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Consorzi Rifiuti, all’assessore Aceto piace l’aria fritta.

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Altrabenevento – Comunicato stampa del 7 maggio 2012

L’assessore all’ambiente della Provincia, Gianluca Aceto, e i segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro tenuto recentemente in Prefettura sui licenziamenti dei 124 dipendenti dei Consorzi Rifiuti, ma si capisce che non sanno più come uscire dall’impasse in cui si sono cacciati. Hanno promesso l’assunzione di quei lavoratori presso l’ASIA, la società provinciale SAMTE e alcuni Comuni, ed invece i dipendenti dei Consorzi sono ancora senza stipendio da oltre 20 mesi.

Adesso si appellano al neo Prefetto che però, non avendo seguito la complessa questione, prende tempo e quindi non può fare altro, al momento, che rinviare le date stabilite per i licenziamenti e sollecitare i finanziamenti regionali per un progetto che potrebbe impegnare i lavoratori per qualche mese. Per il resto, la gara della società provinciale SAMTE con la quale si sarebbe dovuto affidare il servizio di Raccolta Rifiuti e reimpiegare tutti i lavoratori, rimane sospesa per altri sei mesi ed intanto si pensa di verificare se alcuni comuni, quando scadrà il termine per l’affidamento del servizio in corso, potranno in qualche modo assumere alcuni dipendenti o imporre la loro assunzione alle ditte che subentrano. Stiamo parlando di aria fritta!

E’ chiaro che la drammatica condizione di disoccupazione di quei 124 lavoratori, non troverà soluzione se tutti gli attori istituzionali faranno finta di non ricordare che i Consorzi Rifiuti non funzionano perché i Comuni hanno preferito affidare a società varie il servizio di raccolta dei rifiuti scavalcando le competenze stabilite da varie leggi che attribuivano ai consorzi, e solo a loro, il compito di curare la raccolta differenziata. Questa “regola” ribadita anche con alcune ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata riaffermata anche dalla Corte dei Conti che ha condannato gli amministratori del “Consorzio Benevento1” proprio perché erano rimasti inattivi rispetto ai Comuni che non hanno pagato le quote associative in quanto preferivano affidare a soggetti privati la raccolta dei rifiuti. Quando finirà questo andazzo?

Occorre intervenire subito per imporre il rispetto delle competenze e dei ruoli, riaffidando ai consorzi i servizi attualmente gestiti da privati, senza attendere la scadenza di contratti illegittimi. Intanto, sarebbe sufficiente che i tre Consorzi rilevino il servizio di questi 28 Comuni che non hanno raggiunto le quote stabilite per la raccolta differenziata, per assicurare l’immediato impiego dei 124 lavoratori. Il Prefetto può attivare subito le procedure di commissariamento di tali Comuni e restituire il servizio ai Consorzi, intanto che Aceto sciolga il Mistero della gara della SAMTE.

Il presidente – Gabriele Corona

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