Centrale elettrica sotterranea, a sostegno di Aceto l’ex segretario del consigliere provinciale delegato alla Diga di Campolattaro.
Stampa questo articoloSu il Vaglio sono stati pubblicati l’intervento di Altrabenevento sulla Centrale Elettrica sotterranea che la società svizzera Repower, sostenuta dalla Provincia, vorrebbe realizzare tra Pontelandolfo e Morcone, la risposta scomposta dell’assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, e la controreplica di Gabriele Corona.
I tre articoli sono stati commentati con attacchi ridicoli ad Altrabenevento, da Antonio Miele, ex segretario di Carlo Petriella, consigliere delegato della Provincia per la Diga di Campolattaro e predecessore di Aceto.
Miele si è pure risentito con il Vaglio che non gli ha pubblicato, tempestivamente, l’ultimo lunghissimo commento.
Ecco la risposta di Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento:
“Antonio Miele, francamente non comprendo l’acredine e l’accanimento contro Altrabenevento. Si può essere in disaccordo su un progetto, ma tu vai oltre.
Hai così commentato al Vaglio il nostro primo comunicato “Ma che si distruggano 59 sorgenti e luoghi di grande interesse storico, naturalistico e ambientale lo certificano Corona, Sandrucci e Fioretti? Hanno fatto loro, con le loro competenze, studi di fattibilità dal parere negativo? Non è che uno si alza la mattina e ritiene che una cosa debba essere giusta e sbagliata secondo come gli gira… vorremmo conoscere il dettaglio dei pareri negativi portati da Altrabenevento, chi li ha scritti e quali competenze ha nello specifico! Altrimenti, è tutta fuffa che si basa solo sul montante scontento generale nei confronti delle istituzioni, giustificabile solo portando, per lo specifico caso le opportune e valide “pezze d’appoggio”, altrimenti è da considerarsi un’operazione politica di basso, bassissimo livello”.
Ti ha risposto Sandra Sandrucci spiegando che non si tratta di fantasie di Altrabenevento, ma di dati contenuti nel progetto della Repower e ti ha indicato il link al sito del Ministero dell’Ambiente per visionare tutti i documenti.
Hai risposto segnalando che dalla lettura del documento “Sintesi non tecnica dello studio di impatto ambientale” si rileva che gli obiettivi della Repower sono “1) impatto ambientale e paesaggistico contenuto; 2) contributo al sistema elettrico in termini di energia di regolazione; 3) importante risultato economico per il territorio”.
Si tratta, a tuo avviso di “elementi positivi ben lontani dall’allarme suscitato da Altrabenevento e dai ‘suoi più noti esponenti’”, ma forse non hai capito che quelle sono le dichiarazioni di Repower, l’acquaiuolo che assicura l’acqua fresca.
Tu però, convinto di aver dimostrato, con tale citazione, la bontà del progetto, ti dedichi agli insulti nei nostri confronti, imitando Aceto, e quindi ci definisci “contemporanei Robespierre affamati di teste da tagliare” e poi, nientemeno, “vetero-comunisti immemori degli immensi danni procurati da un socialismo reale che durante al storia dell’ex-URSS si è macchiato di innumerevoli disastri ambientali, e, tra i più grandi, quale esempio, ricordo quanto fatto all’ecosistema del lago Aral”.
Nei due lunghissimi “commenti successivi” (che per estensione superano gli interventi di Altrabenevento e di Aceto messi insieme), sostieni che noi non avremmo letto il progetto, invitandoci a consultare (sic) i documenti che noi stessi ti abbiamo segnalato. Fai, come Aceto, riferimento a politiche energetiche generiche, ma non dici nulla sulla Centrale elettrica sotterranea, che è cosa diversa dal progetto suggestivo del “Parco delle 4 acque” che serve solo a nascondere l’impatto devastante dell’opera.
Ci inviti a dare informazioni sul progetto (cosa che in verità avrebbe dovuto fare Aceto) ma quando lo facciamo, commenti così: “I ‘numeroni’ citati da Corona servono unicamente, per come presentati, a spaventare i cittadini a cui vengono sparati in faccia, colorandoli a tinte fosche”. E poi continui citando la sinistra più “rossa” che c’è, gli scontri nei partiti, gli attacchi strumentali alla Provincia (di cui tu fai il difensore d0ufficio), ecc. ecc, fino a lamentarti per il fatto che spesso la discussione degenera. E tu che hai fatto con i tuoi commenti?
Noi vogliamo discutere del progetto Centrale Elettrica sotterranea e siamo convinti che tu possa dare un contributo importante perchè non sei uno sprovveduto. Tra l’altro, prima di trasferirti all’Università, hai lavorato per sette anni alla Provincia, alla segreteria dell’assessore all’Agricoltura, Carmine Valentino, e dell’assessore all’Ambiente, Carlo Petriella, che adesso è Consigliere delegato proprio alla diga di Campolattaro.
Dovresti conoscere bene, quindi, non solo il progetto ma anche la Convenzione tra Provincia e Repower. Ce la spieghi?
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La risposta di Antonio Miele sul Vaglio del 13 ottobre 2012 alle 15:21
Gabriele, volendo contribuire al tema principale del discorso, ossia la fondamentale e necessaria attenzione da apportare agli scenari energetici che si affacciano prepotentemente sul nostro orizzonte territoriale provinciale, invito te e i lettori di questo commento ad approfondire alcune questioni importanti legate alla Strategia Energetica Nazionale (SEN) leggendo quanto esposto nell’articolo consultabile all’indirizzo internet http://www.qualenergia.it/articoli/20121010-scenari-energetici-futuri-per-italia .
Da ciò si evince, spero il più chiaramente possibile (anche se taluni argomenti possono risultare di difficile comprensione se non si è seguito per un certo tempo lo svilupparsi dei temi legati alle problematiche sulla produzione e sulle risorse energetiche italiane, europee e mondiali), quali e quanti elementi concorrono alla realizzazione di un servizio, quello della fornitura di energia nelle sue varie forme, rivolto a me, a te, al nostro territorio provinciale, all’Italia tutta fino, in un crescendo di complessità, all’intero pianeta.
Il grande problema che è in argomento, è una delle principali cause, se non forse la prima, di immense fortune per taluni (pochi) e di grandi sfortune per altri (molti). E già lo sai benissimo.
Ma arrivo a bomba al dunque.
La mia forte condivisione del progetto della centrale idroelettrica, da voi tanto osteggiata, è strutturata su una visione dello scenario futuro delle problematiche energetiche basato sul profondo contributo che le “smart grid” (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Smart_grid) possono dare all’ottimizzazione generale dei processi di consumo energetico, per cui (cito quasi alla lettera uno dei capoversi finali della citata voce di Wikipedia) “si rende possibile l’alta penetrazione delle fonti di energia intermittenti, poiché questioni ambientali renderanno fondamentale l’introduzione di grosse quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili. Esse però, per la maggior parte, sono (per l’appunto) intermittenti. Permettendo l’adattamento e la riorganizzazione dinamica della rete, una smart grid consentirà un uso massiccio di queste fonti.”
L’infrastruttura in oggetto, che, come ho già in altro commento detto è scorretto definire semplicemente centrale idroelettrica, svolgerebbe perfettamente un ruolo basilare in questo innovativo quanto complesso sistema di gestione dell’ottimizzazione della produzione e della re-immissione in rete del prodotto delle diverse fonti energetiche, per di più puntualmente e principalmente nella nostra area territoriale.
Con la vostra denuncia vi siete limitati, a mio modesto avviso, ad analizzare, tra l’altro in un dettaglio da me ritenuto insufficiente, i soli costi ambientali di realizzazione dell’infrastruttura, su cui ci sarebbe sicuramente molto da discutere, se lo si facesse pacatamente e senza augurarsi lo scioglimento dell’attuale amministrazione provinciale, come affermato in apertura del vostro comunicato stampa del 6 ottobbre ultimo scorso, tra l’altro ampiamente diffuso dagli organi di informazione tra cui “il Vaglio”, da me spesso consultato.
Ed ancora, tenendo in buon conto la risorsa universitaria di cui la nostra città si fregia, e presso cui io mi pregio di lavorare (come da te evidenziato), che vede tra le varie un’offerta formativa nell’ambito delle scienze ingegneristiche quali Ingegneria Energetica, Ingegneria Informatica, Ingegneria Elettronica per l’Automazione e le Telecomunicazioni e, non ultima né meno importante, Ingegneria Civile, e delle scienze economiche, e penso a Economia dei Servizi o a Scienze Statistiche e Attuariali, senza poi dimenticare l’altrettanto importantissimo ruolo che può avere la conoscenza sviluppata in corsi quale Scienze e Tecnologie Geologiche della Facoltà di SS.MM.FF.NN. … tutte queste risorse possono esprimere figure tecniche e professionali profondamente idonee al continuo sviluppo e miglioramento di strumenti quali quelli sopra citati, ossia le smart grid e gli impianti infrastrutturali a servizio, quale ulteriore grande opportunità per il nostro territorio in una visione a lungo termine che questa amministrazione provinciale ha sviluppato tra i suoi indirizzi politici.
E veniamo alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA). Quest’ultima è da voi, permettimi, malamente citata, visto che vi poggiate sopra i vostri attacchi definendola quale strumento documentale significativo, ma di parte, e su cui effettuate considerazioni negative senza però certificarne nel dettaglio gli elementi di valore, o meglio, di disvalore, e per cui ho chiesto spiegazioni nel mio primo e breve commento, esprimendolo con un tono di sfotto’ derivato dalla, permettimi ancora, vostra, spero solo come Associazione, profonda acredine manifestata nei confronti, e qui cito letteralmente l’inizio del vostro comunicato, del “L’assessore Aceto e il collegato Comitato No Luminosa”, augurandovi poi, nella frase subito successiva, e cito sempre, “Speriamo che la Provincia sia sciolta prima del rilascio dell’autorizzazione definitiva.”. Quindi, secondo te, sono l’unico a esprimersi con acredine?
Adesso, se da quel mio antipatico ma significativo commento poteva sorgere una discussione utile, importante, interessante, financo produttiva di un ampio approfondimento delle tematiche e problematiche energetiche, il guadagno sarebbe stato mio, tuo, dell’Associazione che presiedi, e financo del pubblico che ci ha, nonostante tutto, letto.
Ma la realtà è che, nei miei successivi interventi, tu, e permettimi un ulteriore bonario sfotto’, i tuoi sodali, avete voluto leggere solo quelle parti che, slegate tra loro e poi ricomposte nell’opportuno “taglia e cuci” del tuo ultimo intervento, hanno prodotto un racconto, questo sì, parziale e totalmente diverso da quello che si può evincere andando a leggere tutti gli elementi che compongono la querelle.
Hai voluto, quindi, tirare in ballo ed evidenziare il più possibile quanto della mia persona conosci, citando i miei trascorsi impegni lavorativi come quelli attuali, e ritenendo altrettanto utile alla tua causa linkare la bacheca del mio profilo sul più famoso social network mondiale, ritenendomi, a quanto mi è dato di capire, non un semplice cittadino, ma una figura istituzionale degna di evidenza pubblica e con cui confrontarsi.
La cosa non mi lusinga né mi preoccupa personalmente, visto che, come è da sempre ampiamente visibile, il profilo di cui sopra è il più aperto possibile, almeno per quanto sono stato capace di parametrizzare tra le sue opzioni.
Quel che mi spiace è la pubblicità a cui sono stati esposti coloro che si relazionano con me in uno spazio sì pubblico, ma anche intimo e quindi da curare con le dovute accortezze.
Ed effettivamente, è la prima volta, da tanti anni che vivo la rete internet, che vedo linkato in uno spazio ampiamente pubblico, quale il sito della vostra associazione, un profilo di social network personale. Proprio per questo, evidenzio il vostro cattivo gusto che rischia di rendere la vostra comunicazione al grande pubblico simile a un talk show di quelli che nel pomeriggio si possono trovare sulle reti televisive, più tosto ché strumento finalizzato al “conoscere per deliberare” di einaudiana e poi radicale memoria.
Spero che il confronto basato sul “chi so io e chi si tu” si chiuda qui, e che si possa tornare a trattare in maniera costruttiva e civile gli argomenti, le problematiche, e le diatribe politiche.
Augurandoti buon lavoro, ti saluto.
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La Risposta di Gabriele Corona
Antonio, noto, con piacere, che cominci a cambiare il tono dei tuoi interventi nei confronti di Altrabenevento anche se ancora tenti di giustificare i tuoi attacchi, strumentali, come risposta alle nostre critiche ad Aceto, a SEL al Comitato No Lumisosa e alla Provincia. E tu che c’entri?
Nel merito del progetto della Centrale Elettrica sottorranea, continui a non spiegare perchè sei favorevole a QUESTO progetto, limitandoti a fare filosofia, cioè a far riferimento alla necessità di produrre ed immettere in rete l’energia elettrica evitando picchi. Ma ci sono anche altri modi per raggiungere questo obiettivo senza sventrare montagne.
I documenti consultabili sul sito del Ministero dell’ambiente non sono la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), sono gli atti e gli studi di parte, cioè di Repower. E comunque, anche il rilascio della VIA favorevole non rende il progetto esente da critiche. E’ il caso di ricordare che la Luminosa ha ottenuto la VIA e le altre autorizzazioni, AIA compresa, che noi contestiamo. Fino al 2009 abbiamo contrastato da soli la turbogas e poi abbiamo trascinato Provincia, Comune ed altri. Ti ricordo che tra gli atti ufficiali acquisiti e valutati dal Ministero, ci sono sette documenti di Altrabenevento che hanno imposto almeno alcune condizioni alle quali ancora ci appelliamo. A proposito dell’Università e delle sue potenzialità, devo segnalarti che proprio sulla Luminosa l’Ateneo, i suoi professori e tutte le sue articolazioni che tu citi minuziosamente, non hanno mai detto mezza parola. Ogni tanto succede in questa città che personaggi vari, professionisti e non, pretendano il riconoscimento per le loro doti o capacità e/o professionalità, ma quando c’è da assumere posizioni scomode, scompaiono. Sono gli IGNAVI che caratterizzano Benevento.
I tuoi amici di facebook che si sentono addirittura “esposti” a seguito della pubblicazione sul sito di Altrabenevento del commento postato da te sulla tua bacheca facebook per attaccarci, gratuitamente e strumentalmente, devono risentirsi solo con te.
Infine, consentimi di ricordarti il nostro invito a spiegarci qualcosa della Convenzione firmata tra la Provincia e Repower. Tu hai lavorato per sette anni, dal 2004 fino al marzo del 2011, alla Provincia prima come segretario dell’asssessore all’ambiente Petriella e poi come segretario dell’assessore all’agricoltura, Valentino. In quel perido si è parlato molto di Centrale Elettrica sotterranea delle suggestioni del Parco delle 4 acque. Ci spieghi come sono regolati i rapporti tra la Provincia e Repower? Quanti soldi paga Repower alla Provincia e perchè? Quando finalmente sarà sciolta l’amministrazione provinciale di Benevento che fine faranno quei soldi?
Gabriele Corona
Massimo Morone
E’ una vita (ormai lunga la mia) che sento risposte arrabbiate, fuorvianti,divaganti e non centrate sulle questioni poste, da parte di pubblici amministratori o di chi ci lavora insieme, a precise domande, a proposte diverse (da quelle adottate),a contestazione motivate.
La cosa non mi meravigliava più di tanto quando a dare quel tipo di risposte o ad avere quelle inconsulte reazioni erano democristiani o socialisti. Oggi invece mi meraviglia tanto quando a rispondere in quel modo sono amministratori che si ammantano o si nascondono sotto sigle di sinistra e ,direi meglio, sinistrate.
P.S.Questo signor Miele non so chi sia e che professione eserciti. So di sicuro che di storia dei Partiti non sa un cavolo e soprattutto non conosce quella del PCI che mai e dico mai in modo assoluto, potrebbe essere ritenuto responsabile delle scelte economiche operate nella ex URS S. Mi ricordo che spesso,di fronte a precise contestazioni, quelli di cui parlavo prima ,democristiani e socialisti, si rifugiavano all’estero (Russia) credendo di crearci imbarazzo. Cambiano i nomi, le sigle, ma la sostanza è sempre la stessa: NON DISTURBATE IL MANOVRATORE. Continuate a fare le vostre giuste battaglie,cari saluti, Massimo Morone