Il Comune di Benevento in perenne fibrillazione per le nomine degli assessori. Altrabenevento ironizza.
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«Ci risiamo. Il centrosinistra al Comune di Benevento è di nuovo in fibrillazione per le richieste di “visibilità” cioè per le nomine di nuovi assessori. In due anni, tre sono cambiati: De Toma e Principe, cacciati a vantaggio di Palumbo (Comunisti Italiani) e Miceli (Ds componente nardoniana), mentre Medici (Rifondazione Comunista) si è dimesso ed è stato sostituito da Lisi (ex socialista. ex Forza Italia, ex diessino, ex autonomo, ex indipendente, ex costituente verde, ex pattista, adesso gruppo Principe).
Ora avanzano la richiesta di un assessore i consiglieri De Nigris, D’Aronzo e Feleppa, eletti con la lista Ds e che poi hanno dato vita al gruppo Democrazia Partecipata. Pare che il nuovo assessore debba sostituire Italo Palumbo, assessore alla Trasparenza e alla Partecipazione oggetto negli ultimi mesi di critiche ripetute da sinistra ed ora censurato anche dai Comitati di quartiere che dovrebbero essere, invece, i suoi più strenui sostenitori.
Per la verità Palumbo quelle critiche se l’è proprio meritate tutte, visto che non ha combinato nulla perchè considera le sue deleghe come diritto a “partecipare” alle conferenze stampa di tutti gli altri assessori e si dedica soprattutto a fare lo stratega del sindaco insieme al portavoce.
Ma se gli assessori vanno cambiati in relazione a quanto prodotto, allora tutta la giunta dovrebbe andare a casa, visti i risultati. La Politica, però, come spiegano quelli che contano, non si deve occupare di programmi e contenuti, ma solo di incarichi con il criterio del semplice rapporto numerico tra consiglieri ed assessori.
Allora occorre ragionare tenendo conto del quadro attuale, che è il seguente: l’Udeur ha 10 consiglieri con tre assessori più il sindaco (che vale doppio) e quindi il rapporto è di 1 assessore per ogni 2 consiglieri; il Partito Democratico conta al momento 9 consiglieri con 6 assessori e pertanto il rapporto scende a 1 assessore per 1,5 consiglieri; lo Sdi ha eletto 2 consiglieri e ha 1 assessore più il Presidente del Consiglio, quindi il rapporto consiglieri/incarichi è di 1 a 1.
Pare che anche l’assessore Renato Lisi possa contare sul sostegno del consigliere Guerra e quindi anche per lui il rapporto è 1 a 1. Nessun consigliere appoggia Palumbo. Appare evidente, in riferimento a tali numeri, che i tre consiglieri di Democrazia Partecipata hanno certamente diritto ad almeno un assessore.
Vi è da dire, però, che gli accordi nel centrosinistra prevedevano 12 assessori perché anche le liste (e non i partiti) che non elessero consiglieri, avevano diritto ad un posto in Giunta, come nel caso di Progetto Benevento e di “Città in Comune”.
Se quell’accordo non vale più, allora la Giunta si deve ridurre a 10 assessori, quindi fuori Palumbo ma fuori anche un altro. Se l’accordo vale, allora Palumbo può legittimamente sedere in Giunta. Egli, infatti, rappresentava la lista Progetto Benevento, con Comunisti Italiani e Italia dei Valori, che raccolse quasi 450 voti. Considerato che metà di quei consensi erano diretti al partito di Di Pietro che non ha mai riconosciuto Palumbo, ed un’altra parte consistente era da attribuire a De Toma che ha lasciato i Comunisti Italiani, il Palumbo rappresenta un centinaio di voti però il posto di assessore gli spetta comunque. Ma se valgono quegli accordi, allora ha diritto ad un assessore anche la lista Città in Comune, composta all’epoca da Rifondazione Comunista, Centro Sociale Depistaggio, movimenti vari e Verdi. Medici si è dimesso, i movimenti che lo sostenevano non si riconoscono più in questa amministrazione, Rifondazione Comunista di Benevento, cioè Depistaggio, ha rinunciato all’assessore perché appoggia Palumbo, ma i Verdi hanno ancora titolo a chiedere il posto in giunta.
Quindi qualcuno, magari Renato Lisi che appartiene ad un gruppo che non presentò alle elezioni una lista autonoma, deve fare spazio ai Verdi. Ma se valgono quegli accordi elettorali della prima ora, allora anche Democrazia Partecipata che non esisteva come lista elettorale, ha diritto ad avere un assessore solo se lo contratta nell’ambito dei posti occupati dagli ex Ds con i quali si erano presentati De Nigris, D’Aronzo e Feleppa.
Oppure si potrebbe allargare la giunta a 14 e in tal caso ………. Che bella la Politica che conta».
7 agosto
Gabriele Corona- Associazione Altrabenevento