La nomina di Delvino voluta da Sandra Mastella, è servita a giustificare anche altri favori.
Stampa questo articoloAltrabenevento – Comunicato stampa del 15/12/2011
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Frosinone su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha ordinato l’arresto di Francesco Delvino, ex comandante dei Vigili Urbani di Benevento, accusato di aver intascato tangenti per la installazione di telecamere e sistemi di controllo elettronico nel capoluogo ciociaro.
La passione di Delvino per tali apparecchiature e i precedenti episodi di corruzione che avevano coinvolto altri comandanti dei vigili urbani in varie città italiane, erano già stati descritti da Altrabenevento con il dossier “Lo scandalo dei photored in tutta Italia ed anche a Benevento” presentato alla stampa ed alle autorità competenti il 21 novembre 2008 e poi recapitato alla Procura della Repubblica di Napoli.
La notizia dell’arresto dell’ex comandante della Polizia Municipale beneventana viene positivamente commentata anche dal sindaco Fausto Pepe e dall’ex assessore comunale, Giuseppe De Lorenzo che però trovano il modo di polemizzare anche su questo episodio per motivi che appiano incomprensibili.
Infatti, ambedue ammettono che Delvino fu nominato comandante a Benevento nel 2007, dopo la burrascosa esperienza casertana, per le pressioni asfissianti di Sandra Lonardo Mastella, e fu poi cacciato perché aveva incaricato una ditta casertana, la Diamond Road, di installare i photored e gestire le multe. La polemica tra De Lorenzo e Pepe mi sembra oggi stucchevole perché l’attenzione si dovrebbe soffermare soprattutto sui guai che la permanenza dell’ex comandante ha creato e ai quali ancora non si pone rimedio.
Occorre ricordare, infatti, che per giustificare la nomina di Delvino senza il necessario concorso per dirigente, la giunta comunale modificò addirittura il Regolamento degli Uffici e la Dotazione Organica con la abolizione del Settore Polizia Municipale trasformato in unità operativa all’interno del Settore Sistemi di staff. Quella assurda decisione non è stata più modificata e per questo motivo ancora adesso, i sessanta Vigili Urbani di Benevento sono senza il Comandante con le conseguenze che conosciamo anche in termini di lotte intestine tra gli affezionati amici di Delvino e i suoi irriducibili oppositori. Non si è trattato, però, di disattenzione perché, in verità, quella Dotazione Organica non è stata più modificata in quanto serve a precostituire altri incarichi per Dirigenti, come i due oggetto di Concorso tuttora in atto.
Insomma, il “favore” fatto alla signora Mastella con la nomina di Delvino è stato utilizzato anche per predeterminare le condizioni per la nomina di altri dirigenti raccomandati da altri soggetti.
Segnalo, infine, che la ditta incaricata da Delvino di istallare a Benevento i photored, la Diamond Road, collegata direttamente ad alcuni imprenditori imparentati con Nicola Cosentino, era interessata anche all’affare da 30 milioni di euro per la costruzione del parcheggio interrato di piazza Risorgimento e connesso terminal Bus. La stessa ditta era associata al Consorzio Archè che ha realizzato i contestati lavori in Piazza Roma, oggetto di una indagine della Procura della Repubblica di Benevento sugli appalti a Benevento che coinvolge personaggi che certamente non sono “mariuoli di coperchietti”.
Il presidente – Gabriele Corona
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Il commento di Giuseppe De Lorenzo
“Bravo, bravo, bravo! Gabriele Corona, ancora una volta, ha centrato il segno per il problema Delvino. Fu lui, solitariamente, nell’assordante silenzio generale, ad essermi vicino nei momenti terribili. Il suo dossier, da me consegnato ai Carabinieri di Caserta e giunto nelle mani del Procuratore Curcio, ha permesso di far partire da Napoli l’inchiesta giunta a Frosinone e, forse, anche in altre procure.”
A quella che si prepara essere una “effervescente” conferenza stampa domani, De Lorenzo invita anche Corona a prendervi parte: “Invito, pubblicamente, l’amico Gabriele, domani, alla presentazione del mio libro. Ne sentirà delle belle e, forse, insieme potremmo, poi, andare in quelle sedi competenti, ieri, molto imprudentemente, paventate da Fausto Pepe.”