta, nemmeno per l’ordinario. Noi non abbiamo trovato isole ecologiche, siti di trasferenza o altri strumenti per far fronte a queste emergenze, che pure erano tutte annunciate. Noi seguiamo un triplice indirizzo: far fronte alla crisi, mettere in atto la programmazione con un sito di trasferenza all’Asi di Ponte Valentino, attivare una raccolta differenziata seria non solo propagandistica”.
Il sole 24 ore ci ha retrocesso in una pagella ambientale per l’assenza di un depuratore: ma voi lo farete. Dove e come?
“Stiamo chiudendo l’accordo quadro con il ministero dell’Ambiente e l’assessorato regionale per il risanamento del Calore, finanziato per 20 milioni di euro. Abbiamo finanza da spendere per il nuovo depuratore che sarà in località Pantano, un sito meno impattante senza tutti gli attraversamenti prima previsti”.
C’è una cosa che la preoccupa dei rapporti in maggioranza?
“Devo dire ciò che più preoccupa è il Consiglio comunale. Noi paghiamo un noviziato che credo colmeremo nel giro di poco tempo: un problema che se oggi ha qualche valenza, nel giro di poco tempo non esisterà più”.
Gino Abbate si è detto in disaccordo su quanto fatto a De Toma, le è dispiaciuto? “Sì perché secondo me non ha approfondito la tematica De Toma. Forse se Abbate avesse saputo quanto è successo l’avrebbe pensata come me”