Depuratore: l'ex assessore Petrucciano difende il progetto e critica la scelta del sito. La risposta di Altrabenevento
Stampa questo articoloDa Il Mattino.it dell’ 11/05/2009
Contrada Pantano e Monte S. Angelo, sotto accusa il Comune e gli interventi di Arpac, Asl e Provincia.
«Depuratore, decisione sospetta»
Petrucciano (An): pareri contraddittori alla base dello spostamento dell’area
«Noi non vogliamo parlare dei soggetti che stanno animando il travaglio della realizzazione del depuratore cittadino, valutata più volte e con espressione di giudizio diverso, da soggetti che nel tempo hanno ricoperto ruoli diversi e che sono stati chiamati a dare il proprio contributo in epoche diverse, con funzioni diverse. Rispetto a questo, e a quanto da loro deciso, noi possiamo solo nutrire dubbi e perplessità». Così il consigliere comunale di An Fernando Petrucciano interviene sulla vicenda del depuratore». «Dubbi e perplessità – prosegue Petrucciano – che si rinnovano quando leggiamo, relativamente all’argomento, interventi di personaggi che, nel mentre si preoccupano di elaborare dossier come elementi di denuncia, di fatto, fuorviano quando fanno seguire giustificazioni alle accuse. Potremmo dire, con una battuta, depistano ma non depurano. Infatti, diffondono notizie non vere come quelle relative alle risultanze della conferenza di servizio del 2005, con la presenza di ambientalisti, Arpac, Asl, Provincia etc e che avrebbe portato a giudicare non idoneo il sito di Pantano destinato ad ospitare il depuratore per motivi legati alla esondabilità dell’area». «Siccome l’argomento vero del dissenso – aggiunge l’esponente di An – non era l’esondabilità, quanto addotto si appalesa, alla luce delle decisioni successive, come la foglia di fico destinata a non coprire le vergogne delle scelte susseguenti. In quella occasione, infatti, i pareri negativi di Arpac ed Asl, ai quali si aggiungeva da ultimo quello della Provincia, che sino a quel momento aveva espresso invece parere positivo, venivano motivati dalle incompatibilità del costruendo depuratore con il Piano territoriale di coordinamento provinciale che aveva previsto lungo la sponda dei fiumi delle fasce di rispetto. Queste argomentazioni inconsistenti e contraddittorie furono contestate dal Comune soprattutto alla Provincia che, evidentemente, ignorava lo strumento di programmazione che aveva appena approvato, in quanto lo stesso prevedeva, nella fase transitoria, la disapplicazione delle previsioni di piano per i progetti in corso. Fuori dalla logica collaborativa, unico principio giustificativo della conferenza di servizio, si poneva l’Apac che, nel caso specifico, andava oltre la propria competenza di supporto esercitando una inaccettabile, oltre che inammissibile, attività di controllo amministrativo. Sulla base di questi presupposti, partendo da questi precedenti l’attuale amministrazione decise di spostare il depuratore e utilizzando argomentazioni e valutazioni tecniche pensate per il Trentino (sì, perché il progetto del comune di Benevento prevedeva la localizzazione a Montebelluna) decideva di collocarlo in contrada Monte Sant’Angelo dove non si sarebbero verificati problemi di esondazioni. Vero, ma falso. È vero che a Monte Sant’Angelo non vi sarebbero stati problemi di esondazione, come ci dice la toponomastica ci troviamo in alto. Ma è falsa l’indicazione perché il depuratore verrebbe costruito a Sant’Angelo a Piesco, cioè a valle, e su questo sito, vero, la inidoneità è già acclarata dall’Autorità di Bacino». Petrucciano si chiede quindi quale sia la vera motivazione dello spostamento. Inoltre cosa ne pensino, oggi, Arpac, Asl e Provincia.
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Il Mattino del 13/05/2009
ALTRABENEVENTO
Un altro depuratore non serve, è già a Ponte Valentino
«L’intervento del consigliere Petrucciano sulla vicenda del depuratore, risulta veramente incomprensibile e pieno di strane allusioni». Sandra Sandrucci e Vincenzo Fioretti, del Coordinamento di «Altrabenevento», rintuzzano le tesi sostenute dall’ex assessore all’Urbanistica. A loro dire, si vorrebbe dimostrare che le Amministrazioni di centrodestra hanno ben amministrato, anche a proposito del depuratore: «Se la prende con Altrabenevento che aveva evidenziato, nella Conferenza di Servizi del 2006, che il sito di Marziotto-Serretelle era assolutamente non idoneo perché rientra nella fascia di inedificabilità secondo il Piano di Coordinamento Territoriale. Non dice che la responsabilità sua e dell’amministrazione D’Alessandro è di aver approvato il progetto per un depuratore di vecchia generazione, di aver indetto la gara e deciso la ditta vincitrice, senza aver preventivamente tenuto la Conferenza di Servizi per decidere il sito. Spiegasse, l’ex assessore, perché tanta insistenza nel pretendere, pur di costruire quell’impianto in quel luogo, di costruire un argine in zona inondabile, di sollevare tutto l’impianto di oltre 10 metri rispetto all’alveo del fiume e creare una stazione di sollevamento dei liquami. Egli fa finta di non sapere che la nostra associazione, il 7 aprile, ha presentato un dossier sulla storia del depuratore». Secondo Sandrucci e Fioretti, il consigliere di An finge di ignorare che nel dossier, consultabile sul sito “www.altrabenevento.org”, sono evidenziati pure gli otto motivi di critica all’attuale Amministrazione per la individuazione dell’ultimo sito assolutamente inadeguato! Tra questi, anche l’errata individuazione della località (Sant’Angelo a Piesco e non Monte Sant’Angelo) su cui vige il divieto di costruire. «Queste conclusioni Altrabenevento le ha rese pubbliche un mese fa, ma solo ora Petrucciano, le fa proprie. Perché gli Amministratori di oggi e di prima si ostinano a proporre soluzioni impossibili per realizzare il depuratore e non vogliono rendersi conto che la città di Benevento ha già il suo impianto idoneo per lo scopo ed economicamente più vantaggioso, nella zona Asi di Ponte Valentino, rimasto per oltre 10 anni inutilizzato? Petrucciano lo sapeva che il Consorzio ASI quell’impianto lo ha promesso alla società Luminosa per la centrale