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A che serve l’area enorme della Piattaforma Logistica nel PUC?

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 Da Il Mattino del 18 luglio 2011

 «La maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale ha apportato alcune modifiche al Puc che fino a qualche settimana fa veniva presentato come “blindato”. Evidentemente le notizie su una probabile indagine della magistratura anche sul Piano Urbanistico hanno ammorbidito le posizioni di qualche amministratore ed hanno consentito ai tecnici dell’ufficio di piano di apportare alcune correzioni, ancora molto parziali». L’intervento di Altrabenevento giunge contestuale alla penultima seduta di consiglio comunale, fissata per stamattina a partire dalle 9,30. Il presidente di tale associazione ricorda che sono stati eliminati i 18 comparti edificatori nelle aree agricole, con la conseguente riduzione di mille vani che saranno però realizzati con il cosidetto Piano Casa nelle aree libere interne al perimetro urbano. Il consiglio comunale, inoltre, ha modificato la destinazione della “Rotonda delle scienze”. Il Prg tuttora in vigore prevede l’esproprio di quei terreni ex proprietà De Santis, per realizzare servizi pubblici. «Nel 2006 l’amministrazione di centrosinistra aveva destinato quell’area a “Terminal Bus” ma l’anno dopo l’assessore all’urbanistica, Aldo Damiano, firmò un impegno con la società “I Normanni” del notaio Vito Antonio Sangiulo e di Marcello Fasolino per inserire la Rotonda delle Scienze nel nuovo PUC come area edificabile. Ed, infatti, a febbraio 2009, la Giunta Comunale ha approvato la proposta di Piano Urbanistico classificando quell’area come zona F4, cioè destinata alla costruzione di appartamenti, negozi e servizi. In attesa che il PUC concludesse il suo iter, “I Normanni” hanno presentato alla Regione Campania un progetto di housing sociale per realizzare nella rotonda estesa 20.000 metri quadrati, circa 200 alloggi, negozi e servizi per un totale di 34.000 metri cubi di cemento pari all’indice 1,7 metri cubi per ogni metro quadrato. Ora però il consiglio comunale ha deciso di classificare quell’area come zona F6, destinata alla realizzazione di impianti sportivi con un indice edificatorio di 0,6 metri cubi a metro quadro che consente comunque la costruzione di 12.000 metri cubi di cemento che certamente non saranno solo spogliatoi e bar. Di certo però gli alloggi in quella Rotonda non si possono più fare e quindi il Comune nei prossimi giorni dovrà esprimere parere negativo al progetto per la netta incompatibilità urbanistica dell’area. Lo stesso dovrebbe accadere per il progetto presentato dal prof. Pietro Perlingieri che prevede la costruzione di altri 178 alloggi, negozi e servizi nell’area attigua alla Rotonda dei Pentri che il PUC classifica come F5 cioè destinata solo alla realizzazione di Servizi ed attrezzature speciali con una indicazione esplicita per l’area fiera». Quindi, dove saranno costruiti gli 800 alloggi di housing sociale che il sindaco nel suo programma elettorale indicava come prioritari?, si domanda Corona. «Dando per scontati i 55 appartamenti del Comune sull’area ex scuola Sannio e i 160 alloggi dello Iacp a Capodimonte su un’area destinata, rimangono da individuare gli altri 585 da scegliere tra i rimanenti tre progetti presentati da privati. Il primo, quello della società Giustino Costruzioni che fa capo al presidente nazionale del Banco di Napoli, prevede 426 alloggi a Santa Clementina che però il Puc classifica come zona E destinata a verde e quindi assolutamente incompatibile. Rimangono quindi i 417 alloggi proposti dal Consorzio Etruria Costruzioni e il 129 appartamenti della ditta Barretta, da realizzare a Capodimonte su terreni che il Puc classifica come CP quindi edificabili e destinati appunto a residenze. Rimane da accertare se il Consorzio Etruria sia ancora in grado di portare avanti il programma edificatorio a Benevento che oltre agli alloggi prevedeva la Piattaforma Logistica con capannoni, attrezzature ed urbanizzazioni su un’area di circa 380 ettari in contrada Olivola da aggiungere alla esistente zona industriale in gran parte abbandonata. Si sa invece che il Consorzio Etruria è in grave crisi. Ha messo in cassa integrazione i suoi 300 dipendenti e gli altri 700 delle aziende collegate fanno la stessa fine. Non è riuscito a costruire la tranvia di Firenze nonostante i finanziamenti assegnati ed ora è indagato insieme ad altre imprese dalla Procura della Repubblica di Firenze per il finanziamento di 29 milioni di euro destinato alla realizzazione della bretella Prato-Lastra a Signa, i cui lavori non sono mai cominciati. In queste condizioni, perché l’on. Boffa e la giunta del sindaco Pepe (nella foto) insistono per la Piattaforma e il Consiglio per tale illusione ha confermato nel PUC un’area estesa come quella destinata all’EXPO Internazionale di Milano?».

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Le scelte del Comune. Il Puc è imperniato sulla Piattaforma Logistica ma si attendono le decisioni del colosso svedese.

di Gianni De Blasio.

 Per la Piattaforma Logistica il Puc prevede un’area estesa come quella destinata all’Expo Internazionale di Milano: per capannoni, attrezzature ed urbanizzazioni sono destinati circa 380 ettari in contrada Olivola. È fuor di dubbio che attorno alla Logistica è stato elaborato il nuovo piano urbanistico che il consiglio comunale si appresta ad adottare in settimana, probabilmente venerdì. Altrettanto scontato è che una risposta alla realizzabilità del progetto è attesa proprio in questi giorni, poiché è entro luglio 2011 che l’Ikea fissò la data per una sua decisione definitiva. Il colosso svedese, che doveva fungere da attrattore di altri operatori privati in grado di investire 1 miliardo di euro, da tempo non dà notizie. Due anni fa, esattamente di questi tempi, chiese una pausa di riflessione, probabilmente non solo per farsi conti più accurati, ma anche per conoscere con quale amministrazione trattare dopo le elezioni amministrative. Il centrosinistra è stato confermato, luglio è arrivato ma Ikea ancora non scioglie la riserva. Si ricorderà che i continui successi in terra italica avevano convinto i vertici dell’azienda a puntare con ancora maggiore decisione sull’espansione della catena. La formula «Tante soluzioni di arredo per tutti» aveva trovato terreno fertile, per cui vennero pianificate ben 21 aperture in lungo e in largo per lo stivale per oltre 1,5 miliardi di euro di investimento. Ovviamente, come terreno d’elezione di questa espansione fu individuato il Sud, in particolare Puglia, Sicilia e Campania che, oltre ai negozi di Agfragola e Baronissi, sembrò destinata ad ospitare anche un polo logistico del retailer svedese, proprio a Benevento. Un piano ambizioso, sicuramente alla portata dell’azienda ma che lasciò un pò perplessi alcuni circa i bacini di attrazione. Ikea si proiettava su strutture sempre più grandi destinate ad attirare un numero piuttosto elevato di clienti da bacini piuttosto ampi. Il piano definitivo prevedeva 34 store sul territorio nazionale. Inevitabile che se alcuni non sarebbero stati correttamente dimensionati, avrebbero potuto avere problemi di equilibrio (dimensione/bacino d’utenza) e conseguentemente di redditività. Le strategie di Ikea, comunque, accusarono un rallentamento, come detto, nel 2009, allorquando l’azienda spedìe una lettera ai presidenti della Regione Campania e della Provincia di Benevento, e naturalmente al sindaco Fausto Pepe, nella quale, dopo aver rimarcato di aver da tempo pianificato nel piano di sviluppo ed investimenti la realizzazione a Benevento di una Piattaforma Logistica a servizio delle unità di vendita del Centro-Sud Italia ed i Paesi del Mediterraneo, aggiunge: «Tuttavia, le recenti difficoltà che hanno investito l’economia mondiale e la contrazione della domanda internazionale, hanno portato ad una redifinizione dei piani di sviluppo di Ikea nei Paesi che si affacciano sul fianco est del Mediterraneo e nei Balcani. In conseguenza di tale redifinizione, l’esigenza di realizzare una Piattaforma Logistica a Benevento non risulta ad oggi programmabile». Ikea concludeva rinviando la decisione definitiva a luglio 2011 allorquando sarebbe scaduto il contratto di opzione stipulato con il Consorzio Toscano Cooperative-CTC Soc. Coop, promotore del complesso di logistica a Benevento. Entra tale data, riportava la missiva, «Ikea si riserva la facoltà di confermare il proprio interessamento alla realizzazione dell’investimento relativo alla Piattaforma Logistica, mediante la sottoscrizione di un contratto preliminare di compravendita di terreno condizionato all’ottenimento dei permessi e delle autorizzazioni necessarie». Evidente che se la risposta di Ikea dovesse essere negativa, il Comune si ritroverebbe con un Puc imperniato su un castello di sabbia, anche perché, visti i tempi, sarebbe difficile immaginare un eventuale ”sostituto” del colosso svedese.

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