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Il PM chiede gli arresti per Zamparini e l’assessore Damiano. Deciderà il Tribunale del Riesame.

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Da sinistra: l'arch. Giuseppe Iadicicco, l'assessore Aldo Damiano, Maurizio Zamparini. Erbert Rosenwirth

Da Gli Italiani del 7 ottobre 2010

Richiesta d’arresto per Zamparini a Benevento, il Gip si oppone.

di Gabriele Corona

Lo scorso Luglio la Procura della Repubblica di Benevento ha chiesto l’arresto di Maurizio Zamparini a seguito di una indagine durata quattro anni ed avviata dopo di un esposto di Altrabenevento – associazione per la città sostenibile contro il malaffare, per la costruzione di un centro commerciale a ridosso della città.

Il Pm che ha svolto le indagini, Antonio Clemente, ha richiesto anche l’arresto dell’assessore del comune di Benevento, Aldo Damiano ed altri provvedimenti restrittivi a carico di funzionari comunali, tecnici e collaboratori di Zamparini ed ha inoltre iscritto al registro degli indagati i coniugi Mastella.

I reati ipotizzati sono: truffa contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso ed abuso d’ufficio. I fatti incriminati riguardano la costruzione e l’apertura nell’ottobre 2006 del centro commerciale I Sanniti. Il patron del Palermo Calcio aveva infatti sottoscritto due accordi con il Comune di Benevento, impegnandosi a cedere all’ente un parco fluviale attrezzato, una strada a confine con il lotto commerciale e altre due opere pubbliche per un totale di circa 3 milioni di euro, in cambio delle autorizzazioni in deroga agli strumenti urbanistici.

Zamparini non ha mantenuto gli impegni presi con consistente vantaggio patrimoniale per se stesso e notevoli danni per la cittadinanza, il tutto grazie anche a strane inadempienze e ritardi degli uffici comunali competenti. Per questo la procura ha chiesto l’interdizione dai pubblici uffici e dalla professione per due mesi, dei due dirigenti del settore urbanistica che si sono succeduti dal 2005 al 2007, dei due tecnici progettisti, di un geometra dell’ufficio tecnico, del segretario generale del Comune e del dirigente del settore Legale, gli ultimi due ancora in carica.

Clemente ipotizza inoltre vari illeciti a carico dell’assessore Aldo Damiano, all’epoca dei fatti all’urbanistica e oggi al settore lavori pubblici, il quale avrebbe assunto un comportamento tale da indurre Zamparini a versare un contributo di 50.000 euro all’associazione Iside Nova di cui era presidente Elio Mastella, il figlio dell’ex- ministro della giustizia.

Dagli atti dell’inchiesta risultano, inoltre, altri due tentativi di corruzione operati da Erbert Rosenwirth, il braccio destro dell’imprenditore friulano, nei confronti dell’ingegnere Salvatore Zotti, all’epoca componente della commissione edilizia, e dell’assessore Cosimo Lepore. I due, però, hanno respinto ogni offerta di posti di lavoro e di denaro denunciando tutto alla magistratura.

La Procura ha richiesto, insieme agli arresti, anche il sequestro dell’area parco attualmente utilizzata come parcheggio del centro commerciale e le quote del Palermo Calcio di proprietà di Zamparini, ma il Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento, Maria di Carlo, non ha accolto le richieste. Il pm Clemente però insiste ed ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame che si pronuncerà il prossimo 5 novembre.

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