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Piano casa, “oscuro oggetto del desiderio” che manda in fibrillazione il Settore Urbanistica.

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Da Il Mattino del 26 aprile 2012

Il Piano Casa del Comune di Benevento rimane un “oscuro oggetto del desiderio” per pochi bene informati. Si tratta dell’applicazione della legge regionale n. 19 del 2009, integrata dalla successiva L.R.n. 1 del 2011 ad oggetto “Misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa”. Riguardano la possibilità rendere utilizzabili a fini abitativi i sottotetti, abbattere vecchie case e ricostruirle con una volumetria maggiore del 35 %, ma anche di edificare nuove residenze su aree degradate in deroga agli strumenti urbanistici sia per destinazione dei suoli che per volumetria consentita. Dovrebbe trattarsi, quindi, di attività edilizia marginale ed invece l’attenzione di diversi costruttori e proprietari di terreni si sta concentrando soprattutto su questa normativa che il Comune di Benevento ha recepito con delibera di Consiglio Comunale n. 12 del 25 febbraio 2010 e successive delibere di Giunta, stabilendo che si possono edificare parchi residenziali su diverse aree interne al perimetro urbano con indici edificatori fino a circa sei metri cubi per metro quadrato in deroga al PUC adottato dal consiglio comunale che consente al massimo 1,5 metri cubi per ogni metro quadrato. E’ necessario, però, che le aree di intervento siano “degradate” e cioè, come stabilisce la legge regionale 19/2009, “aree compromesse, abbandonate, a basso livello di naturalità, dismesse o improduttive” . A chi tocca decidere quali suoli rientano in questa fattispecie?

Il Consiglio Comunale e la Giunta si sono limitati ad indicare gli ambiti dentro i quali si può consentire l’attività edificatoria prevista dalla norma regionale, ma non hanno stabilito i criteri per consentire al Settore Urbanistica di preparare l’istruttoria delle pratiche presentate attestando che le aree interessate siano effettivamente degradate.

Sulla questione il dirigente del Settore Urbanistica, Salvatore Zotti, il Responsabile del Procedimento, Simona De Filippo e il Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia, Luigi Panella, hanno pareri molto diversi.

A seguito di diversi incontri ai quali hanno partecipato i tecnici e i funzionari della Sezione Pianificazione del Settore Urbanistica, il sindaco Fausto Pepe, l’assessore al ramo Marcellino Aversano, l’ex assessore Angelo Miceli e il presidente della Commissione Urbanistica Leonida Collarile, si era stabilito che sulla questione si sarebbe pronunciata la Giunta con una delibera che sarebbe stata approntata dall’istruttore amministrativo Gabriele Corona. Questa soluzione però non ha convinto il dirigente Zotti il quale, anche a seguito delle interrogazioni dei consiglieri di opposizione e le pressioni dell’ANCE (associazione nazionale costruttori edili) affinchè non si bloccasse l’iter amministrativo delle pratiche già presentate ha stabilito, d’accordo con il sindaco, che sarà il responsabile del Procedimento a decidere se le aree sulle quali si propone la costruzione in deroga al PUC appena adottato, sono “degradate”.

E’ in corso pertanto l’istruttoria delle tredici pratiche finora presentate: due riguardano suoli tra la II traversa di via Napoli e le case comunali di Santa Maria degli Angeli; due aree sono in via dell’Università attigue ai suoli dell’ex Imeva; tre progetti sono previsti in via San Pasquale, vicino all’ex scuola Sannio; un suolo si trova lungo le Mura della Caccia a margine del Pozzo della Gesesa; un’area è in via Galanti, al rione Libertà; un suolo è in via Fontanelle, uno è in via Boraglia a contrada Capodimonte e gli ultimi due progetti riguardano i suoli di via Paolella- Via Rotili, lungo la strada che da contrada Ariella porta alla Rotonda delle Scienze, e infine tra via Marco da Benevento e via Ferrannini, alle spalle del distributore di via Meomartini.

Al termine delle istruttorie le pratiche andranno in Giunta per l’approvazione dei rispettivi Piani Urbanistici Attuativi, che probabilmente non saranno preparati dall’Istruttore amministrativo Gabriele Corona, che sarà temporaneamente assegnato al Settore Lavori Pubblici per occuparsi di un’altra questione scottante: gli espropri dei suoli del Parco di Cellarulo.

 

 

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