Piano casa: una panoramica delle posizioni dei presidenti delle Regioni.
(Dal sito web Regioni.it, 24 marzo 2009)
Mentre il Ministro per le riforme istituzionali, Umberto Bossi, invita tutti ad ascoltare ciò che diranno le Regioni sul Piano casa nella Conferenza Unificata in programma il 25 marzo alle 12.30 a Palazzo Chigi, e il Ministro dell’economia, Giulio Tremonti, sottolinea che “si tratta di una manovra a costo zero e avrà un grande risultato per il bilancio delle famiglie e per la nostra economia”.
Il Presidente della regione Liguria, Claudio Burlando, puntualizza, ed invita a decidere “insieme alle Regioni”, facendo un ragionamento – in un’intervista pubblicata da “Il Giornale – a 360 gradi: ”mi pare indubbiamente indicato e giusto” partire da un settore come quello dell’edilizia per affrontare la crisi economica. Quindi bene il piano casa messo a punto dal governo di Silvio Berlusconi, a patto però che si decida insieme alle Regioni, ai Comuni e alle Sovrintendenze, affinché ”un’idea giusta non si trasformi in una colata di cemento”. Per questo ”dico no a interventi sconsiderati che possono creare anche rischi idrogeologici – spiega Burlando – ma fatti salvi questi casi estremi penso che le norme proposte dal governo possano andare benissimo nell’entroterra, che si sta ripopolando”. In particolare, per la Liguria, Burlando si riferisce a nuovi interventi ”sulle ex aree della Piaggio a Finale Ligure, a quelli negli ex cantieri di Pietra Ligure e anche a Rapallo se permettono di aprire nuovi alberghi”.
Conferma i primi giudizi il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani (che è anche il Presidente della Conferenza delle Regioni) :”Il decreto promosso dal Governo – scrive in un editoriale pubblicato sula edizione locale di Bologna de “La Repubblica” – per me è uno strumento improprio,che rischia di essere inefficace per i conflitti e per le sovrapposizioni che inevitabilmente produrrà”. Ma il “punto – continua Errani – non è la semplice rivendicazione di un ruolo.Ma dire che il decreto sarà in vigore finché non subentreranno leggi regionali più restrittive significa aprire alcuni mesi di incertezza giuridica,con un aumento della conflittualità fra cittadini e cittadini e con la pubblica amministrazione. Ha bisogno di questa litigiosità il nostro Paese? Sicuramente no. Occorrerebbe invece un confronto vero Governo, Regioni, Enti locali per semplificare rispettando le regole ed innescare un effetto anticiclico. […] per fare una seria politica anticrisi e della casa, in Emilia-Romagna come nel paese, occorre pensare ad incentivare gli alloggi a prezzi calmierati, aumentare il fondo nazionale a sostegno dell’affitto, sostenere l’acquisto con mutui agevolati: tutte politiche rimaste al palo finora, anche per responsabilità del Governo. Ricordo che solo nei giorni scorsi Regioni e Governo hanno finalmente firmato il vero “Piano-casa” che consente primi investimenti per 200 milioni di euro (e successivi per350) per alloggi pubblici. Erano soldi fermi da almeno un anno, sbloccati solo per l’insistenza delle Regioni e dei Comuni”.
Toni fermi, ma distesi anche dal presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo: “Non sono mai un ‘signor no’ per pregiudizio o appartenenza politica, ma penso che il piano casa del governo toglie dei vincoli che potrebbero mettere in discussione un altro diritto del cittadino, che e’ l’ambiente. Allora io dico: sosteniamo le imprese, ma attraverso strade che ci danno la possibilita’ di mantenere l’idea del futuro come un luogo di cui poi non ci pentiamo”. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Lazio, nel corso della trasmissione ‘Uno mattina’ su Raiuno, in merito al piano casa del governo Berlusconi. “L’85 per cento dei cittadini vive in condominio e noi dobbiamo guardare verso quella prospettiva- ha spiegato Marrazzo- per dare una mano a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi non riesce a pagare il mutuo per la prima casa, mettendo allo stesso tempo in moto il mercato attraverso le ristrutturazioni”.
dead man free download Oltre alle mediazioni e alle aperture al confronto Stato-Regioni proposte dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, anche il Presidente della regione Sardegna, Ugo Cappellacci, insiste sulla necessità di passare da un ”no, a prescindere” e una serie di ”si’ ragionati”, con precise garanzie sul rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Sara’ questa la ”filosofia” della legge sulla quale punterà la Regione Sardegna”.Cappellacci intende infatti presentare in Consiglio regionale e far approvare entro l’estate una legge che, oltre a fare chiarezza e fissare regole certe sugli interventi possibili, sara’ un mix tra le legittime aspettative dei proprietari di case e dei costruttori e la doverosa tutela dell’ambiente e del paesaggio”.
La Regione Umbria e’ pronta a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro un eventuale decreto legge sul ‘Piano Casa’ del governo, definito dalla Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti “palesemente incostituzionale” secondo la quale il decreto, cosi’ come proposto dal governo, interviene in materie come l’urbanistica e l’edilizia che, secondo la Costituzione, sono concorrenti tra Stato e Regioni. “Ci spiace molto – ha aggiunto il presidente Lorenzetti – ma oltre a non essere il decreto legge lo strumento giusto per affrontare una questione cosi’ importante che attiene a prerogative anche regionali, ci pare che sia anche incostituzionale”. Lorenzetti ricorda come il precedente Governo Berlusconi “aveva fatto la stessa cosa con il condono edilizio, approvato con legge. Noi ricorremmo alla Corte costituzionale che ci diede ragione – ha proseguito – perche’, appunto, non rispettava le competenze delle Regioni essendo la materia urbanistica una competenza concorrente”. Dal sistema delle Regioni, e’ stata “sempre data prova di serieta’ e rigore, quando di mezzo ci sono gli interessi generali del Paese, come e’ avvenuto sia per la vicenda degli ammortizzatori sociali, che del piano per l’edilizia residenziale pubblica. Vorremmo che altrettanto rigore e serietà siano riservati a noi da parte del Governo – ha proseguito -, visto che si sta mettendo mano a competenze regionali e anche comunali”. Resta comunque ferma la disponibilità a discutere “per giungere ad ogni tipo di semplificazione procedurale e premialita’ nel settore dell’edilizia, perche’ anche noi siamo certi che questo comparto puo’ essere il volano della ripresa economica. Cio’ che non condividiamo – ha concluso – e non possiamo accettare e’ la politica degli annunci mediatici piuttosto che la vera volontà del Governo di una leale collaborazione con chi, come le Regioni, ha competenze attribuite dalla Costituzione”.
free brokeback mountain Anche secondo il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola “dinanzi all’urgenza di varare un piano anti-crisi che riattivi il settore edilizio, anche per rispondere al crescente bisogno sociale di abitazioni, l’auspicio e’ che il Governo ritiri il proprio decreto e accetti di confrontarsi con serietà con le Regioni”.”Quel decreto, invadendo palesemente competenze regionali, presenta aspetti evidenti di incostituzionalità. Ma soprattutto profila risposte elusive e inefficaci dal versante di chi soffre l’emergenza abitativa, e viceversa sembra predisporsi ad aprire nuove e inquietanti prospettive a quanti hanno già abituato il nostro Paese agli sconci della cementificazione selvaggia e dell’aggressione al paesaggio”.”La disponibilità delle Regioni a contribuire in prima persona al cimento delle politiche anti-recessive non e’ in discussione- ha detto ancora Vendola – ed e’ disponibilità a verificare tutto quanto può portare semplificazione e velocizzazione nei procedimenti amministrativi, nonché ad approfondire il tema dei benefici e delle premialità in caso di integrale demolizione e ricostruzione di edifici vetusti”.
Netto il giudizio del Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini: “piu’ che un piano casa, ci troviamo di fronte ad un decreto edilizio”, dice Martini. “Un piano casa e’ qualcosa che deve dare la casa a chi non ce l’ha, che deve fronteggiare gli sfratti, che deve trovare una risposta alle giovani coppie, agli anziani, agli immigrati. Si vuole dare impulso all’economia- prosegue Martini- ma per fare questo si smantella tutta la legislazione urbanistica, si azzerano tutte le leggi regionali. E’ come se per accelerare il traffico nelle nostre città si dicesse che tutti possono passare con il rosso. E’ assurdo”.