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RIETI NON DIMENTICA

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libroroseIl Messaggero del 1° dicembre, nelle pagine di Rieti, ha pubblicato un articolo sulla manifestazione tenuta a Benevento il 24 novembre con la partecipazione di Massimo Cavoli giornalista di quel quotidiano e autore del libro “Rose Rosse in cronaca” sulle vicende politiche e giudiziarie di Zamparini a Rieti.
Il testo è qui riportato.
Per chi vuole visionare direttamente l’articolo:
www.ilmessaggero.it
e poi “pagine locali”
quindi edizione di “Rieti”
seconda pagina.

IL MASSAGGERO Venerdì 1 Dicembre 2006

CONVEGNO A BENEVENTO
Zamparini e l’Emmezeta, a volte ritornano
Analogie e parallelismi tra l’ipermercato di Cittaducale e quello realizzato in Campania

Maurizio Zamparini , l’Emmezeta e il libro ” Rose rosse in cronaca “, sono tornati per un giorno d’attualità a Benevento, città dove l’attuale presidente del Palermo ha appena inaugurato un nuovo ipermercato, “I Sanniti”, evento accompagnato da polemiche e da una coda giudiziaria che lo vede indagato, insieme ad altre persone, per abuso d’ufficio, falso ideologico e lottizzazione abusiva. Una vicenda che ha ispirato il convegno “Storie a confronto degli ipermercati Zamparini a Rieti e Benevento”, organizzato dal Comitato ” altrabenevento ” e al quale è stato invitato a partecipare il giornalista del Messaggero Massimo Cavoli , autore del libro che racconta dei rapporti che l’ex patron dell’Emmezeta intrattene con alcuni politici reatini.
Ma cosa c’entra quanto sta accadendo nel capoluogo campano con ciò che ha riguardato l’insediamento di Rieti-Cittaducale? Lo ha spiegato Gabriele Corona , presidente del Comitato, evidenziando alcune analogie: in entrambi i casi è intervenuta la magistratura, inoltre tutti e due gli ipermercati hanno subito una forte contestazione iniziale (a Rieti i commercianti, a Benevento gli ambientalisti che hanno denunciato l’occupazione illegale di un’area destinata a parco fluviale e trasformata invece in un mega parcheggio che originariamente doveva essere realizzato all’ultimo piano della struttura commerciale).
In un’affollata sala consiliare del palazzo comunale, Massimo Cavoli ha esordito affermando che «Zamparini rappresentò per Rieti una sorta di pioniere, ovviamente tra virgolette, del settore, realizzando, tra proteste e denunce, un ipermercato che di fatti aprì la strada alla grande distribuzione, superando tutte le resistenze che i commercianti opposero al cambio di destinazione d’uso del capannone Mecar, sorto sulle ceneri della Merloni, deciso dal comune di Cittaducale.
Quella licenza fu ritenuta illegittima e a Rieti gli amministratori civitesi furono condannati, ma poi in appello, grazie alla riforma del reato di abuso d’ufficio, furono assolti. Ma rimase l’illegittimità della concessione. In tutto questo – ha ricordato il giornalista del Messaggero – la politica locale è rimasta sostanzialmente a guardare, sia pure con poche eccezioni, come quella del consigliere missino di opposizione Antonio Cicchetti che denunciò gli intrecci Merloni-Mecar-Emmezeta al presidente della repubblica Scalfaro, quella del senatore di Rifondazione Angelo Dionisi , autore di un’interrogazione parlamentare, e una lunga inchiesta del periodico locale Mondo Sabino
. Lo stesso Cicchetti, divenuto sindaco nel 1994, ottenne dall’Emmezeta 860 milioni come sanatoria per la parte abusiva ricadente su Rieti. Con quei soldi furono asfaltate le strade». Parlando della vicenda giudiziaria “Rose rosse” che ha ispirato il suo libro (è in preparazione una ristampa aggiornata con le sentenze di appello ndr ) Cavoli – richiamandosi al contenuto degli atti giudiziari – ha sottolineato come «il volontario versamento di contributi elettorali in favore di alcuni politici, assolti in due processi dall’accusa di concussione, rientrò in una più vasta azione tesa a rivestire un ruolo di primo piano nel tessuto sociale cittadino. Zamparini arrivò a sponsorizzare la squadra di pallacanestro e feste di partito, si spinse persino a compiere azioni di beneficenza donando una costosa attrezzatura all’ospedale della nostra città. Addirittura fu considerato come il possibile presidente di una banca locale. Una sorta di meteora – ha concluso il giornalista – che ha attraversato il panorama reatino prima di disperdersi verso altri orizzonti».

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