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Corruzione a Casalduni, arrestati sindaco, imprenditori e tecnici

Comunicato stampa del Procuratore della Repubblica di Benevento, Giuseppe Maddalena.

Benevento, 19 marzo 2013
“In data odierna i Carabinieri della Compagnia di Benevento, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Feudo’, hanno dato esecuzione a complessivi nove provvedimenti cautelari, emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento su richiesta di questo ufficio, nei confronti di amministratori e dipendenti del Comune di Casalduni e imprenditori della provincia di Benevento.
In carcere sono finiti l’attuale sindaco del Comune di Casalduni, Raimondi Mazzarelli e due imprenditori, Antonio Iannella, amministratore società ‘Tecno Costruzioni srl’ e Gerardo Raimondo Di Rubbo, titolare ditta edile ‘Di Rubbo Costruzioni srl’.
Quattro sono le ordinanze di custodia in regime di arresti domiciliari eseguite dai militari nei confronti di Angelo Meoli, capo ufficio tecnico del Comune di Casalduni, Cosimo D’Addona, responsabile amministrativo del Comune di Casalduni, Raffaele Iannella, imprenditore e Pellegrino Calabrese, geometra, impiegato presso l’Ufficio Tecnico dello stesso Comune.
Mario Mirabella, già segretario comunale del Comune di Casalduni, è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora in ordine al contestato reato di falso ideologico, mentre nei confronti di Federico Giuseppe Iannelli, ingegnere, è scattata la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
I provvedimenti cautelari sono il frutto di una lunga e complessa attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, iniziata dai Carabinieri nel 2010 a seguito di esposti di cittadini locali, che ipotizzavano collisioni tra amministratori, funzionari, tecnici e imprenditori in relazione alla corretta gestione degli appalti di opere pubbliche.
Questa Procura della Repubblica disponeva approfondite indagini, complesse anche per il muro di omertà e complicità esistente nel campo della gestione della cosa pubblica. Tra le varie contestazioni vi sono quelle relative ai reati di concussione, corruzione, peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reati elettorali, false attestazioni in atti pubblici e abusi di ufficio.
Infatti, in concorso tra loro, abusando delle rispettive cariche e professioni, gli indagati imponevano assunzioni lavorative ed appoggio elettorale, si facevano consegnare dagli imprenditori somme di denaro in contanti ovvero lavori privati in cambio dell’aggiudicazione di appalti, utilizzavano l’autovettura comunale per affari personali, compivano truffe aggravate ai danni dell’erario per la realizzazione di opere di riqualificazione urbana con importo superiore a quello effettivamente necessario con la distrazione della quote eccedente per fini privati; procedevano alla redazione e produzione di atti pubblici contraffatti e falsificati finalizzati al conseguimento delle predette risorse economiche nonché commettevano vari abusi di ufficio finalizzati a favorire più persone tra cui anche tecnici esterni.
Questo Ufficio unitamente ai Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento, con la collaborazione di consulenti tecnici altamente specializzati, ha analizzato numerosi documenti cartacei ed informatici, raccolto denunce e testimonianze, accertando un preoccupante quadro d’insieme, portando in superficie, fin da subito, numerose illiceità e abusi nella gestione della cosa pubblica, che coinvolgevano a vario titolo amministratori, dipendenti comunali, privati cittadini e imprenditori operanti nell’area industriale di Casalduni. Chiunque si opponeva alle indicazioni e ai voleri del sindaco Mazzarelli veniva metodicamente fatto oggetto di pressioni e intimidazioni”.
Scrive il Gip che “gli episodi corruttivi e/o concessivi acclarati appaiono fenomeni accessori e secondari rispetto a un vero e stabile sistema tangentizio facente capo a una stabile organizzazione delinquenziale (quella prospettata dal Pm), apparendo più che altro la manifestazione di un malcostume imperante fondato sulla occasionale strumentalizzazione dell’ufficio pubblico per il conseguimento di vantaggi economici provati a discapito delle casse pubbliche e quindi di tutti i cittadini che pagano le tasse”.
“Dagli atti di causa emerge in particolare la suscettibilità dei cittadini di questo piccolo paese a subire l’amministrazione paternalistica del politico locale, al quale ci si affida in tutto e per tutto, con un’intollerabile commistione tra sfera pubblica e sfera privata, nella quale l’amministratore comunale cade facile preda dei propri istinti egoistici finendo con il credere davvero che egli possa disporre a proprio piacimento di ogni aspetto della vita della collettività locale, scavalcando la legge e adoperandosi prevalentemente per l’interesse privato di poche persone”.
“Dagli accertamenti bancari e patrimoniali – è scritto ancora – è emerso, infine, che i pirincipali indagati hanno movimentato somme di denaro in contante per somme considerevoli e hanno accumulato un ingente patrimonio, finanziario e immobiliare, oggetto di decreto di sequestro preventivo per diversi milioni di euro per equivalenti (rispetto al danno cagionato) per sproporzione dei beni posseduti rispetto a quanto dichiarato ai fini dei redditi. Le indagini da parte degli uffici competenti continueranno per accertare danni contabili-erariali e le violazioni tributarie”.

Elenco delle persone colpite da misure cautelari:Custodia cautelare in carcere per
– Mazzarelli Raimondo
– Iannella Antonio
– Di Rubbo Raimondo G.

Arresti domiciliari per
– Meoli Angelo
– Iannella Raffaele
– D’Addona Cosimo

Obbligo di dimora nel Comune di residenza per
Mirabella Mario

Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per
Iannelli Giuseppe Federico

Comunicato della Procura in Pdf

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