Del Vecchio fa la conferenza stampa ma non spiega perchè pretende l’aumento del prezzo degli alloggi IACP.
Stampa questo articoloaltrabenevento – Comunicato stampa del 24 luglio 2012
Del Vecchio ha usato tutto l’armamentario della propaganda per non spiegare quali sono le ragioni della pretesa richiesta di integrazione al prezzo di vendita degli alloggi.
Il Commissario dello IACP, l’avv. Gaetano Del Vecchio, si è presentato alla conferenza stampa convocata per rispondere alle critiche conseguenti alla sua pretesa di integrazioni del 25% del prezzo di vendita degli alloggi, con lo stato maggiore dell’Istituto e il sostegno del suo predecessore, Umberto Del Basso De Caro.
Come usano fare normalmente i politici criticati, anche Del Vecchio ha scelto il tono risentito di chi allude a presunte manovre strumentali ai suoi danni per eludere le domande e non spiegare assolutamente niente. Il commissario dello IACP se l’è presa soprattutto con Altrabenevento che lo avrebbe attaccato per “dimostrare la sua esistenza in vita”. Si dà il caso, però, che proprio a seguito delle nostre critiche egli è stato costretto a tenere una conferenza stampa dopo sette mesi di colpevole silenzio. E comunque, Del Vecchio, confermando la sua esistenza nella vita politica locale attraverso l’uso del solito armamentario retorico, non ha spiegato affatto per quale motivo i prezzi di vendita degli alloggi sarebbero aumentati.
Si è dilungato a spiegare, citando sentenze e pareri che però rimangono generici, che i suoi predecessori avevano sbagliato ad indicare nel Bando il prezzo di vendita definitivo dell’alloggio che, a suo avviso, può essere modificato attraverso il QTE (Quadro Tecnico Economico). A parte il fatto, che il presunto “errore” dei presidenti dello IACP degli anni 1990-1994 non può ricadere sugli assegnatari che hanno firmato i preliminari o gli atti definitivi di acquisto con quel prezzo, Del Vecchio si ostina a citare il QTE ma neppure in questa occasione non lo presenta.
Esibisce arroganza, invece, quando sostiene che non lo ha fornito perchè nessuno lo ha chiesto ai sensi della legge sull’accesso agli atti. Un politico che si ricorda di essere amministratore pubblico, quando decide di scrivere ai prenotatari di alloggi vittime di presunti “errori” dello IACP, chiarisce la questione invece di limitarsi a pretendere, con diffida e messa in mora, una corposa integrazione al prezzo di vendita dell’alloggio a seguito di QTE che neppure rende noto. Se quel documento giustifica la richiesta di integrazioni, doveva essere inviato dallo IACP alle famiglie tartassate prima ancora che lo chiedessero. Senza quel QTE che tuttora rimane misterioso, la pretesa di aumenti è assolutamente immotivata, nonostante le chiacchiere di Del Vecchio che non a caso si è riservato di rispondere alle sei domande da noi formulate proprio sugli aumenti e il Quadro Tecnico Economico. Evidentemente si rende conto il commissario, che quei chiarimenti avrebbe dovuto darli senza che lo chiedesse un’associazione “che interviene per dimostrare di essere in vita”.
Una precisazione merita, infine, il riferimento alla ditta Con.Ca. che Del Vecchio fa per mostrarsi risentito e diffamato (anche lui dopo Damiano). E allora ci ripetiamo.
La CON.CA. nel 1998, cioè prima di aggiudicarsi il concorso (unica partecipante) bandito dal Comune di Benevento per la costruzione degli alloggi di via Galanti, oggi al centro di un processo in corso presso il Tribunale di Benevento, aveva ricevuto dallo IACP l’incarico di realizzare 180 alloggi in via Santa Maria degli Angeli. Quei lavori sono stati caratterizzati da diversi contenziosi che hanno comportato l’esborso di alcuni milioni di euro da parte dell’Istituto a favore della ditta. Inoltre l’amministratore della CON.CA. è stato rinviato a giudizio per corruzione, perchè, secondo la Procura della Repubblica di Benevento ha pagato una tangente di 30.000 euro all’ex commissario dello IACP, Bruno Andreucci, per un mandato di pagamento proprio relativo ai lavori per quei 180 alloggi.
Potrebbe spiegarci Del Vecchio, commissario di un Istituto pubblico, quali problemi sono sorti con la ditta CON.CA. per quell’intervento edificatorio sul fiume Sabato? quanto è costato alle casse pubbliche quel contenzioso? a cosa si riferiva il mandato firmato da Andreucci in cambio della tangente? quanto incidono queste strane vicende sulla richiesta di integrazioni al prezzo di vendita di quegli alloggi e come sono indicati nel QTE questi maggiori costi?
Per concludere, vogliamo ricordare a Del Vecchio che nessun aderente ad Altrabenevento è assegnatario degli alloggi in questione e quindi le nostre richieste di chiarimenti sono assolutamente pubbliche ed escludono chiacchierate in camera caritatis. Per questo motivo organizzeremo un’assemblea pubblica con i prenotatari, i sindacati e le associazioni dei consumatori per discutere delle “oscure richieste di integrazioni al prezzo di vendita degli alloggi” alla quale inviteremo anche il commissario Del Vecchio e il sindaco Fausto Pepe perchè la costruzione dei 620 alloggi era regolata da Convenzione Urbanistica tra IACP e Comune che riguardava anche gli espropri dei terreni, la costruzione e cessione delle opere di urbanizzazione e il prezzo di vendita degli alloggi.
Il presidente – Gabriele Corona
alfredo
Non c’è nulla da commentare, se non le dichiarazioni del Commissario che si commentano da sole, il quale non so se male informato sui fatti o volutamente omissivo.Invece di sanare situazioni ataviche e mal gestite vuole compensare danni strutturali ed amministrativi con i maggiori costi desunti dal QTE finale.Gabbati due volte noi prenotatari.Che intervenga la Regione con soluzioni d’Autorità superiore.
Fateci sapere quando si farà la riunione con il SUNIA e l’APU.
Andreucci Bruno
Il procedimento penale n. 3301/05 RGNR nei confronti dell’ ex Commissario Straordinario dell’ Istituto Autonomo Case Popolari di Benevento, dr. Bruno Andreucci, si e concluso, nell’udienza della IV Sezione del Tribunale di Napoli del 16.04 2013, con la Sentenza di ASSOLUZIONE “ perché IL FATTO NON SUSSISTE “. Si invita, pertanto, nel rispetto del primario interesse riconosciuto ad ogni individuo coinvolto in indagini di natura penale a che,caduta ogni ragione di “sospetto”, la propria immagine non resti offesa da notizie di stampa che riferiscano dell’iniziale coinvolgimento ed ignorino, invece, l’esito positivo delle indagini stesse.