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Alloggi via Galanti: polemica velenosa tra l'amministratore della Con.Ca. e l'assessore comunale all'Urbanistica.

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copia-di-lotto-c-c1-d-grande1Da Il Sannio Quotidiano del 26-05-2009

Via Galanti, il Comune entra in possesso del cantiere

Il Comune entra in possesso del cantiere di Via Galanti. A nove anni dalla stipula della convenzione urbanistica con la ditta napoletana Con.Ca. per la realizzazione di un complesso residenziale e di locali commerciali, nell’ambito del Programma di Recupero Urbano del Rione Libertà, l’Ente ha ripreso formalmente il possesso dei luoghi interessati dal controverso cantiere.
Non si è trattato di una operazione semplice, in linea con i precedenti. Il dirigente del settore Urbanistica, Silvio Ferrara, ha infatti dovuto disporre l’ingresso con la forza, stante il rifiuto a consegnare le chiavi del cancello d’ingresso opposto da Maurizio Triola, legale rappresentante della Con.Ca. nominato custode giudiziario del bene nell’ambito della vertenza in sede civile tra assegnatari degli alloggi del lotto C – C1 – D. Ferrara ha invece preso atto delle eccezioni sollevate dall’avvocato Roberto Prozzo, in rappresentanza della stessa Con.Ca., in relazione alla rimozione delle attrezzature e dei macchinari presenti nel cantiere. A breve è prevista una perizia disposta dall’autorità giudiziaria, ragion per cui risulterebbe illegittima la modifica dello stato dei luoghi. Rilievi accolti dal dirigente comunale che ha però disposto la prosecuzione delle operazioni già per il prossimo 1 giugno.
Una lunga e travagliatissima storia che non si può certo dire risolta con l’atto effettuato ieri mattina. Sulla vicenda pendono infatti diversi contenziosi legali, un’inchiesta giudiziaria che ha già prodotto importanti provvedimenti, e il lodo arbitrale relativo alla applicazione dei termini contrattuali tra Comune e Con.Ca. Ma la presa di possesso del cantiere, in esecuzione del deliberato di Consiglio comunale dello scorso 10 novembre, rappresenta comunque la volontà da parte dell’ente locale di sbloccare l’impasse di una vicenda che vede negativamente coinvolti da quasi dieci anni molti cittadini che hanno versato somme ad anticipo senza poter abitare gli alloggi. “Siamo consapevoli – commenta l’assessore comunale all’Urbanistica, Angelo Miceli – che ci siamo assunti la responsabilità di una scelta che, forse, altri negli anni precedenti hanno utilmente schivato, rompendo gli indugi su una vicenda che uno sviluppo lineare e chiaro non lo ha mai avuto. Questa amministrazione di centro-sinistra ha scelto, non ha tentennato, di fronte ai sogni infranti di tanti cittadini; è scesa a difesa di coloro che si sono visti espropriati in uno dei diritti fondamentali e irrinunciabili, e cioè il diritto alla casa”.

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Da Il Quaderno.it del  26/05/2009
La Conca reagisce ‘Comune inadempiente’ e attacca Pepe, Miceli e Ferrara

Dopo la presa di possesso del cantiere di Via Galanti da parte del Comune di Benevento, a nemmeno 24 ore, arriva la presa di posizione di Maurizio Triola, amministratore unico di Conca, la società che ha realizzato gli alloggi al Rione Libertà. L’imprenditore attacca l’Amministrazione Pepe e annuncia la volontà di ricorrere in ogni sede contro la decisione di Palazzo Mosti. Nella nota inviataci in redazione, Triola contesta le argomentazioni dell’assessore comunale all’Urbanistica, Angelo Miceli, e getta sul Comune la responsabilità di non aver potuto completare l’intervento edificatorio. Ecco il testo della nota di Triola:

“Ieri si è consumato l’ennesimo abuso del Comune ai danni della nostra società. Ricorreremo in ogni sede contro il Comune e contro tutti coloro che, abusando (secondo noi) dei loro poteri, hanno voluto compiere uno spettacolare quanto inutile atto di forza. Abbiamo letto il trionfalistico comunicato stampa dell’assessore Miceli, e siamo lieti di accorgerci che a Benevento esiste anche un assessore all’Urbanistica. Purtroppo, però, parla di cose che non conosce o, come spesso fanno certi politici, si abbandona a proclami che servono solo a buttare fumo negli occhi e non hanno niente a vedere con la vicenda.

L’assessore afferma che l’Amministrazione ‘è scesa a difesa di coloro che si sono visti espropriare il diritto alla casa’. Ma di che parla? Noi gli alloggi li abbiamo costruiti e li abbiamo venduti a prezzi irrisori. Non a caso c’è una ‘guerra’ giudiziaria che vede contrapposti due gruppi di prenotatari entrambi desiderosi di acquistare i nostri alloggi, il cui ‘costo’ è di gran lunga inferiore ai normali prezzi di mercato. L’intervento non è stato completato solo a causa di persistenti inadempienze del Comune che non ha portato a compimento le procedure di espropriazione dei suoli, non ha mai completato l’iter di approvazione della variante che avrebbe consentito di realizzare altri 24 alloggi, si è accanito nei nostri confronti inventandosi ogni possibile espediente per impedirci di portare a termine i lavori.

L’assessore dice che non può riscuotere la polizza fideiussoria? Ma di che parla? Perché dovrebbe riscuoterla? Noi i fabbricati li abbiamo realizzati! Stano lì! Nella peggiore delle ipotesi è il Comune che, se vuole prendersi i fabbricati, deve pagarci tutti i lavori che abbiamo eseguito. O forse l’illustre assessore pensa di pagarci i fabbricati… con i soldi nostri? Qui chi dovrebbe fornire una bella polizza sono gli amministratori e dirigenti comunali che, con i loro atti, stanno provocando ingenti danni erariali. Prima o poi la Corte dei Conti si occuperà anche del Comune di Benevento…

La verità è che si tenta di ostacolare in ogni modo chi realizza e vende alloggi a prezzi popolari (600 euro al metro quadro, più le modeste maggiorazioni previste dalla legge) e invece si favorisce chi vende o ristruttura a 3mila euro al metro quadro. La verità è che il sindaco Pepe e l’ex dirigente Nazzareno Lanni si erano opposti alla realizzazione della nostra iniziativa fin dal 2000. La verità è che l’attuale dirigente (Silvio Ferrara, NDR) è anche il difensore di coloro che si sono opposti alla nostra iniziativa impugnando dinanzi al Tar gli atti… del Comune! Ma di questo, state certi, torneremo a parlare in altre sedi. Intanto, grazie al Comune, gli acquirenti hanno perso il contributo regionale. Bravo assessore!!! Complimenti!”.

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Da Ufficio Stampa Comune di BeneventoComunicato num.3484
Benevento Mar 26-05-2009 14:03

Cantiere di via Galanti, Miceli replica all’amministratore della CON.CA
“Polizze fideiussorie inefficaci, edifici su terreni mai acquisiti e alloggi venduti due volte”"

In relazione alle affermazioni dell’amministratore della CON.CA. scarl, dopo la presa di possesso da parte del Comune del cantiere di via Galanti, l’assessore all’Urbanistica, Angelo Miceli, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“La realizzazione del Piano di Recupero di via Galanti che prevedeva 80 alloggi, negozi ed opere di urbanizzazioni a servizio dell’intero quartiere, assegnato dall’ Amministrazione Viespoli al Consorzio CON.CA. nel lontano 1999, è stato caratterizzato da una lunga ed incredibile serie di anomalie, abusi edilizi e ritardi con il paradosso che l’intervento (assistito pure da contributi regionali) di “riqualificazione” dell’intera area a ridosso del fiume Sabato, dietro la chiesa di San Modesto, dopo 10 anni ha prodotto ulteriore degrado, per mancanza di urbanizzazioni e cantieri tuttora bloccati per ritardi assolutamente ingiustificati da parte della ditta.

Alle gravi affermazioni dell’arch. Triola, devo semplicemente replicare che:

- le polizze fideiussorie presentate dalla CON.CA. avrebbero dovuto garantire, secondo la Convenzione firmata ad agosto del 2000, l’intero intervento del valore complessivo di 12 miliardi e 700 milioni di lire; quindi anche gli alloggi non costruiti e le opere di urbanizzazioni, cioè strade, parcheggi, fogne ed impianti, che la ditta avrebbe dovuto realizzare a sue spese e cedere gratuitamente al Comune. Quelle polizze sono risultate inefficaci e mai sostituite, nonostante le numerose sollecitazioni;
- questa Amministrazione ha il dovere di intervenire anche a tutela delle famiglie che hanno prenotato, versando regolarmente gli acconti, i 24 alloggi del lotto M-N per i quali la ditta, pur in possesso delle aree con l’impianto del cantiere dal 2001 e delle Concessioni edilizie, non ha mai effettuato neppure lo scavo per le fondazioni. Per quegli alloggi la Regione non ha mai concesso alcun contributo perchè la società O.re.c., alla quale la CON.CA. avrebbe arbitrariamente ceduto il diritto edificatorio, era assolutamente estranea ai rapporti instaurati tra l’Ente e il costruttore con la Convenzione del 2000 rinnovata nel 2002;
- La CON.CA. nella sua proposta del 1999 aveva previsto di acquisire i terreni sui quali realizzare gli edifici, con procedure espropriative o con acquisizione bonaria. Le sentenze del TAR che hanno dichiarato illegittimi gli espropri, non hanno impedito alla CON.CA. di costruire i lotti E-F-G ed H e di concludere con i proprietari dei terreni, tranne un solo caso, gli accordi per la cessione delle aree. I proprietari dei terreni del lotto C-C1-D, non hanno mai fatto ricorso al TAR né si sono opposti alla occupazione delle aree e all’impianto del cantiere. Nonostante ciò la CON.CA. non ha proceduto alla sottoscrizione degli atti notarili per la cessione dei terreni, che come dichiara la stessa ditta, non sono stati acquisiti nonostante l’edificio sia in costruzione da oltre 3 anni;
- gli alloggi completati sono stati ceduti ad un prezzo superiore a quello stabilito in Convenzione. Il Giudice Civile con una sentenza di marzo 2008, ha dichiarato non dovuti gli aumenti richiesti dalla Con.Ca. per adeguamento indice Istat e presunti maggiori costi per l’acquisizione dei terreni. La CON.CA., incredibilmente, ha promesso in vendita due volte gli stessi alloggi, ed ora si pregia di questo comportamento considerandolo come testimonianza della appetibilità dei propri alloggi incurante del contenzioso tra le famiglie contrapposte per un diritto che la ditta avrebbe dovuto garantire da diversi anni.

In conclusione, l’amministratore della CON.CA. ironicamente sostiene di avere scoperto solo ora che esiste un assessore all’Urbanistica al Comune di Benevento che pretende il rispetto delle regole: evidentemente l’arch. Triola è stato mal abituato per troppi anni”.

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