Damiano non può usare la stampa per allusioni su imprenditori delinquenti e amministratori condizionati.
Stampa questo articoloComunicato stampa del 18 luglio 2012
Il consigliere comunale Aldo Damiano nell’annunciare la conferenza stampa tenuta ieri, aveva promesso di dare “nome e cognome” ai debiti che potrebbero mandare in dissesto il Comune, epperò di tale questione ha parlato solo genericamente. Invece si è lasciato andare ad allusioni, illazioni, messaggi cifrati e riferimenti criptici, affermato, addirittura, che “ci sono imprenditori che arrivano da persone perbene e vanno via da delinquenti e delinquenti che vanno via da persone perbene, mentre ci sono amministratori che hanno dato prova di non essere scevri da condizionamenti. Se accade una volta, accadrà sempre”.
Si tratta di dichiarazioni gravissime soprattutto perché formulate da un amministratore che qualche giorno fa ha partecipato all’incontro con la Commissione regionale anticamorra dove si è parlato proprio di infiltrazioni malavitose nel settore edile. Damiano deve dare spiegazioni non solo perché è un politico ma soprattutto perché è stato assessore proprio in due settori chiave. Prima all’Urbanistica, che si occupa del rilascio delle autorizzazioni ad edificare da parte di privati, per esempio nelle sub-aree, oggetto di alcune indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Benevento, e poi alle Opere Pubbliche affidate con appalti alle imprese di costruzioni, alcune dei quali sono al centro di un’altra indagine della magistratura che ha iscritto nel registro degli indagati anche Damiano per ipotesi di truffa e corruzione.
Sempre nella conferenza stampa l’ex assessore, ha fatto riferimento a due vicende specifiche, gli alloggi della CON.CA al rione Libertà e l’ipermercato Zamparini.
Nel primo caso, Damiano sostiene che il Comune sarebbe stato condannato a pagare 2 milioni e ottocento mila euro alla ditta per non aver voluto fare l’accordo che egli proponeva. Va precisato, a tal proposito, che l’arbitrato perso dal Comune non è esecutivo perchè la Corte di Appello ha accolto il ricorso dell’Ente entrando di fatto nel merito in attesa del pronunciamentiìo definito previsto per dicembre prossimo. Va poi ricordato che l’ex assessore all’urbanistica aveva sostenuto una proposta di accordo con il quale l’amministratore della CON.CA, Maurizio Triola, chiedeva che fossero riconosciuti come legittimi i pretesi maggiori prezzi di vendita degli alloggi e fossero sanati gli abusi dei quinti piani costruiti senza autorizzazioni. Quella proposta fu rigettata nel 2007 con una stroncatoria relazione firmata da quattro funzionati del Comune (il responsabile del procedimento, i dirigenti dei settori urbanistica e legale, il segretario generale). Successivamente tre sentenze del giudice civile hanno stabilito che quegli aumenti non erano dovuti, e sette sentenze del Tar e del Consiglio di Stato hanno stabilito che i lavori all’ultimo piano erano illegittimi. A settembre del 2008 il Consiglio Comunale all’unanimità ha revocato la convenzione con la CON.CA per gravi inadempienze, tra le quali i prezzi di vendita maggiorati e le opere abusive. Damiano ha dimenticato di dire anche che è tuttora in corso un processo penale che vede imputati l’amministratore della CON.CA., il direttore dei lavori, l’ex dirigente del settore urbanistica, un funzionario regionale e diversi amministratori di ditte costruttrici anche per la costruzione dei quinti piani e per la pretesa di maggiori prezzi di vendita degli alloggi. Insomma, con la proposta di accordo tra il Comune e Triola, sostenuta da Damiano, si tentava di sanare comportamenti ritenuti da vari giudici come illegittimi e illeciti.
A proposito dell’ipermercato Zamparini, Damiano rivendica a se il merito di aver insistito per un accordo con Zamparini che è stato fatto con la delibera della giunta comunale n. 150 dell’ottobre del 2006. Ma proprio per questo motivo l’ex assessore è imputato di diversi reati nel processo appena cominciato e che vede il Comune costituito come Parte Civile.
Il presidente – Gabriele Corona