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Associazione Pendolari: mentre i politici fanno solo chiacchiere sulla crisi dei trasporti, Apice e Sant’Arcangelo rimangono isolati.

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Comunicato stampa di Alessandro Corona della Associazone Pendolari Sanniti.

Benevento, 24 settembre 2011

A nome dell’ Associazione Pendolari Sanniti, mi è d’obbligo intervenire circa il problema attuale dei tagli al trasporto pubblico, anche se non volevamo intervenire, in quanto, in tanti già consumano fiumi di inchiostro facendo solo demagogia senza centrare il problema. Oltre alla soppressione delle corse domenicali della Metrocampania Nord-Est, è notizia di queste ultime ore che altre due aziende di TPL su gomma e precisamente “Lisella” e “Mazzone Bruno” che servono rispettivamente una parte della Valle Telesina, mentre l’altra i collegamenti tra Sant’Arcangelo Trimonte, Apice, San Giorgio del Sannio e Benevento, dal prossimo 1° ottobre interromperanno il servizio. La notizia, potrebbe non essere di grosso impatto sociale come quella della Metrocampania Nord-Est, ma è pur sempre un grave problema per queste piccole comunità: basti pensare che da Sant’Arcangelo e da Apice ogni giorno arrivano nel nostro capoluogo circa 350 studenti senza calcolare altri utenti.

Come si può vedere, la crisi continua veloce ed inarrestabile, le aziende chiudono, il personale licenziato e gli utenti restano a piedi.

A questo punto, non volendo accusare oppure fare le solite critiche sull’assessore oppure il sindaco di turno, in questo stato ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità e nel caso anche dimettersi dagli incarichi.

In una valutazione personale, ripercorrendo tutti i comunicati stampa dell’Associazione, da me firmati, mi è saltato all’occhio un articolo del novembre del 2006 dove denunciavamo il taglio di due treni per e da Roma.

Allora era in carica il Governo Prodi, con Costantino Boffa alla Commissione Trasporti ed il ministro Clemente Mastella nell’esecutivo di governo, in Campania avevamo il governatore Bassolino con ben quattro rappresentanti del nostro territorio, alla Provincia la Giunta Nardone ed al Comune capoluogo la neo Giunta Pepe, insomma una filiera istituzionale perfetta dal punto di vista politico, ma nei fatti si è pensato solo a fantomatici grandi progetti che nell’immediato non davano risultati.

Successivamente, è intervenuto il Governo Berlusconi con un sottosegretario e giovanissimi parlamentari del nostro territorio, doveva essere il governo del fare e del nuovo ma…

In Regione Campania è iniziata la fine dell’avventura Bassolino il quale, non curante, ha continuato a sperperare danaro pubblico, ed alla Provincia è stato eletto il più brutto Consiglio provinciale ad esclusione di pochi, con un’opposizione inesistente, con Gian Vito Bello al settore trasporti.

E’ proprio all’assessore Bello  che mi rivolgo con più risentimento, accusandolo di non aver saputo gestire negli ultimi anni un settore in crisi come quello dei trasporti e che proprio in questo momento è l’unico che è sparito totalmente dalla circolazione.

Nella sintesi di questa personale valutazione, posso affermare che tutta la classe politica sannita (destra, sinistra, centro), ed a parte forse per la prima volte il sindaco Pepe, è inconcludente e demagogica.

In conclusione, dal 2006 di tagli ce ne sono stati tanti, soppresse corse e isolato territori, ma la cosa grave, come annunciato in conferenza stampa a Benevento dal governatore Caldoro, per il prossimo anno potrebbero esserci tagli pari al 76%.

Invito dunque tutta la classe politica a fare meno demagogia e più fatti”.

 

 

 

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