I carabinieri sequestrano il progetto del depuratore che il Comune vorrebbe costruire lungo la Pista ciclabile. Il Dossier di Altrabenevento
Stampa questo articoloDa Il Mattino del 5 maggio 2009.
I carabinieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno acquisito nei giorni scorsi documenti riguardanti il progetto e la gara d’appalto riguardanti la realizzazione del depuratore in località Pantano. Un dossier molto voluminoso che non ha consentito ai carabinieri di poter immediatamente acquisire tutta la documentazione. Pertanto, vari faldoni sono stati posti sotto custodia, per poi in un secondo tempo poter fotocopiare la documentazione. L’intera acquisizione di documenti riguardanti il depuratore era giacente presso gli uffici del settore lavori pubblici.
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Da Il Quaderno.it dell’8 maggio 2009
Su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, i carabinieri stanno acquisendo il fascicolo relativo al progetto del nuovo depuratore cittadino di Benevento. Da due giorni, gli uomini dell’Arma si stanno recando presso la struttura comunale di Via del Pomerio negli uffici al secondo piano dove si trova il Settore Opere Pubbliche. L’operazione si è resa necessaria per l’apertura di un’inchiesta dei magistrati casertani sulla quale, però, c’è il massimo riserbo. Secondo autorevoli fonti, i carabinieri hanno messo a verbale gli atti amministrativi tra il 1991 e il 1993. C’è da aggiungere che sulla lunga storia del depuratore, l’associazione “Altrabenevento”, guidata da Gabriele Corona, ha presentato un dossier alla Procura.
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Il Dossier presentato da Altrabenevento del 07/04/2009
La storia in-finita del depuratore di Benevento è iniziata nel lontano ottobre del 1977 allorchè fu approvato il progetto dalla Cassa del Mezzogiorno, ma ancora oggi, ad aprile del 2009, siamo al punto di partenza ed infatti la città è compresa tra i cinque comuni capoluogo di provincia in tutta Italia che depurano meno del 50% delle acque reflue. Nonostante tale situazione di criticità per la salute dei cittadini e per la tutela dell’ambiente, dal 1977 ad oggi nessuna Amministrazione comunale è stata capace di realizzare il sistema di depurazione delle acque reflue. Oggi l’impianto progettato e finanziato da oltre 20 anni, è sicuramente obsoleto e ad alto costo, ma soprattutto è inutile in quanto sono possibili altre soluzioni a costi ridotti e ad impatto ambientale più basso che consentono soprattutto la effettiva rivitalizzazione del Fiume Calore in tutto il tratto urbano. (doc.1)
La storia dell’impianto
1)La progettazione del depuratore nel 1989 viene affidata ad un gruppo di società e già allora il Consiglio Comunale decise di cambiare il sito previsto dal PRG in località Pantano spostando l’opera in località Marziotto – Serretelle;
2) tale scelta venne confermata anche successivamente dalla Giunta Comunale con la delibera n°866 del 14/03/91; (doc. 2 halo by beyonce )
3) la Giunta comunale nel 1997 deliberava di procedere all’appalto concorso per la costruzione dell’impianto di depurazione, e la gara fu indetta nell’ottobre del 1998 ma solo nell’ottobre 2001 la commissione aggiudicatrice individuava la Ditta IMPEC srl con sede a Pozzuoli (NA) quale migliore offerente;
4) l’aggiudicazione (provvisoria) fu effettuata invece il 15 luglio 2004, come risulta dal comunicato ASCOBEN n°64, con le dichiarazioni dell’allora assessore De Minico; (03-ascoben-storia-depuratore )
5) successivamente nel 2005 venne indetta dal Comune una Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto di costruzione dell’impianto di depurazione che non venne approvato in quanto il sito individuato, Marziotto – Serretelle, era in zona di alveo del Fiume Calore soggetta a rischio alluvioni e pertanto inedificabile. Per tale motivo anche l’ASL e l’ARPAC esprimevano parere negativo. (doc. 4)
L’ubicazione dell’impianto
Una volta escluso il sito di Marziotto – Serretelle, il Sindaco Pepe nel 2007 incaricava il Prof. Ing. Domenico Pianese di proporre un ulteriore sito ove collocare l’impianto di depurazione della IMPEC vincitrice provvisoria dell’appalto. L’Ing. Pianese era stato membro della Commissione che aveva aggiudicato la gara di appalto dell’impianto e con la relazione del 7/03/2004 riportava l’impianto a Contrada Pantano secondo la collocazione già prevista nel P.R.G. (doc.5 – doc.6 - doc.7 - doc.8- doc.9 )
L’Amministrazione Comunale prendeva atto della ” nuova ” proposta e approvava lo spostamento dell’impianto in località Pantano con la delibera n.99 del 23/05/2007 (doc.10 - doc.11) (v.comunicato Ascoben n.2262, (12-ascoben-2007) e con la successiva delibera n. 261 del 20/11/2007 veniva approvato il nuovo progetto preliminare del depuratore, che la Società IMPEC aveva dovuto adeguare al nuovo sito.
Esattamente un anno dopo la decisione di spostare il depuratore da Serretelle a Pantano, il Sindaco Pepe e l’Assessore ai LL.PP. Damiano, unitamente ad alcuni cittadini riuniti in un non meglio identificato Comitato Pantano, in data 28/04/08 decidevano di aprire un tavolo tecnico sulla localizzazione dell’impianto di depurazione di Benevento .
Le riunioni di questo “tavolo tecnico” si sono svolte tra il 9 giugno e 15 luglio del 2008 con l’intervento dei seguenti partecipanti: Sindaco di Benevento Ing. Fausto Pepe, Ass.LL.PP. sig.Damiano, Dirigente Settore LL.PP. Ing. La Peccerella, Ing Domenico Pianese consulente del Comune, Geol. Ciro de Cristofaro consulente del Comune, Ing. Pino D’Occhio presidente commissione di collaudo del depuratore (già segretario dell’Autorità di Bacino), Ing. Brancaccio dirigente Impec ditta aggiudicataria, Arch. Marcello Stefanucci e Ing. Giuseppe Ricciardi della LIPU – Associazione per la conservazione della Natura, Ing. Catalano (Comitato di cittadini Pantano e/o Ferrovia), Geol. Francesco Ucci consulente del Comitato, Ing. Luigi Sabatini.
Nel corso di tali riunioni il rappresentante di un Comitato di cittadini (Ing. Fabio Catalano) proponeva un’ulteriore nuova localizzazione dell’impianto in “località Monte Sant’Angelo in contrada Pantano”.
Tale nuovo sito veniva sottoposto ad un nuovo studio idraulico, sempre da parte del Prof. Ing. Domenico Pianese. (doc.13 - doc.14 - doc.15 - doc.16)
E’ veramente singolare sia la composizione del tavolo tecnico, al quale non furono invitati altri soggetti o associazioni; sia l’intervento di tecnici esperti del settore, quali l’ex segretario della Autorità di Bacino Ing. D’Occhio, attualmente presidente della Commissione di collaudo per la realizzazione dell’impianto di depurazione, il già citato Prof. Pianese che per due volte si esprime a favore del sito di Pantano e successivamente approva l’attuale sito e l’Ing. Ricciardi, consulente della LIPU.
Infatti, nella seduta conclusiva del 15 luglio 2008 il “tavolo tecnico” esprimeva “una positiva valutazione sulla localizzazione in località Monte Sant’Angelo dell’impianto di depurazione della Città di Benevento (…) preso atto che l’area individuata in località Monte Sant’Angelo è posta al di fuori della fascia classificata dall’Autorità di Bacino”, come dichiarato nel verbale conclusivo sottoscritto sia dal Dirigente che dall’Assessore ai LL.PP. (doc.17- doc.18 ).
Ciò è vero se riferito al “Monte Sant’Angelo” ma è falso se riferito all’area ove effettivamente viene collocato l’impianto sia dal Tavolo Tecnico,sia dall’Ing. Pianese e sia dal progetto della Società IMPEC. Infatti l’area dell’impianto non è Monte Sant’Angelo ma Sant’Angelo a Piesco, che si trova tutta compresa dentro la fascia B3 classificata dall’Autorità di Bacino, dove è espressamente vietata la costruzione di depuratori!
A seguito della conclusione dei lavori la Giunta Comunale con atto n°150 del 4 settembre 2008 deliberava di: “dare avvio alle procedure dello spostamento dell’area su cui dovrà essere realizzato l’impianto di depurazione, individuando il nuovo sito dell’area di contrada Pantano località Monte Sant’Angelo.
Il nuovo sito di Monte Sant’Angelo è il più inadeguato dei siti finora individuati per tutti i seguenti motivi:
1) si trova in fascia inondabile dove è vietata la costruzione dei depuratori ai sensi del P.S.D.A dell’Autorità di Bacino; (doc.19 – doc.20)
2) si trova in zona di alveo e comunque all’interno dei 500 mt. di fascia inedificabile stabilita dal Piano Territoriale Regionale (PTR) e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale in quanto il Fiume Calore è Corridoio Ecologico Regionale; (doc.21 - doc.22 - doc.23 – doc.24 – doc.25- doc.26 - doc.26bis )
3) l’area individuata ricade nell’Oasi di Protezione Faunistico Venatoria istituita dalla Provincia di Benevento con la delibera n°141/07 ai sensi della L.157/92 (doc.27 - doc. 28);
4) il sito di Monte Sant’Angelo è classificato dal punto di vista paesaggistico area protetta ai sensi della L. 1497/39, sulla quale vige il divieto assoluto di edificazione; (doc.29 - doc. 30)
5) l’area prescelta confina con un tratto di pista ciclabile, opera pubblica che verrebbe stravolta e resa impraticabile dalla presenza dell’impianto; (doc.31 – doc.32 – doc. 33- doc. 34 – doc.35- doc.36)
6) è lontano oltre 3 Km. da contrada Pantano, per cui si rende necessario il prolungamento della rete fognante per colmare tale distanza;
7) la depurazione delle acque reflue avviene a valle della città, con la conseguente sottrazione di un enorme quantitativo di acqua proprio nel tratto urbano del fiume Calore, che rimarrebbe privo del flusso minimo vitale ;
8) il rilascio delle acque depurate avviene in un punto critico del corso del fiume, con il pericolo di inondazioni nel tratto successivo, verso la valle telesina; (doc.37 – doc.38)
A settembre dello scorso anno l’Ing. Vittur (ex dirigente Gesesa) aveva denunciato l’assoluta inadeguatezza del sito scelto dal tavolo tecnico (v. articolo “Il Sannio”) criticando la scelta dell’Amministrazione. (doc.39).
A seguito di tale ulteriore spostamento del sito, la Società IMPEC revisionava il progetto preliminare che veniva nuovamente approvato con delibera del 30/10/08 n°221. (doc.40 – doc.41)
I costi dell’impianto
La società IMPEC ha vinto l’appalto offrendo la somma di € 4.609.914,10 per la sola costruzione e 313.734,11 per la gestione per un anno.
Attualmente con la delibera n.221/08 il costo del depuratore di Monte Sant’Angelo è salito ad € 8.119.472,08 di cui 704.250 per la gestione annuale ai quali vanno aggiunti € 1.929.446,20 per spese di espropri, spese tecniche ed indagini archeologiche per un totale di € 10.048.918,28.
A tali importi devono essere aggiunti anche i costi per il prolungamento delle fognature di oltre 3 km e cioè per coprire il tratto aggiuntivo che va da contrada Pantano a Monte Sant’Angelo.
La possibile soluzione alternativa.
L’Amministrazione Comunale con la delibera n.261 del 20/11/07 (doc. 42 - doc.43) aveva invitato la società GESESA a valutare la possibilità di convogliare parte del sistema fognario cittadino presso alcuni impianti di depurazione esistenti. In esecuzione di tale incarico la GESESA in data 26/02/08 trasmetteva al Comune di Benevento lo studio di fattibilità che prevede il collegamento di parte della rete fognaria cittadina all’impianto di depurazione sito in località Ponte Valentino nella zona A.S.I.. Tale impianto, sia pur realizzato da anni, non è mai entrato in funzione ma ha la capacità di trattare le acque reflue per circa 60.000 abitanti/equivalenti tanti quanti sono gli abitanti di Benevento (doc.44 – doc.45 – doc.46 – doc.47 – doc.48- doc.49 – doc. 50).
La GESESA ha previsto : 1) l’allacciamento degli scarichi fognari presenti alla confluenza tra il Torrente San Nicola ed il Fiume Calore con un tratto di fognatura da Ponticelli fino all’area industriale di Ponte Valentino; 2) la ristrutturazione completa dell’impianto ASI ; 3) la realizzazione di un impianto di sollevamento dei liquami in quanto il depuratore di Ponte Valentino è posto ad una quota altimetrica più alta rispetto agli scarichi collegabili. Il tutto al costo di € 1.720.483!! (doc.51).
Una parte di tale impianto coprirebbe il fabbisogno di circa 30.000 abitanti, in pratica verrebbe servita tutta la zona alta ed il Centro della Città. Pertanto, considerando le zone già servite di Pace Vecchia, Capodimonte e Ponte Corvo dove sono presenti tre piccoli depuratori, rimarrebbero da servire solamente i quartiere Ferrovia e Rione Libertà (doc.52).
A questo punto il previsto depuratore centrale non ha più ragione di essere realizzato evitando soprattutto lo sconvolgimento di uno dei migliori paesaggi fluviali della Città, la realizzazione di un opera pubblica in un sito vietato ed un considerevole esborso di risorse finanziarie che invece possono essere dirottate più efficacemente per la realizzazione di impianti di depurazione con tecniche alternative consentendo anche il riutilizzo locale delle acque depurate a tutto vantaggio del contenimento del consumo della risorsa idrica.
Il progetto GESESA ha il vantaggio di essere fruibile in brevi tempi consentendo a Benevento di uscire subito dalla cerchia ristretta delle città maglia nera per la depurazione e di rimontare parecchie posizioni per quanto riguarda la qualità della vita e dell’ambiente.
Ci chiediamo, ora, perché l’Amministrazione Pepe ha completamente ignorato lo studio di fattibilità della GESESA!
Benevento 7 aprile 2009
Per seguire gli aggiornamenti: Depuratore
Roberto
Evidentemente fanno gola i 10 milioni di euro stanziati.
Poi tra l’altro come è successo con la precedente gara di appalto l’importante non è realizzare l’impianto ma sperperare fondi a destra e a manca per realizzare depuratori virtuali.
Il problema è politico e fin quando i cittadini si ostineranno a consegnare le chiavi della città ad
“elementi” quali Fausto Pepe e i suoi soliti compagnetti di merenda la città resterà come merita per ancora molti anni “nella merda”.