L’autorizzazione ministeriale alla Luminosa non è definitiva. Il Consorzio ASI può ancora concretamente impedirla.
Stampa questo articoloaltrabenevento – comunicato stampa del 28 luglio 2012
La conferma dell’autorizzazione ministeriale per la costruzione della Centrale a Turbogas a Benevento è stata accolta con toni catastrofici o di soddisfazione che sono comunque esagerati.
Infatti il Ministero dello Sviluppo Economico, ricordando che a dicembre 2010 aveva già dato il suo assenso alla realizzazione dell’impianto a condizione che non si realizzasse la centrale a turbogas prevista in provincia di Avellino, adesso ha confermato quella autorizzazione perchè il vincolo imposto è da ritenersi oramai superato in quanto “con la lettera assunta al protocollo del Ministero con il n. 11803 del 13 giugno 2012, la Edison srl ha comunicato di rinunciare a proseguire nell’iter autorizzativo concernente la realizzazione della centrale termoelettrica da ubicarsi nel territorio del Comune di Flumeri”. La notizia la conoscevamo già e quindi il comportamento del Ministero dello Sviluppo Economico non rappresenta affatto una novità o un “passo avanti” come qualcuno ha sostenuto.
La partita non è finita perchè è necessaria la nuova autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, a seguito della sentenza del TAR su ricorso del WWF. Intanto si possono fare cose concrete da parte degli enti locali e soprattutto da parte del Consorzio ASI che in questi giorni ha di nuovo apparecchiato il “tavolo tecnico” al quale partecipa solo il comitato “No Luminosa” dei fratelli Basile, che dopo aver annunciato la lotta dura come i No Tav, è ansioso di partecipare al gioco politico.
Ed infatti la riunione non è servita a nulla se non a consentire al rinnovato Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di dichiarare, a chiacchiere, di essere contrario alla Centrale a Turbogas. Ed invece, il presidente Luigi Perifano e gli altri autorevoli componenti del consiglio, espressioni del PD, di SEL, della confindustria, della UIL e battitori liberi di centrosinistra, potrebbero cominciare a fare alcune cose concrete per impedire la costruzione della Luminosa.
Ad esempio potrebbero revocare l’assegnazione del lotto concessa prima nel 2002 e poi confermata definitivamente nel 2006. Sarebbe un atto di grande importanza, perchè l’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 55/2002 è in deroga agli strumenti urbanistici, ma solo per la parte sulla quale è stato apposto il vincolo all’esproprio. Con provvedimento ministeriale del settembre 2009, però, l’area da espropriare si limita solo ai suoli necessari per costruire l’impianto e la strada di accesso. Il Consorzio ASI quindi può revocare l’assegnazione della rimanente parte del lotto che comunque è necessaria alla Luminosa per realizzare gli impianti fognari, i servizi esterni e i parcheggi indispensabili per la messa in esercizio della centrale.
I partecipanti al “tavolo tecnico” invece di darsi le arie scimmiottando i summit politici, potrebbero decidere, ad esempio, di pretendere dal Consorzio ASI la revoca dell’autorizzazione concessa alla Luminosa per l’uso del Depuratore Consortile senza il quale la centrale non si può costruire.
Sconcertano, inoltre, le recenti dichiarazioni di Gigetto La Monaca, il quale interviene sulla stampa come rappresentante di Ekoclub per sollecitare gli ambientalisti a non dire solo di no, a non pretendere la chiusura degli stabilimenti produttivi, anche se inquinanti e contro legge, e ad indicare quali soluzioni si devono adottare per produrre energia. Evidentemente La Monica sollecitando gli ambientalisti a chiarire la loro posizione, si rende finalmente conto che Ekoclub, l’associazione che egli rappresenta non è affatto ambientalista. Sorprende però che Gigetto non ritenga di dover chiarire cosa pensa lui di queste questioni anche come autorevole rappresentante di SEL. Mi pare, infatti che egli sia, o sia stato fino alla ultima resa dei conti, responsabile ambiente di quel partito che vanta anche l’assessore provinciale all’ambiente, i cui dirigenti, magari ricordando che fare politica non vuol dire solo dedicarsi alla perenne guerra intestina, potrebbero spiegare che ne pensano delle nuove performance del Consorzio ASI nel quale siede anche un proprio rappresentante.
Il presidente – Gabriele Corona
Luigi La Monaca
Benevento 29 luglio 2012
COMUNICATO STAMPA
La Monaca: “Sono dispiaciuto per aver creato sconcerto in Corona”!
Sono più che certo che le dichiarazioni di Gabriele Corona, Presidente dell’Associazione “Altrabenevento”, sulla mia persona, e lo ringrazio per l’affettuosità per avermi chiamato Gigetto, sono dettate da una non attenta lettura dei miei comunicati ma, la cosa capita, anche ad attenti osservatori come Gabriele. Il mio amico Gabriele, dichiara in calce ad un suo scritto:
“Sconcertano, inoltre, le recenti dichiarazioni di Gigetto La Monaca, il quale interviene sulla stampa come rappresentante di Ekoclub per sollecitare gli ambientalisti a non dire solo di no, a non pretendere la chiusura degli stabilimenti produttivi, anche se inquinanti e contro legge, e ad indicare quali soluzioni si devono adottare per produrre energia. Evidentemente La Monica sollecitando gli ambientalisti a chiarire la loro posizione, si rende finalmente conto che Ekoclub, l’associazione che egli rappresenta non è affatto ambientalista. Sorprende però che Gigetto non ritenga di dover chiarire cosa pensa lui di queste questioni anche come autorevole rappresentante di SEL. Mi pare, infatti che egli sia, o sia stato fino alla ultima resa dei conti, responsabile ambiente di quel partito che vanta anche l’assessore provinciale all’ambiente, i cui dirigenti, magari ricordando che fare politica non vuol dire solo dedicarsi alla perenne guerra intestina, potrebbero spiegare che ne pensano delle nuove performance del Consorzio ASI nel quale siede anche un proprio rappresentante”. Qui finisce lo scritto di Corona, per completezza, riporto anche il mio comunicato:
Quanti no alla produzione energetica! E le proposte?
I costi per l’energia in Italia, e ci riferiamo all’energia elettrica e a quelli dei carburanti, sono tra i più cari al mondo. Mentre il Governo, ancora una volta, continua a oberare di accise le bollette elettriche e la benzina, nessuno s’interessa alla produzione di energia a costi più contenuti. A Benevento, una serie di voci, a nostro avviso in alcuni casi giustamente, hanno detto e dicono una serie di no, fermi e decisi, a una serie di proposte per la produzione di energia. No alla “Luminosa” (turbogas), NO ai gassificatori, NO alla ricerca di giacimenti petroliferi, NO ai Termovalorizzatori, NO all’eolico. Politici, spesso, più attenti a cavalcare l’onda lunga della preoccupazione popolare e a badare al mero consenso elettorale, quotidianamente, riempiono le pagine dei giornali con dichiarazioni di contrarietà a qualsiasi proposta atta a realizzare impianti per produrre energia in maniera autonoma e a basso costo. E’ comprensibile che alcuni politici, facendo per mestiere politica, debbano badare più alla loro poltrona che ad altro ma, sarebbe anche opportuno che, questi ambientalisti ad oltranza, facessero delle proposte alternative per la produzione di energia. Dire NO e basta è una cosa semplicissima, ne sarebbe capace chiunque! Proporre idee valide e alternative è cosa molto più difficile. Il caso ILVA di Taranto, dovrebbe insegnare qualche cosa a questi novelli “masanielli”, come si può chiudere una fabbrica di vitale importanza per l’intera Nazione e, licenziare cinquemila operai, per il timore dell’inquinamento? E’ completamente assurdo che, cinquemila persone e le loro famiglie siano protetti dall’eventuale insorgenza di malattie legate all’inquinamento atmosferico e siano condannati a morire di fame o ad arrangiarsi, con tutte le conseguenze negative, per sopravvivere! Le moderne tecniche di “filtraggio” delle scorie in atmosfera, hanno raggiunto margini di sicurezza tali da consentire una quasi totale sicurezza. Lo sviluppo dei territori passa anche dalla capacità di essere autosufficienti dal punto di vista energetico, naturalmente si dovrebbero vagliare oculatamente i benefici e i danni che determinate scelte potrebbero arrecare. Per fare tutto questo però, dovremmo essere amministrati da persone valide e non da dilettanti allo sbaraglio. Il Sannio si è visto invadere da tonnellate d’immondizia che, inesorabilmente, hanno inquinato i terreni e le falde acquifere, ancora oggi s’incontrano difficoltà enormi per la raccolta dei rifiuti e, gli uffici sorti per governare queste situazioni, hanno portato vantaggi solo ai propri impiegati e amministratori che, pur non avendo risolto un solo problema, continuano a percepire compensi e a “inquinare” il mondo del lavoro e quello della politica applicando sistemi clientelari. Sarebbe opportuno obbligare tutti quelli che contestano la realizzazione di un qualsiasi impianto a dare delle soluzioni alternative, altrimenti, solo con i NO e così facendo, si ferma il mondo!
Caro Gabriellino, non ho trovato, rileggendo attentamente il mio comunicato, nessun mio parere favorevole alla realizzazione della “Turbogas” ( Ekoclub è stata tra le prime associazioni firmatarie contro la “Luminosa” ma poi è stata ignorata dai colleghi ambientalisti), il concetto da me espresso è semplicissimo: “Se queste realizzazioni, altamente inquinanti, non si possono realizzare, mi farebbe piacere ascoltare da parte di chi dice solo NO, e la richiesta era rivolta ai politici in particolar modo (giustamente o in maniera errata, questo non sta a me giudicarlo), di fare anche delle proposte per produrre energia a costi contenuti e a rendere le nostre zone e il nostro Paese autosufficiente. Per quanto riguarda le affermazioni fatte su Ekoclub International, di cui io sono il Presidente Provinciale, farebbe bene Corona a effettuare una piccola ricerca su google e ad accorgersi che da oltre sette anni, Ekoclub Benevento, è sempre presente con pareri chiari sull’ambiente e su tutto ciò che riguarda Benevento e il Sannio. Per quanto riguarda la mia partecipazione a SEL, comunico al Presidente Corona, poichè sembra essere un mio attento biografo, alcune novità, già da molto tempo non sono più il responsabile scientifico del circolo di Benevento, ho rifiutato, quasi immediatamente, l’incarico conferitomi, ora sono l’Addetto Stampa di SEL Campania a Benevento, proprio per i motivi accennati da Gabriele, ho preferito non partecipare alle discussioni accanite ma, ciò non toglie di essere sempre un iscritto al circolo “Peppino Impastato”! Per quanto riguarda il rappresentante all’ASI di Benevento, posso assicurare Corona che, fin dal primo momento è stato contro la realizzazione della “Luminosa” e che, per quanto gli è possibile, essendo solo lui a rappresentare SEL, farà il possibile affinchè la turbogas non si realizzi e che l’ASI ritiri le concessioni dei terreni! Anche l’Assessore provinciale, per quello che gli compete, sta facendo tantissimo per il Sannio. Ritornando all’ambiente, conservo ancora la lettera di solidarietà inviatami da Corona nel 2004, quando, proprio per difendere l’ambiente e l’inquinamento atmosferico, ho subito un attentato devastante, dove ho rischiato di morire io e la mia famiglia e ho visto andare distrutte tre mie automobili.
In conclusione, sono certo che, il Presidente di “Altrabenevento”, è stato poco attento nella lettura del comunicato e, data l’amicizia e l’affinità di idee che ho con lui, non è nemmeno il caso che io pretenda delle scuse.
Luigi La Monaca (Gigetto) – Presidente Ekoclub International Benevento
Addetto stampa SEL Campania
Coordinatore
Caro Gigetto, non capisco di cosa dovrei scusarmi. Le critiche che confermo sono motivate e non sono offensive. Per ora l’ASI, nonostante la presenza di un dirigente di SEL e la PROVINCIA, nonostante l’assessore all’ambiente di SEL si sono preoccupati di prevedere la possibilità di costruire nei corridoi ecologici ma non hanno ancora revocato l’autorizzazione concessa alla Luminosa per l’uso del depuratore consortile. Ciao.
Luigi La Monaca
Caro Gabriele, non puoi dire che “si rende finalmente conto che Ekoclub, l’associazione che egli rappresenta non è affatto ambientalista.” Mi da fastidio il finalmente e il concetto, Ekoclub opera nel Sannio da un decennio con una serie di iniziative a 360° che sono sempre tese alla salvaguardia del territorio sannita. Da cosa dedurresti che Ekcolub International non è ambientalista? Io scrivo come Ekoclub e tu, ancora una volta, tiri in ballo SEL, che cosa c’entra? Le vicende di SEL riguardano SEL e le tue domande non vedo perchè dovrebbero avere delle risposte e chi sei per fare questa sorta d’indagine, io non mi sognerei mai di chiederti quello che avviene dalle tue parti, o se lo facessi, sarebbe come giornalista, e non mi risulta che tu sia anche un giornalista. Ciao
Coordinatore
Chi assume un ruolo pubblico (associazioni, partiti, ecc.) deve dar conto di quello che fa e deve dare risposte se richieste. Quando chiedi agli ambientalisti di spiegare come dovrebbe essere prodotta l’energia elettrica, vuo dire che tu non ti consideri ambientalista, altrimenti TI rivolgeresti la domanda e Ti daresti la risposta.