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Protocolli sulla legalità, enti locali ed indagini giudiziarie.

Comunicato stampa del 2 febbraio 2013

Oggi Pietrelcina ospiterà un altro convegno sulla cultura della Legalità che serve a promuovere l’ennesimo protocollo di intesa tra un’associazione anticamorra, un ente locale e l’Università.

Iniziative analoghe sono già sorte nel Sannio e hanno prodotto solo la possibilità per amministratori e politici locali di accreditarsi come paladini della legalità in una provincia sempre più corrotta.

Qualche volta quei “protocolli di intesa” pubblicizzati con manifestazioni tenute alla presenza di illustri ospiti, finiscono nel dimenticatoio per l’evidente e imbarazzato contrasto con la realtà locale nella quale dovrebbero incidere.

E’ successo così a Montesarchio dove il “Centro studi per la legalità costituzionale – Benejus” aveva aperto una sede offerta dal Comune e firmato un protocollo di intesa per attività di “educazione alla legalità”. Però, dopo i provvedimenti giudiziari della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti del sindaco e il suo coinvolgimento in altre indagini della Procura della Repubblica di Benevento, Benejus è sparito senza riuscire neppure a fare un solo commento sui fatti che hanno turbato non poco le tante persone oneste che abitano la Valle Caudina.

In verità Benejus è starito anche da Benevento, dove pure aveva aperto una sede alla presenza di ospiti importanti e si era candidato, con un altro convegno a spese del Comune, a coordinare le iniziative per la locale scuola di magistratura miseramente svanita.

Un altro sportello, questa volta antiracket, è stato finanziato con soldi pubblici sempre a Benevento, nell’ambito di un assessorato alla Legalità, di cui però nessuno parla più, dopo gli scandali giudiziari che coinvolgono amministratori e funzionari pubblici.

Adesso si prova ad organizzare un analogo sportello con tanto di nuovo protocollo di intesa, tra il Comune di Pietrelcina e l’associazione “Collegamento campano contro la camorra” alla quale aderiscono direttamente e personalmente diversi magistrati e anche un Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento.

Legittima scelta, naturalmente, ma in un periodo in cui si parla molto di incompatibilità dei magistrati, non sarebbe il caso di valutare se risulti opportuno aderire ad associazioni che firmano protocolli di intesa con amministrazioni pubbliche che potrebbero essere oggetto di indagini da parte del proprio ufficio?

Ad esempio quella che riguarda un castello da 10 milioni di euro costruito grazie ad una Concessione Edilizia rilasciata per ristrutturare una masseria da adibire alla produzione di ortaggi sottolio, che oggi il sindaco di Pietrelcina, i rappresentanti del Collegamento anticamorra, gli illustri ospiti e i giornalisti, troveranno lungo il “cammino della legalità”.

Per Altrabenevento – Gabriele Corona

Notizie collegate:

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Comments (1)

  • rosanna carpentieri

    La lotta al malaffare, alla corruzione, alla illegalità, alle varianti beneventane di camorra e mafia, per cui sarebbe più corretto parlare di “masso mafia clientelare”(vedasi Elia Valori, la P3, la P4 etc.) , non può essere demandata a convegni ed associazioni elitarie cui partecipano, nello spirito volutamente chiuso della “congrega” spesso politici in cerca di verginità apparenti e ospiti “illustri”, spesso rappresentanti di quelle istituzioni che poi nel quotidiano latitano nell’assolvimento dei propri doveri.
    Mi riferisco a titolo meramente esemplificativo a chi come il presidente del Tribunale non diserta per decoro istituzionale partecipazioni ad altri show, di pessimo gusto come la pacchianata del Gladiatore d’oro ( anzichè smaltire celermente faldoni di pratiche giudiziarie che in realtà sono le domande di giustizia di cittadini in carne ed ossa…) ;
    oppure a chi pur partecipando a convegni sulla importanza delle intercettazioni, se le lascia poi completamente sfuggire nei propri fascicoli di indagine tamquam non essent !

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