PUC- PTCP, il pastificio Rummo deve abbattere mentre Luminosa e Mondosider possono costruire.
Stampa questo articoloDa Il Mattino del 3 settembre 2012
Via libera per Luminosa e Mondosider mentre il pastificio Rummo dovrà essere delocalizzato. Sono le conclusioni cui perviene Altrabenevento, dopo aver approfondito l’ultima versione di PTCP e PUC sarà stato un caso, ma . Dopo le proteste di Altrabenevento, la Provincia ha pubblicato sul suo albo online, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato in consiglio lo scorso 26 luglio. Contemporaneamente il Consiglio Comunale approvava il Piano Urbanistico Comunale che però ancora rimane sconosciuto perchè la pubblicazione dell’atto e dei suoi allegati è stata “sbagliata” per tre volte.
Allo stato, quindi, non è ancora possibile sapere se i due strumenti urbanistici sono tra loro compatibili. Agli inizi di maggio scorso, infatti, il presidente Aniello Cimitile, considerato che il suo ufficio urbanistica attestava l’incompatibilità del PUC al PTCP, convocava una conferenza dei servizi alla quale invitava solamente il Comune interessato e il Consorzio ASI, per trovare un accordo in merito alla edificazione nei Corridoi Ecologici dei fiumi Calore e Tammaro, in località Ponte Valentino. Il Comune di Benevento, per decisione sollecitata da Altrabenevento ed imposta dalla Regione Campania, ha classificato nel PUC le aree alla confluenza dei due fiumi come E1, cioè inedificabili. L’ASI ha insistito per ottenere la modifica di quella decisione per consentire l’ampliamento dello stabilimento Mondosider in zona alluvionale e nel pieno del corridoio ecologico del fiume Tammaro. La Provincia dopo aver convocato la Conferenza dei Servizi, alla fine di maggio scorso, ha modificato l’art. 17 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP per rendere “possibile” l’edificazione in quelle aree. Il confronto-scontro tra il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e il neo presidente del Consorzio ASI, Luigi Perifano, è durato circa un mese ma finora non si era compreso come si è concluso.
Pepe sostiene di non aver modificato il PUC confermando la inedificabilità per l’area Mondosider e quella assegnata per la costruzione della mega centrale a turbogas, ma anche Cimitile assicura che non ha modificato il PTCP. E quindi, se i due strumenti urbanistici prima erano incompatibili, come si armonizzano dopo la Conferenza dei Servizi se non sono stati modificati?
La pubblicazione del PTCP sul sito online della Provincia, e le NTA del PUC pubblicate sul sito di Altrabenevento, ci aiutano a capire.
Nel Piano urbanistico comunale il lotto assegnato alla Luminosa e quello interessato all’ampliamento della Mondosider, rimangono classificati E1 e secondo l’art. 122 delle NTA “sono inedificabili perchè costituite da: boschi, aree a rischio idroegeologico … corridoi ecologici”.
Per l’edificazione nei corridoi ecologici, però, bisogna anche tener conto dell’art. 38 delle stesse Norme tecniche che precisa “Sono aree inedificabili….. ma in ogni caso si applicano le norme previste dall’art. 17 delle norme di attuazione del PTCP”.
Eccola la piccola modifica che spiega veramente tutto! Infatti, l’articolo 17 richiamato, al comma 2 relativo alle aree industriali comprese nei corridoi ecologici, precisa che l’edificazione non è più “vietata” e diventa possibile con una valutazione di impatto ambientale.
Insomma, adesso si capisce che il “conflitto” tra Provincia, Comune e ASI si è risolto con la definizione di norme intrecciate che non vietano le costruzioni alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro ma lasciano alla contrattazione e cioè alla discrezione dei politici, le decisioni in merito.
E’ possibile quindi, la costruzione della Luminosa, considerato che la favorevole Valutazione di Impatto Ambientale è già stata concessa, ed è possibile l’ampliamento dello stabilimento Mondosider (infatti ad agosto il Comune ha già rilasciato il decreto ambientale per l’ampliamento della recinzione).
Deve essere invece abbattuto il pastificio Rummo che si trova lungo il Tammaro, perchè la Provincia, non avendo modificato l’art. 17 delle Norme di attuazione del PTCP, ha confermato anche il comma 1 che prevede “la delocalizzazione delle attività industriali poste a meno di 200 metri dalla sponda”. Evidentemente Perifano e il direttore dell’ASI. Giuseppe Rillo, durante la conferenza dei servizi con la provincia e l’ASI, si sono preoccupati di tutelare Mondosider che non ha mai funzionato, piuttosto che il pastificio attivo del vice presidente dell’ASI stesso. Ovviamente le opposizioni consiliari continuano a tacere.
Il presidente – Gabriele Corona