Mentre l’ASI fa salotto, la Luminosa tratta con le aziende di Ponte Valentino per la Turbogas.
Stampa questo articoloDa Il Mattino del 24 agosto 2012
Luminosa attacca: Asi e Comune inadempienti.
La società invia una lettera al ministero: “Non ci consentonono di adeguarci alle vostre prescrizioni”.
Luminosa all’attacco dell’Asi e del Comune di Benevento. In una lettera spedita al Ministero dello Sviluppo Economico la società che da anni sta tentando di concretizzare un progetto di centrale termoelettrica a gas della potenza di circa 400 megawatt a Ponte Valentino, evidenzia che il Consorzio e l’ente di palazzo Mosti non le consentirebbero di adeguarsi alle condizioni ministeriali per la costruzione delal centrale.
In una lettera pervenuta in questi giorni al Comune di Bevenento con la quale Luminosa presenta il “rapporto semestrale sullo stato di avanzamento delle attività per la realizzazione della Centrale Termoelettrica di Benevento” autorizzata il 21 dicembre 2010 con un provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico.
Con il documento, inviato anche ai Ministeri dell’Ambiente, dei Beni Culturali e della Salute, all’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale, alla Regione Campania, alla Provincia di Benevento e infine ai comuni di Benevento e Pietrelcina, la società milanese ricostruisce innanzitutto lo stato dei diversi giudizi pendenti innanzi al TAR sui ricorsi della Provincia, del Comune capoluogo e del WWF.
Luminosa ricorda che il prossimo 25 ottobre il Tribunale Amministrativo della Campania si dovrà pronunciare sul ricorso della Provincia avverso il parere di alcuni funzionari regionali che avevano ritenuto possibile la costruzione di ambedue le Centrali a turbogas di Benevento e Flumeri.
Per il 19 dicembre di quest’anno è prevista invece l’udienza innanzi al TAR del Lazio, competente per gli atti dei ministeri, su ricorso proposto dal Comune di Benevento e dalla Provincia contro la autorizzazione per la costruzione dell’impianto rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico. La Luminosa ricorda invece che lo stesso TAR laziale lo scorso 23 maggio ha accolto il ricorso del WWF contro la Autorizzazione Integrata Ambientale che è stata annullata in quanto rilasciata senza attendere che terminasse l’iter per la eventuale autorizzazione alla centrale termoelettrica di Flumeri. Infatti, la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) rilasciata nel 2006 in base agli atti di Programmazione Energetica della Regione Campania, prevedeva che la centrale di Benevento si sarebbe potuta autorizzare solo nel caso non fosse stata accolta la richiesta di costruire quella prevista nel comune irpino. La Luminosa a tal proposito informa che “avverso la predetta decisione, fondata su presupposti giuridici e fattuali errati, è in corso di predisposizione l’appello al Consiglio di Stato”.
Comunque la Luminosa fa notare, che tale condizione è di fatto decaduta perchè la società Edison non è più interessata a costruire l’impianto previsto a Flumeri ed infatti proprio il Ministero dello Sviluppo Economico, a seguito di formale rinuncia comunicata dalla predetta società, ha confermato l’autorizzazione rilasciata a dicembre 2010 per l’impianto previsto a Ponte Valentino di Benevento.
Rimangono però tuttora valide le altre due condizioni poste dal Ministero dell’Ambiente già con il Decreto Ambientale del 2008 e poi confermate dai provvedimenti successivi, e cioè l’obbligo di fornire calore/vapore ad almeno la metà delle aziende della zona industriale gestita dal Consorzio Asi ed infine fornire teleriscaldamento agli enti pubblici.
A tal proposito la Luminosa comunica al Ministero di aver “dato mandato ad una società esterna per la definizione del piano delle due prescizioni” e però aggiunge che per quanto concerne la fornitura di calore/vapore alle aziende di Ponte Valentino “la società incaricata ha trasmesso al Consorzio per lo Sviluppo Industriale un questionario allo scopo di raccogliere informazioni relativamente agli impianti di energia termica presenti all’interno del Consorzio ed alle aziende ad essi allacciate”. “Nel contempo- aggiunge la società milanese- sono stati avviati contatti con alcune aziende presenti nell’area industriale interessate a stipulare dei pre-accordi per la fornitura di energia elettrica e termica”. La Luminosa però non riferisce alcunchè sui risultati di questi contatti. Come si ricorderà anche l’assessore all’ambiente del Comune di Benevento, sollecitato da Altrabenevento, aveva organizzato insieme al Consorzio ASI la consultazione delle ditte, sperando ovviamente di verificare il loro disinteresse alla fornitura proposta dalla Luminosa, ma l’esito di quei colloqui non è stato reso noto.
E proprio all’assessorato all’ambiente del Comune è riservata la stoccata finale della Luminosa che scrive “Per quanto concerne la prescrizione 2b (la fornitura di calore/vapore alle strutture pubbliche n.d.r.) la società in data 21 dicembre 2011 ha inviato una seconda richiesta formale di incontro al Comune (assessorato Energia e Ambiente) e alla Provincia di Benevento (la prima era del 15 novembre 2011) ma anche a questa seconda comunicazione non è stato dato alcun riscontro da nessuno degli enti coinvolti”
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Il commento di Altrabenevento del 25 agosto 2012
La soc. Luminosa tenta di convincere le aziende di Ponte Valentino ad accettare la fornitura di calore/vapore per rispettare l’unica condizione rimasta tra quelle imposte dal Ministero dell’Ambiente nel 2008 a seguito della Valutazione di Impatto Ambientale del 2006, per la costruzione della Centrale a Turbogas a Ponte Valentino.
La commissione nazionale VIA aveva dato parere favorevole alla costruzione dell’impianto della Luminosa, nel caso non si fosse realizzato quello di pari potenza previsto a Flumeri, a condizione che si trovasse il modo di ridurre l’inquinamento prodotto della centrale a Ponte Valentino. I tecnici e gli esperti ministeriali, infatti, avevano preso atto che quella zona rientrava già dagli inizi degli anni 2000 tra le arre da risanare perchè il livello di inquinamento dell’aria era già arrivato ai limiti consentiti.
Era evidente, quindi, che la zona non poteva sopportare un impianto enorme come la Centrale a Turbogas da 385 mega watt di potenza ed allora fu inventata un’alchimia: le aziende già esistenti a Ponte Valentino chiudono i propri impianti per la produzione di acqua calda, in tal modo si riduce l’inquinamento e si autorizza la Luminosa a costruire la centrale che produrrà energia elettrica da immettere nella rete nazionale e il calore/vapore da vendere alle industrie presenti in zona.
Per dimostrare che la “magia” si potesse realizzare la Luminosa presentò al Ministero dell’Ambiente un documento con il quale il direttore del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale, Giuseppe Rillo, il 18 settembre del 2006, concordava con la società il prezzo di cessione di calore/vapore per le aziende “associate” di Ponte Valentino.
Grazie a quel documento la Commissione Nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale si convinse a dare il parere favorevole per la costruzione della Turbogas di Benevento limitandosi ad imporre alla Luminosa, sempre nel caso non si fosse realizzata quella di Flumeri, la fornitura di calore/vapore alle aziende dell’area ASI, convincendole a chiudere gli impianti costruiti a proprie spese per la produzione di acqua calda e riscaldamento.
Le due condizioni sono state poi richiamate in tutte le autorizzazioni successive, ma recentemente la Edison ha rinunciato alla centrale di Flumeri e quindi per la Luminosa l’unica condizione da rispettare è quella di dover firmare con le imprese della zona Industriale e gli Enti pubblici, i contratti per la fornitura di acqua calda.
E’ evidente, quindi, che la società nata da imprenditori napoletani che poi hanno venduto il 94% delle quote azionarie agli svizzeri della BKW, tenterà di tutto per convincere i suoi interlocutori, facilitata anche dal comportamento della Provincia e del Comune che da mesi annunciano le riunioni con gli industriali di Ponte Valentino per verificare davvero le loro intenzioni che però sono rimaste senza esito. Intanto i nuovi assetti del Consorzio ASI tutti di centrosinistra, nominati da Comune, Provincia e Camera di Commercio, tra i quali ci sono soggetti che tifano per l’affare da 300 milioni di euro proposto dalla Luminosa, non hanno provveduto ad annullare le autorizzazioni finora rilasciate alla società svizzero-partenopea e si limitano a fare “tavoli tecnici” o meglio “tavolini da salotto” con i rappresentanti del comitato “No Luminosa” del fratelli Basile, sostenuti dall’assessore all’ambiente della Provincia, Gianluca Aceto che finora ha concesso vari contributi per volantinaggi, convegni-passerelle per politici o gite Roma, che servono solo a menare fumo negli occhi perchè le cose serie da fare contro la Luminosa sono ben altre. Come ripetiamo da anni.
Il presidente – Gabriele Corona