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Nel corso della presentazione del libro P3, emergono alcune novità sugli intrecci affaristici nel Sannio che scuotono i palazzi. Le reazioni non si faranno attendere.

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Da Il Quaderno.it 20/12/2010 :: 21:12:1

P3, per chi suona la campana: Benevento protagonista tra massoneria e intrecci

Nostro servizio – Massoneria, semplificazione giornalistica o azione a tratti ridicola di quattro pensionati sfigati? Questo l’interrogativo retorico più volte sollevato durante la presentazione odierna, presso la Biblioteca Provinciale di Benevento, del libro di Filippo Barone e Giusy Arena ‘P3 – Analisi, documenti, biografie della nuova piovra che pretende di governare l’Italia’. A promuovere il dibattito è stata l’associazione contro il malaffare ‘Altrabenevento’, presieduta da Gabriele Corona. Presenti nella gremita sala esponenti del mondo politico e amministrativo del capoluogo come il sindaco Fausto Pepe e gli esponenti finiani dell’opposizione Nazzareno Orlando e Nicola Boccalone, l’ex assessore Antonio Medici, avvocati e commercialisti.

L’inchiesta condotta da Barone, presente in sala, e Arena, due reporter della redazione ‘Annozero’ di Michele Santoro, ha mirato a svelare alcune delle trame complici con cui paiono orientarsi le scelte politiche ed economiche italiane. Sono proprio le massime istituzioni del paese, i vertici dell’economia, della politica a essere chiamati in causa, come corresponsabili, in un vortice di nomi, relazioni e affari tale da stupire pure i meno puri.

Ma Corona fa di più. Espone sì i fatti generali, ma poi li cala nel particolare: Benevento. E’ proprio la sonnacchiosa cittadina a guadagnare una parte da protagonista, coi suoi figli alla ribalta o, meglio, alla conquista di potere o importanza strategica tra Milano, Roma, Pula.

Corona questa sera ha innanzitutto ricordato come proprio dal capoluogo sannita provenissero alcuni accusati, qualche anno fa, della costituzione di una loggia massonica deviata. Poi ha citato coloro che sono stati chiamati a rispondere delle loro azioni dalla giustizia: primo fra tutti quello di Pasquale Lombardi, il protagonista. Ma riecheggia pure quello, illeso, di Gianfranco Lombardi, il figlio, amministratore unico della società IVG, quella che si occupa per il Tribunale di Benevento delle aste giudiziarie dei beni pignorati.

La IVG, ha ricordato, nella compagine societaria vede la presenza di Vincenzo Viscione, finito invece in manette nei giorni scorsi insieme al padre, Paolo, per raggiri finanziari a sottoscrittori di polizze assicurative. Un altro figlio di Lombardi, anch’egli non implicato nelle vicende giudiziarie, invece, è architetto, perito del Tribunale del capoluogo sannita.

Poi ha citato alcune delle società che abbracciano il Sannio: la Fortore Wind impegnata nell’eolico accomunata alla Luminosa srl della contestata centrale turbogas. Così come aleggiano, nel corso dell’incontro, solo come comparse, i nomi di Giuseppe Maria Berruti, Massimo Maria Berruti, Giovanni Tartaglia Polcini, Umberto Del Basso De Caro, Nunzia De Girolamo, Marco Cocilovo e altri.

La materia del contendere? Tutto si origina dall’arresto, l’8 luglio scorso, del politico Arcangelo Martino, del geometra Pasquale Lombardi di Cervinara e di Flavio Carboni, nome ben noto perché legato alla P2 (la loggia segreta massonica al centro di tanti e gravi misteri italiani). Il reato è quello di violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, approvato proprio in seguito allo scoppio dello scandalo della P2.

Intercettazioni, intrecci tra politica e magistratura sono i passi che porteranno, nei mesi scorsi, anche alla richiesta di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, coinvolto nello scandalo. Gli indizi contro Carboni e i principali soci, Lombardi e Martino, hanno fatto supporre ai magistrati inquirenti: l’appartenenza a una loggia segreta per influire sugli appalti per l’eolico, l’avvicinamento di giudici della Corte costituzionale in vista della decisione sul lodo Alfano, le pressioni per la nomina del presidente della Corte di Appello di Milano.

Pasquale Lombardi, di Cervinara, sarebbe il deus ex machina ben presente tra relazioni e affari a Benevento. Il geometra accreditato come giudice tributario è pure segretario e tesoriere del Centro studi giuridici per l’integrazione europea «Diritti e libertà» organizzatore di convegni grazie ai quali la magistratura ha supposto che si avvicinassero proprio i magistrati.

Oltre a Carboni, faccendiere e già noto per la P2 e per gli interessi imprenditoriali vicini al premier Silvio Berlusconi, rotolano come biglie impazzite nell’inchiesta i nomi di Alfonso Marra, ex presidente della Corte di Appello di Milano (poi dimessosi, NDR); Giacomo Caliendo, sottosegretario alla Giustizia, sottoposto alla sfiducia alla Camera, il 5 agosto scorso, e uscitone indenne con 75 astenuti, 229 favorevoli, 299 contrari; Denis Verdini, coordinatore nazionale del PDL; Marcello Dell’Utri, senatore del PDL, Antonio Martone, avvocato generale della Cassazione (ha lasciato la magistratura, NDR), Nicola Cosentino, coordinatore campano del PDL e l’ex assessore regionale pidiellino campano Ernesto Sica con delega all’avvocatura (pure lui si è dimesso dopo l’emersione dell’inchiesta, NDR).

Il premier Berlusconi, nel montare della polemica, li ha liquidati come ‘quattro pensionati sfigati’. I giornalisti Barone e Arena, invece, assieme a molti altri, temono che loro siano solo alcuni degli esponenti dello stato di putrefazione della Cosa Pubblica italiana. Nell’incontro si ricordano, uno dopo l’altro, le situazioni per cui vengono chiamati in causa: “E’ possibile – ci si chiede – che il tentare di influire sulla Corte Costituzionale per il lodo Alfano, o sul CSM per la nomina di Marra alla Corte di Appello milanese, sul dossier per screditare Caldoro nel ruolo di candidato-governatore del PDL campano, o sui controlli degli ispettori richiesti dal governatore vandidato del PDL in Lombardia Roberto Formigoni alle scorse regionali sulla presentazione delle liste siano azioni da pensionati birichini, millantatori e nulla più?”.

Barone ha allora affermato: “Se la tesi denigratoria di Berlusconi fosse vera, allora avremmo una magistratura ridotta ai minimi termini, che si abbassa a dialogare e a essere educata pure con 4 pensionati sfigati che tentano di influenzarla”.

Poi, Corona riprende la parola. Il tono è di quelli duri. Rimbrotta l’informazione sannita per la scarsa, scarsissima attenzione alle vicende e il Tribunale di Benevento che, a suo dire, non gli avrebbe consentito di apporre la locandina del convegno odierno nei suoi locali. Poi, tesse la tela delle congiunzioni, delle comparsate locali.

Si parte dalle quote societarie della “Fortore energia spa” che appartengono in grandissima parte alla “Holding Fortore Energia” che, a sua volta, per il 50% appartiene alla “Ren Romagna Energia” del gruppo Amadori, che comprende la “Amadori Finanziaria Spa” e la “Agricola Amadori Spa”, quella dei polli. L’altro 50% della “Holding Fortore Energia” appartiene alla “Farm Fortore Wind”, società di San Giorgio del Sannio. La “Fortore Energia spa” è proprietaria di “Fortore Wind” insieme alla BKW Italia, la società che dal 2008 è proprietaria del 94% della Luminosa srl che vuole realizzare a Benevento la centrale a turbogas.

Si parla pure di Nunzia De Girolamo. Arcangelo Martino avrebbe dichiarato che in uno degli incontri a casa Verdini fosse presente la parlamentare sannita. Quest’ultima ha categoricamente smentito l’accaduto. Ha affermato di conoscere Lombardi ma solo perché questi avrebbe conosciuto suo padre come direttore del Consorzio Agrario.

E’ la volta di un altro beneventano, magistrato a Milano, Giuseppe Maria Berruti: non si sarebbe piegato alle pressioni di Lombardi per far eleggere Marra a presidente della Corte di Appello. Ma Berruti viene pure chiamato in causa per il fratello Massimo Maria. Questi, inizialmente capitano della Guardia di Finanza nel nucleo speciale di polizia valutaria, lasciò l’incarico nel 1980, anno in cui fu indagato all’interno di una storia di tangenti (scandalo Icomec). Successivamente ha lavorato prima come commercialista, in seguito come consulente nella Fininvest di Silvio Berlusconi, dove si occupò di società estere e dei contratti dei calciatori del Milan. Nel 2008 è stato eletto a Montecitorio per il Popolo della Libertà. Il magistrato Giovanni Tartaglia Polcini ha invece solo partecipato a un convegno organizzato da Lombardi, in Sardegna, per il Centro Studi Giuridici.

Fabio Solano, giovane commercialista, è stato arrestato, insieme ai Viscione, (Paolo e Vincenzo, padre e figlio,coivolti nella ipotizzata truffa assicurativa, NDR) perché amministratore di diverse società a loro risalenti. Vincenzo Viscione è poi socio della IVG, la società che cura le aste per il Tribunale di Benevento, amministrata da Gianfranco Lombardi, figlio di Pasquale.

Viscione e Solano sono poi soci di una società, insieme a Umberto Del Basso De Caro (consigliere regionale campano del PD), la DVS, costituita per la certificazione dei bilanci societari (l’esponente del PD ha precisato al Quaderno che la società è stata sì costituita, a Roma, con un capitale sociale di soli 20.000 euro a cui lui ha contribuito con soli 5.000 euro, ma che la stessa non è mai stata, in alcun modo, operativa. Tanto meno lui in essa ha svolto ruoli e funzioni di amministratore).

Marco Cocilovo, avvocato beneventano di recente coinvolto in inchieste giudiziarie nel Sannio e sottoposto a misure cautelari) secondo Corona, sarebbe stato chiamato da Pasquale Lombardi per risolvere i problemi connessi alla lista di Formigoni in Lombardia.

“C’è n’è abbastanza – ha concluso Corona – per far sì che i beneventani si incuriosiscano finalmente a tale vicenda? Davvero non vi importa sapere se e cosa ha influenzato nel Sannio oltre che in Lombardia e in Sardegna?”.

Tiziana Nardone

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