“altrabenevento” non può partecipare al processo contro Zamparini
Stampa questo articoloIl Tribunale di Benevento, dopo 4 anni di indagini, più 8 mesi per la proposta di rinvio a giudizio ed altri 8 mesi per la udienza preliminare, ancora non decide se Maurizio Zamparini sarà processato per Abuso d’Ufficio, Lottizzazione abusiva, Falso e Abusi edilizi, contestati dalla Procura della Repubblica per la costruzione dell’Ipermercato in via Valfortore nell’ansa del Fiume Calore, anche sui terreni destinati a Parco Fluviale.
E’ una vicenda cominciata nel 1999 e piena di colpi di scena, ad ogni livello, come è facile riscontrare leggendo i documenti di questa Categoria. L’ultima novità è la decisione del Giudice per la Udienza Preliminare. Segue il comunicato di “altrabenevento” del 11 febbraio 2008:
“Stamane, nel corso della udienza preliminare per il processo a carico di Maurizio Zamparini ed altri quattro imprenditori e tecnici ritenuti responsabili dei reati di Abuso d’Ufficio, Lottizzazione Abusiva, Falso e Abusi edilizi, connessi alla realizzazione del Centro Commerciale “I Sanniti” di via Valfortore, il Pubblico Ministero ha contestato anche il reato di “Danno all’Ambiente”, ai sensi dell’artico 181 del nuovo Codice Ambientale.
A seguito di questa ulteriore contestazione, il Giudice per l’Udienza Preliminare, ha convocato le parti per il tre marzo prossimo, ma intanto ha deciso di rigettare la richiesta di costituzione di Parte Civile avanzata proprio da ALTRABENEVENTO ritenendo che tale associazione non sia radicata sul territorio e non abbia sufficientemente dimostrato di occuparsi di tutela dell’ambiente. Lo stesso GUP ha inoltre stabilito che ALTRABENEVENTO non può neppure partecipare al processo, nonostante la Procura della Repubblica già a giugno 2007, avesse dichiarato tale associazione come “parte offesa” a seguito della presentazione di numerosi esposti e dossier sull’argomento.
“ALTRABENEVENTO- ha commentato il suo presidente, Gabriele Corona – si occupa da anni di tutela dell’ambiente e del territorio, con varie iniziative per la raccolta differenziata dei Rifiuti, per la difesa dell’acqua, contro l’inquinamento dei fiumi per la realizzazione dei Parchi Fluviali e la tutela dei Beni Culturali, denunciando molti e noti casi di malaffare connessi alle attività edilizie con inevitabili ritorsioni ed atti intimidatori. Pertanto non comprendiamo perchè il Giudice abbia oggi ritenuto che ALTRABENEVENTO sia poco radicata sul territorio. Evidentemente – ha concluso Corona- dobbiamo essere ancora più incisivi”.