L’accusa di corruzione per Andreucci, “non regge al dibattimento”. Assolto l’ex commissario IACP.
Pubblichiamo la lettera del Dott. Bruno Andreucci ex commissario dello IACP di Benevento processato per corruzione ed assolto.
Egregio dr. Gabriele Corona Presidente Associazione Altrabenevento. Lo scrivente Andreucci dr. Bruno è assurto alle cronache per la faccenda degli “Alloggi di Via Galanti” in Benevento perchè indagato dalla A.G. per una presunta corruzione di pubblico ufficiale e, giustamente, nell’ambito del diritto di diffondere ogni notizia è stato dato il giusto risalto dalla Associazione “Altrabenevento” che combatte , da sempre, ilmalaffare , in particolare con appositi comunicati pubblicati sul Web, in data 26.06.2009, 18.07.2009, 1.02.2010 e 07.07.2010.
Dopo sette anni di rispettoso silenzio da parte mia (collocato ora in quiescenza) una volta assodata “la realtà” mi corre l’obbligo di ricordare brevemente ciò che è accaduto:
In data 26.06.2009 mi è stato notificato un avviso che le indagini preliminari nei miei confronti, in ordine al reato di presunta corruzione, erano state concluse: sono così venuto a conoscenza, con grande mia meraviglia e “sgomento” che nel febbraio 2006, da una registrazione avvenuta con una microspia collocata in una autovettura privata disposta dalla Autorità Giudiziaria nell’ambito di altra indagine giudiziaria, ci sarebbe dedotto che vi fosse stata una consegna di denaro ( € 30.000 ) tra due soggetti da destinare ad un Commissario straordinario , individuato nella persona dello scrivente .
Detta notizia ha avuto un impatto devastante sulla mia persona, in quanto mi sono sentito defraudato della mia onestà intellettuale. Io che ho sempre combattuto l’illegalità, i comportamenti scorretti per oltre quaranta anni sia quale dirigente apicale della Pubblica Amministrazione ( prima Prefettura e poi Regione Campania) , che quale Commissario Straordinario nei vari Enti Pubblici, mi sono trovato , d’un tratto, imputato con una accusa infamante, quale la “corruzione” con distruzione della propria immagine sia su giornali quotidiani che su internet, ad opera prevalentemente del quotidiano “ALTRABENEVENTO Associazione per la Città Sostenibile contro il malaffare” e da SANNIOPRESS.
Sette anni da imputato, in un procedimento che sembrava non avere mai fine pur nella sua estrema”semplicità”: sarebbe bastato, una volta acquisita la “notizia criminis”, sentire gli interessati per accertare che si era trattato solo di un “equivoco” tant’è che lo stesso Giudice di Benevento, nel dichiararsi incompetente, ha scritto che nutriva seri dubbi sul “se” quella somma di danaro mi fosse stata mai consegnata, non risultando agli atti nè “come”, nè “dove”; tuttavia pur senza riscontro si è addivenuto, inopinatamente, alla decisione del “rinvio a giudizio”.
Ma come si può pensare che il sottoscritto, nominato Commissario straordinario dello I.A.C.P. di Benevento per risanare – riuscendovi pienamente – il bilancio ( ridotto veramente ad uno stato di pre – dissesto ) , potesse essere destinatario di una somma corruttiva? Infatti, sostituendo il Consiglio di Amministrazione in toto , svolgeva un incarico “politico” con competenze espressamente prevista dalla legge, che non consentiva di adottare deliberazione di liquidazione di somme dovute, nè ad emettere il successivo mandato di pagamento.
Tutti i riconoscimenti ufficiali ( targhe , attestati, Ordine al Merito della Repubblica Italiana , Paul Harris del Rotary) , si sono d’incanto vanificati per lasciare spazio ( molto ampio ) alla notizia di indagini e rinvio a giudizio per un reato infamante come la “corruzione”.
E’ vero che la stampa ha , giustamente, il sacrosanto diritto di pubblicare ogni notizia soprattutto su fatti che appaiono veramente ….. criminali ! ma non sarebbe più giusto lasciare sempre un margine di dubbio al fatto che la persona su cui si indaga potrebbe essere anche “innocente”?
( Rammento che in data 18.07.2009 la S.V. ebbe a chiedersi, in un apposito articolo sul Web ” Perchè in questo caso la Magistratura beneventina non ha applicato la misura cautelare dell’arresto?” (dello scrivente)
Ebbene, ora si è verificata proprio questa ultima ipotesi : Il Tribunale di Napoli IV Sez. Penale, IN NOME DEL POPOLO ITALIANO ha assolto con formula piena il sottoscritto ( unitamente agli altri indagati ) perchè il fatto non sussiste”
Io, che ho sempre avuto fiducia nella”Giustizia” ho ottenuto il pieno riconoscimento che nulla era avvenuto e che nessun comportamento scorretto ( e tanto meno “illegittimo”) era stato compiuto e quindi, che tutte le ipotesi , più volte rappresentate, di “atti illegittimi” non si erano assolutamente verificate.
Peraltro anche la Procura della Corte dei Conti, a seguito di specifiche indagini, ha concluso che nulla era stato riscontrato di “irregolare”.
Ora, accedendo su internet, è vero che è apparso un articolo ove viene evidenziato, nella cronaca di Benevanto di “Otto pagine.it” l’assoluzione perchè il fatto non sussiste” ma compaiono anche ed ancora articoli precedenti in cui viene prospettata l’potesi della “corruzione”, notizia che naturalmente capta la maggiore attenzione del popolo web!
Sono ora a chiedere formalmente alla S.V., atteso che tutte le notizie relative al mio coinvolgimento nel fatto criminale sono state dichiarate dal Tribunale di Napoli “non corrispondenti alla realtà accertata dalla Giustizia” che venga pubblicata quesat mia, come inizio di recupero immagine, anche da parte di Codesta Associazione!
Con distinti saluti
Napoli 07.05.2013
Dr. Bruno Andreucci (già Coordinatore d’Area della Giunta Regionale della Campania )
Fin qui la lettera di Andreucci assolto insieme ai coimputati Triola Maurizio e Mele Aniello.
Torneremo su questa notizia non appena sarà possibile leggere la sentenza. Per ora ci limitiamo a ricordare che Andreucci, Mele e Triola erano stati rinviati a giudizio su richiesta del Pubblico Ministero dott. Giovanni Tartaglia Polcini “Per il reato previsto e punito dall’articolo 318 c.p. perchè il Triola, con la mediazione di Mele Aniello che si indcaricava ed eseguiva la consegna del denaro, elargiva al pubblico ufficiale Andreucci Bruno, funzionario della Regione Campaia, la somma di euro 30.000,00 – retribuzione non dovuta – affinchè quest’ultimo provvedesse a far rilasciare dallo IACP di Benevento, una detremina per l’emissione del mandato di pagamento a favore del TRIOLA riguardante il compenso dei lavori effettuati per la costruzione di 180 alloggi del medesimo Istituto Automnomo. Acc.to in Napoli e Benevento in data 24/2/2006.”
Sarà interessante capire perchè questa accusa “non ha retto al dibattimento”