Il Rione Libertà, con 29 atti delinquenziali in due anni, somiglia sempre di più a Secondigliano
Stampa questo articoloI killer che il 27 aprile hanno ucciso a colpi di pistola un uomo al Rione Libertà davanti a tutti, in pieno giorno, hanno definitivamente distrutto il mito di “città tranquilla” che molti politici e rappresentanti delle istituzioni hanno voluto continuare ad alimentare, nonostante fosse già chiaro, da tempo, che la delinquenza organizzata spadroneggia indisturbata a Benevento.
Basta ricordare, che solo negli ultimi due anni al Rione Libertà, 9 attività commerciali sono state prese a pistolate, 18 auto sono state bruciate, 1 uomo è stato gambizzato, 3 cavalli sono stati strangolati e diverse sono state le aggressioni e gli atti di intimidazione, per rendersi conto che oramai questa città diventa sempre più uguale a quelle realtà napoletane e casertane dove la malavita regna incontrastata nonostante i proclami del Governo e degli amministratori locali sulla “sicurezza” e sulla “legalità”.
Dopo una settimana dall’omicidio di via Bonazzi, bisogna smetterla con le solite frasi di circostanza e guardare in faccia la realtà per contrastare decisamente la camorra che è impegnata in una guerra tra clan perchè sempre più interessata al racket, al traffico di droga e a riciclare denaro sporco in edilizia e in attività commerciali, grazie alla colpevole distrazione e alla complicità dei funzionari e dei politici corrotti.
Altrabenevento: Il presidente, Gabriele Corona