Il metodo “Fausto Pepe” per la attribuzione degli incarichi alimenta i conflitti.
Stampa questo articoloComunicato stampa del 3 febbraio 2011
Dopo sette mesi dallo scandalo del Concorso dell’AMTS per impiegati, il sindaco Fausto Pepe ha nominato i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione della Azienda senza spiegare quali requisiti hanno i prescelti per ricoprire quell’incarico. E’ probabile che di tale modo di fare si lamenterà solo il consigliere Giovanni Zarro, il quale, pur tuttavia, come ha fatto per la nomina del nuovo assessore alla Polizia Municipale, dopo la sfuriata si acquieterà senza aver ottenuto neppure qualche spiegazione, almeno in pubblica sede.
Il sindaco, fedele al suo stile di governo che si caratterizza per le decisioni contrastanti e contraddittorie assunte sempre con gran ritardo al punto da alimentare immancabili velenose polemiche, con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione si è forse liberato di Claudio Principe che per 5 anni lo ha ossessionato. Fausto Pepe a giugno del 2006 lo nominò assessore ai Lavori Pubblici seguendo la regola, scandalosa, della assegnazione delle deleghe più importanti ai consiglieri che avevano ricevuto più voti di preferenza. A luglio 2007 il sindaco gli ritirò le deleghe per motivi misteriosi e mai chiariti neppure dall’interessato che ha minacciato più volte di raccontare tutto con una conferenza stampa che non si è mai tenuta. Anche senza deleghe Claudio Mosè rimase assessore per altri sei mesi, per poi approdare alla presidenza dell’AMTS ma solo dopo aver orchestrato l’ammutinamento dei 10 consiglieri pattisti che comportò la nomina ad assessori di Renato Lisi e Giovanni D’Aronzo.
Che sta preparando adesso il Principe dopo aver lasciato l’incarico all’AMTS?
Probabilmente lo sa solo Fausto Pepe il quale, sfibrato dal lungo braccio di ferro, ha dimenticato di sostituire il collegio sindacale dell’AMTS che qualche responsabilità per il concorso contestato pure se la dovrebbe assumere. Il sindaco non ha chiesto neppure le dimissioni da quel collegio di Fabio Solano, giovane commercialista beneventano, recentemente coinvolto nella indagine “Operazione Malta” della Procura della Repubblica di Napoli. Secondo i magistrati Solano avrebbe riciclato attraverso diverse società di cui è amministratore a Napoli, Roma, Benevento e Firenze, denaro di provenienza illecita acquisito attraverso la emissione di polizze assicurative inefficaci. L’inchiesta è in corso ma Solano dovrebbe, per motivi di opportunità, almeno lasciare gli incarichi di componente dei collegi sindacali che controllano la gestione finanziaria dell’AMTS e della IVG srl, la società che per conto del Tribunale di Benevento vende all’asta i beni pignorati.
Perché nessuno degli autorevoli rappresentanti dei partiti di centrosinistra chiede quelle dimissioni? Forse perché Solano è componente di quella fazione del direttivo cittadino del Partito Democratico che sostiene la candidatura a sindaco di Fausto Pepe? E allora perché le dimissioni del commercialista non vengono chieste dal consigliere regionale del Partito Democratico, Umberto del Basso De Caro, che le ha pretese invece per Claudio Principe e Aldo Damiano? Naturalmente è inutile segnalare che quest’ultimo, memore dei precedenti, ha solo restituito le deleghe alle Opere Pubbliche, rimanendo in carica come assessore che però continua a frequentare quotidianamente il Settore Tecnico di cui non dovrebbe più occuparsi. Ma a tanto ci ha abituato Fausto Pepe con le sue contorsioni politico-amministrative che lo portano a dedicare tempo solo alla impossibile quadratura degli incarichi da attribuire, dimenticando, ad esempio, che per il Concorso dell’AMTS dopo l’annullamento della selezione è necessario l’annullamento del Bando se veramente si vogliono inficiare i risultati di quel vergognoso concorso.
Il presidente- Gabriele Corona
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La precisazione di Giovanni D’Aronzo
da il quaderno.it 03/02/2011
D’Aronzo precisa dopo l’intervento di Corona: ‘Fui nominato nel 2009 e non nel 2007′
Giovanni D’Aronzo, assessore alla Partecipazione del Comune di Benevento ha inviato un comunicato di precisazione in merito a quanto scritto dal presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona.
“A seguito della nota inviata da Gabriele Corona – si legge – in cui è scritto ‘a luglio 2007 il sindaco gli
ritirò le deleghe per motivi misteriosi e mai chiariti neppure dall’interessato che ha minacciato più volte di raccontare tutto con una conferenza stampa che non si è mai tenuta. Anche senza deleghe Claudio Mosè rimase assessore per altri sei mesi, per poi approdare alla presidenza dell’Amts ma solo dopo aver
orchestrato l’ammutinamento dei 10 consiglieri pattisti che comportò la nomina ad assessori di Renato Lisi e Giovanni D’Aronzo’, mi preme precisare che non sono stano nominato in tale circostanza, bensì
nel febbraio del 2009. Tanto si doveva”.
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La risposta di Gabriele Corona del 4 febbraio
“Giovanni D’Aronzo in merito all’ultimo comunicato di Altrabenevento da me firmato, ha ritenuto di dover precisare che egli è stato nominato assessore nel 2009 e non nel 2007. Per la verità io non ho scritto il contrario, ma effettivamente il comunicato in questione contiene una inesattezza che vale la pena di correggere.
Ho infatti sostenuto che “l’ammutinamento dei 10 consiglieri pattisti comportò la nomina ad assessori di Renato Lisi e Giovanni D’Aronzo.” Per essere precisi devo ricordare che nel 2007, subito dopo la revoca delle deleghe a Claudio Principe, diversi consiglieri di maggioranza, per i motivi più disparati, diedero vita alla nascita di vari gruppi o aggregazioni quasi sempre per rivendicare la nomina di qualche assessore. Prossimamente su tali contorte vicende che hanno caratterizzato la vita della maggioranza guidata da Fausto Pepe torneremo con una apposita pubblicazione. Ora serve ricordare che il 18 dicembre del 2007 i consiglieri Giovanni Zarro eletto con la lista Margherita, Rosario Guerra eletto con Forza Italia, Marcellino Aversano e Giovanni Izzo dei Socialisti-Rosa nel pugno, Angelo Miceli, Renato Lisi, Luigi Velleca, Massimo Ficociello, Giovanni D’Aronzo e Luigi De Nigris dei DS, costituirono il gruppo dei “pattisti” che a febbraio 2008 chiese la presidenza dell’AMTS per Claudio Principe e tre assessorati per Angelo Miceli, Renato Lisi e Giovanni D’Aronzo.
Miceli fu nominato alla fine di quel mese e Lisi ad aprile 2008. Dopo lo scioglimento dei pattisti, Giovanni D’Aronzo e Luigi De Nigris lasciarono il gruppo dei DS e costituirono il gruppo di Italia dei Valori-Democrazia Partecipata rivendicando un assessorato che ottennero a febbraio 2009, quando D’Aronzo prese il posto di Italo Palumbo che a sua volta aveva sostituito l’eretico Salvatore De Toma.
Il presidente- Gabriele Corona
Arturo
… e qualcuno glielo ricordi che DEVE annullare il bando !!! Come al solito si fanno solo chiacchiere…