La vertenza di alcuni sindacalisti dei Consorzi Rifiuti che si “accontentano” della Cassa Integrazione invece di difendere il posto di lavoro, merita un dossier di Altrabenevento.
Stampa questo articoloComitato “Indignati&Organizzati” del 25 novembre 2011 (Da NTR24)
Consorzio rifiuti BN1: “Abbiamo incassato il bonifico Inps nonostante l’assurdo consiglio di chi ha già commesso guai”
“In data odierna i lavoratori del consorzio Bn1 – si legge nella nota diffusa dagli stessi lavoratori riunitesi nel comitato Indignati&Organizzati – non avendo recepito il nuovo assurdo e incomprensibile consiglio di coloro che hanno già combinato tanti guai, si sono recati agli sportelli delle Poste per incassare il bonifico emesso dall’lNPS, dopo l’ordinanza emessa dal Consiglio di Stato inerente la cassa integrazione in deroga”.
“In sedici mesi di vertenza – continuano i lavoratori – abbiamo sentito, e letto, montagne di fesserie. Qualcuno per meglio difendere i lavoratori ha pensato bene di farli soffrire per 16 lunghi mesi, adducendo assurde motivi, negando alle loro famiglie la sopravvivenza rappresentato dal sussidio della cassa integrazione.
Da parte nostra rivendichiamo di aver scelto la strada giusta fin da subito. Tanto che abbiamo ottenuto anche il lavoro. Infatti lunedì 28 novembre i tre commissari incontreranno l’assessore Aceto per acquisire la ripartizione dei 126 lavoratori che verranno immediatamente utilizzati dai Comuni che hanno aderito al progetto regionale.
La cassa integrazione non portava alla perdita del lavoro?
Pescando perle da perle, dalla nostra corposa rassegna stampa, vogliamo ricordare ciò che solo poche settimane or sono, 13-10-2011, dichiarava alla stampa l’avvocato Sandra Sandrucci, che pur avendo vinto tutte le cause, nei vari tribunali sparsi nel bel Paese, infine non è riuscita a non far percepire ai lavoratori la ClG in deroga. Una CIG davvero speciale.
Dichiarava la Sandrucci: “Contrariamente a quanto sostenuto nei primi commenti proferiti in seguito all’ordinanza del Consiglio di Stato, è necessario precisare che i Giudici del Supremo Collegio non si sono affatto pronunciati sulla legittimità dell’applicazione della cassa integrazione ai dipendenti dei consorzi”.
Infatti il Consiglio di Stato è intervenuto unicamente, e in modo del tutto generico, sul “procedimento” osservato dalla Regione Campania per l’annullamento in autotutela del trattamento di cassa integrazione guadagni, senza alcun modo esprimersi sul merito della questione, ossia se la cassa integrazione sia da applicarsi o meno ai dipendenti dei consorzi.
Noi siamo gente semplice. Questi ragionamenti tanto astrusi e inconcludenti non sono alla nostra portata. Alla nostra portata, e quindi facilmente comprensibile, invece è stato il gesto di riporre nel portafogli la somma stanziata dall’lNPS per il periodo di cassa integrazione che parte da agosto 2010 fino al 31 dicembre dello stesso anno.
Infine ci chiediamo: i protagonisti di tutto questo sfacelo, ovvero i lavoratori ricorrenti contro la legittimità della cassa integrazione in deroga, almeno loro seguiranno ancora le indicazioni di non incassare l’assegno, come ancora si ostina a consigliare chi non ha capito che la partita è finita e continuando a giocare da solo si rende pure ridicolo?
Svegli! Noi abbiamo vinto, tanti hanno perso”.
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La risposta dell’avv. Sandra Sandrucci del 26 novembre 2011
“Non capisco perchè si accontentano della Cassa Integrazione e non difendono il posto di lavoro.”
“Il Comitato Indignati&Organizzati, nel comunicare di aver finalmente incassato la Cig per il periodo dal 27 luglio 2010 al 31 dicembre 2010, ha ritenuto di dover polemizzare con la sottoscritta per l’attività professionale svolta a favore di una parte dei dipendenti dei Consorzi.
E’ necessario ricordare innanzitutto che i promotori del Comitato Indignati & Organizzati, che dal luglio 2010 in poi hanno assunto varie denominazioni, sono anche quelli che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Benevento per denunciare chi ha voluto licenziarli offrendogli a compensazione la Cassa Integrazione.
I lavoratori dei tre Consorzi hanno davvero subito per 18 mesi non solo il licenziamento ingiusto ed illegittimo ma soprattutto sono stati bombardati da una serie incredibile di prese di posizione politico-sindacali affinchè si convincessero ad accettare la Cassa Integrazione come il male minore.
Anche quelli che hanno presentato l’esposto alla Procura della Repubblica si sono poi convinti che la difesa del posto di lavoro fosse impossibile e si sono quindi adoperati, in ogni modo ed anche attraverso manifestazioni e trattative con amministratori e rappresentanti politici di ogni schieramento, per ottenere solo gli ammortizzatori sociali. Come ricordano gli estensori del comunicato diffuso dal Comitato Indignati & Organizzati, io ho difeso un gruppo di lavoratori che hanno, semplicemente, insistito per continuare a svolgere la propria attività nei Consorzi Rifiuti, i cui amministratori prima e liquidatori poi hanno invece ritenuto che il servizio loro assegnato, cioè la Raccolta differenziata dei rifiuti o il controllo sulle discariche dovesse essere svolto da altre ditte o dai dipendenti di altri Consorzi della Regione Campania.
Anche l’Asia ha preferito utilizzare ogni anno lavoratori interinali con aggravio dei costi della Tarsu invece di garantire il servizio con i lavoratori dei Consorzi.
Sempre gli esponenti del Comitato ricordano che prima il Giudice del Lavoro e poi il Tar della Regione Campania hanno accolto in pieno la tesi dei lavoratori da me assistiti e cioè hanno riconosciuto il diritto al lavoro per i dipendenti dei Consorzi e quindi la illegittima corresponsione della Cassa Integrazione che, appare evidente, è un “ammortizzatore sociale” per chi rimane senza lavoro.
Certo non è sfuggito alla stampa che alcuni promotori del suddetto Comitato o anche amministratori pubblici ad ogni sentenza hanno sempre “cantato vittoria” sia nel caso di sentenza che riconosceva il diritto al lavoro a seguito del ricorso della sottoscritta sia in caso contrario, quando l’Inps paga la Cassa Integrazione per una decisione che riguarda solo i lavoratori di un Consorzio, decisione che peraltro è “sub iudice” cioè una decisione provvisoria in attesa del giudizio di merito.
A tal proposito proprio per dovere di chiarezza voglio ricordare che la Regione Campania a marzo del 2011 ha revocato la Cassa Integrazione concessa nel 2010 nel rispetto delle decisioni del Giudice del Lavoro di Benevento, che ha ribadito il diritto al lavoro dei dipendenti dei tre consorzi beneventani.
Sembra proprio che ai promotori del Comitato Indignati & Organizzati questo piccolo particolare sfugga ed incredibilmente si lamentano di questa decisione al punto da sostenere con varie iniziative pubbliche i ricorsi dei liquidatori dei Consorzi che insistono per licenziarli.
Il Tar della Campania a luglio 2011 ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento con il quale la Regione nega la Cassa Integrazione, riconoscendo il diritto al lavoro dei dipendenti dei consorzi.
I liquidatori non si sono arresi ed hanno proposto ricorso al Consiglio di Stato che si è pronunciato con due sentenze in apparenza tra loro contraddittorie.
Infatti, la Quinta sezione ha annullato la decisione del Tar relativa alla sospensiva del provvedimento della Regione Campania.
Si tratta solo di un provvedimento che non riguarda il merito, sul quale il Tar della Campania deve ancora pronunciarsi.
La Quarta Sezione del Consiglio di Stato, invece, in data 25 ottobre 2011 ha esaminato la questione anche nel merito e ha respinto il ricorso dei liquidatori dei Consorzi confermando, quindi, che la Cassa integrazione è illegittima perchè i lavoratori dei Consorzi sono dipendenti pubblici e quindi non possono essere licenziati ed anzi devono essere utilizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti oppure per il trattamento dei rifiuti.
Francamente continuo a non comprendere perchè i promotori del Comitato si accontentano della Cassa Integrazione come se fosse una vittoria e non accolgono positivamente le decisioni dei giudici a loro favorevoli perchè sanciscono il loro diritto al lavoro.
Infine voglio ricordare che proprio a seguito delle iniziative di quei dipendenti dei Consorzi che ho assistito la Regione ha stabilito che i lavoratori dei Consorzi debbono essere utilizzati da quei Comuni che non hanno raggiunto il 35% della raccolta differenziata.
Il progetto avviato dalla Provincia riguarda però solo 4 mesi e pertanto sarebbe bene che il Comitato Indignati & Organizzati e le organizzazioni sindacali si attivassero per la difesa del lavoro e per effettuare un servizio fondamentale nell’interesse della collettività”.