Un bambino violentemente aggredito a scuola finisce in ospedale. La lettera dei Grilli sanniti alle istituzioni locali.
Stampa questo articoloLettera aperta al Signor Sindaco di Benevento, al Signor Prefetto e al Signor dirigente dell’USP di Benevento
Ci è stata segnalata una vicenda, che dopo aver avuto un incontro con gli interessati, abbiamo deciso di rendere pubblica, nonostante il clima natalizio. Si tratta di un atto di un malessere civile che ha interessato, in questa vicenda, una scuola elementare della nostra sorniona cittadina.
Il giorno 1 dicembre, verso le ore 11:00, in classe, un alunno ha iniziato a disturbare un suo compagno. Da premettere che non è stato il primo episodio, infatti, il primo ha più volte recato disturbo alla sua “vittima” preferita, un bambino tranquillo ed educato. In conseguenza degli insistenti disturbi, il bambino ha cercato di opporsi, ma il suo compagno lo ha schiaffeggiato. Il bimbo ha cercato di difendersi, ma invano, essendo più piccolo di corporatura, subendo il peggio. Infatti ha ricevuto un calcio nel basso ventre, parte sinistra, con una tale forza e una tale rabbia che sembra inverosimile. Le maestre non si accorgevano di nulla, erano 4 insegnanti occupate in altri compiti: una era impegnata a scrivere un sms, due chiacchieravano tra loro e la quarta si era allontanata per andare in segreteria. Questo è ciò che ci ha raccontato il minore interessato e confermato da altri compagni di classe. Il bambino ha sopportato in silenzio il dolore, non ha detto nulla ai suoi genitori, perché in un precedente episodio un’insegnante gli aveva “consigliato” di non dire nulla in famiglia di ciò che accadeva in classe, risposta che abbiamo ricevuto dal bambino quando gli avevamo chiesto il perché non avesse da subito raccontato l’episodio ai genitori. Il bambino ha sopportato il dolore, poi ha ceduto. I genitori si erano accorti di un qualcosa, perché il bambino non si alzava bene, non camminava come al solito. In poche parole il bambino è stato trasportato dapprima al Fatebenefratelli di Benevento, dove è stato ricoverato per 7 giorni, successivamente trasportato in autoambulanza e veniva ricoverato per 5 giorni al Santobono di Napoli. Diagnosi: ematoma del muscolo ileopsoas di 20 cm. E’ stato costretto a due trasfusioni. Il bambino, purtroppo, è emofiliaco moderato, condizione che le maestre, dal primo giorno di scuola, ne erano a conoscenza, ci ha garantito la mamma. Il bambino è stato in pericolo di vita. Ora fortunatamente sta bene, anche se è costretto a riposo assoluto, fisioterapie, flebo e tutte le cure del caso, compreso un infermiere, a pagamento, che deve somministrargli un medicinale endovena 2 volte al giorno.
Non vogliamo evidenziare l’atto in sé per sé dal punto di vista legale, ci sono altre sedi per farlo. Quello che vogliamo evidenziare è la totale indifferenza da parte delle maestre e dei genitori del bimbo che ha picchiato il suo compagno di classe. Il piccolo, ci ha confidato, che si aspettava una carezza o delle semplici scuse. Invece ha ricevuto solo una fredda indifferenza. Le cose più semplici sono le più straordinarie. A seguito di tale indifferenza i genitori hanno deciso di agire legalmente per tutelare il piccolo, come si suol dire “atto dovuto”. Con questa lettera aperta vogliamo semplicemente mettere a conoscenze le istituzioni preposte che molto probabilmente c’è un malessere civile dovuto ad una mancanza di regole precise non solo per gli studenti ma anche per il corpo insegnante. C’è una distrazione da parte delle autorità che, molto probabilmente, non riescono a vigilare su tutto. Che insegnamento diamo a questi bambini? Che il mondo è cattivo? Che il più grosso, il più prepotente vince sugli altri? I genitori del minore interessato con quale stato d’animo possono affidare di nuovo il proprio figlioletto alle istituzioni che dovrebbero tutelare, vigilare ed educare? Il bambino con quale ansia ritornerà a scuola? I genitori di oggi sono in grado di educare i propri figli o la necessità di lavorare o la voglia di carriera mette in secondo piano le esigenze della famiglia? Quanti casi ci sono nelle nostre scuole? Quanti bambini subiscono violenze in tutte le forme e non hanno il coraggio di denunciare? Un’altra cosa che ci ha colpito è la preoccupazione del bambino di perdere le lezioni, i suoi compagni andranno avanti con il programma e lui no. Nessuna insegnante, nessuno, si è reso disponibile a tranquillizzarlo sul suo profitto scolastico, ci ha raccontato il bambino e confermato dai genitori. Invitiamo i responsabili delle istituzioni ad incontrare il bambino per sapere tutti i dettagli, come ci sono stati raccontati. Speriamo che questi giorni di festa possano essere da stimolo per delle considerazioni. Continueremo ad occuparci del caso.
Grilli Sanniti