Il Fatto Quotidiano: sostituito il PM che non piace a Mastella.
Stampa questo articoloDa Il Fatto Quotidiano del 18 marzo.
INCHIESTA SULLA MASTELLA DINASTY. ll pm non piace a Mastella? Glielo cambiano subito-
di Vincenzo Iurillo
Con le dovute precisazioni e i distinguo del caso, sembra un remake di Why Not. Ora a Benevento come allora a Catanzaro, Clemente Mastella è riuscito a ottenere la sostituzione del pubblico ministero che si occupa di lui. La tecnica è sperimentata, funziona bene. Si costruisce un pretesto ad hoc, si fabbrica un conflitto, e prima o poi qualcuno interviene e firma il cambio.
A Luigi de Magistris il fascicolo, ancora nella fase delle indagini preliminari, glielo tolse il procuratore generale Dolcino Favi. Sul presupposto che l’allora Guardasigilli Mastella, indagato nella maxi inchiesta sul malaffare in Calabria, applicando per la prima volta una nuova prerogativa ministeriale aveva chiesto il trasferimento cautelare d’ufficio di de Magistris e dunque si era formata una “incompatibilità”. Ad Antonio Clemente, il sostituto procuratore che ha indagato e fatto rinviare a giudizio la dinasty di Ceppaloni – Mastella e consorte imputati di corruzione con Maurizio Zamparini per la costruzione dell’ipermercato ‘I Sanniti’, la moglie Sandra e il figlio Elio alla sbarra per truffa ed estorsione per vicende legate all’organizzazione della rassegna estiva ‘Quattro Notti di Luna Piena’ – l’avvicendamento è stato deciso dal procuratore capo Giuseppe Maddalena, a processi appena iniziati. Il 18 aprile, quando per una curiosa coincidenza si celebreranno le prossime udienze di entrambi i dibattimenti, andranno in aula i pm Maria Aversano (processo ‘Quattro Notti’) e Nicoletta Giammarino (processo ‘I Sanniti’). Motivazione ufficiale, riferita da Maddalena e confermata da Clemente senza alcun accenno di gioia: la necessità di alleggerire i carichi di lavoro del sostituto procuratore, alle prese con altre delicate inchieste sull’amministrazione locale.
Motivazione ufficiosa, quella che è ‘passata’ come autentica sul territorio beneventano: un esposto al Csm del Clemente ex ministro in cui si sottolineano le presunte inimicizie familiari del Clemente pm. Suo fratello, Pasquale Clemente, direttore della Gazzetta di Caserta, è stato citato a giudizio da Mastella per un articolo relativo alle vicende giudiziarie di Santa Maria Capua Vetere, deflagrate nel gennaio 2008: lady Mastella arrestata, ministro sotto inchiesta, dimissioni, uscita dell’Udeur della maggioranza, sfiducia al governo Prodi, elezioni anticipate, vittoria di Berlusconi. La motivazione del magistrato ‘oberato di lavoro’ non sfonda, sono in pochi a crederci. Soprattutto dopo aver letto le dichiarazioni alla Gazzetta di Benevento di uno degli avvocati di Mastella, Domenico Russo: “L’onorevole Mastella ha mai chiesto la sostituzione di Clemente? Se dicessi di no direi una bugia”.
Gabriele Corona, presidente di ‘Altrabenevento’, l’associazione che con le sue denunce ha dato il via alle inchieste sui Mastella, ha un’altra spiegazione: “E’ evidente che il procuratore capo Maddalena, che finora ha guidato con grande impegno, efficacia ed equilibrio la Procura, ha assunto questa discutibile decisione perché si è trovato a gestire con imbarazzo richieste pressanti. E la Giustizia perde credibilità: a nessun imputato ‘normale’ è consentito scegliersi il pm. Se si accetta la logica che il ‘potente’ può essere trattato diversamente dinanzi ai giudici, dobbiamo aspettarci che altre sue richieste siano accolte, seppur con imbarazzo. A questo punto, sarebbe meglio trasferire i processi ai Mastella ad un altro Tribunale”.