Tanto tuonò… che non piovve!
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20Aprile2009
di Simone Aversano
Alla fine la domenica “a piedi” non c’è stata. Il timore della pioggia, annunciato fin dall’inizio da parte della stessa amministrazione comunale, nel momento stesso in cui si apprestava ad annunciare l’organizzazione di un’altra domenica ecologica, ha fatto sì che la giornata dedicata all’ambiente e alle passeggiate venisse annullata. Insomma, naso all’insù in attesa della pioggia liberatrice, quella che avrebbe permesso all’amministrazione comunale di giustificare la scelta di rimandare passeggiate e corse in bicicletta. Una pioggia che, però, non si è vista. Nonostante su alcuni giornali si sia detto il contrario, ieri, soprattutto in mattinata, la giornata è stata positiva dal punto di vista meteorologico. Solo quella paura della pioggia, “ridicola” e dal deciso sapore preistorico, ha portato l’amministrazione e i vigili urbani a decretare di sospendere tutto. Ma dunque perché a Benevento è possibile che si verifichino situazioni di questo genere? Come mai bisogna immergersi nella valle protetta dalla Dormiente per vedere amministratori pubblici alle prese con il dilemma “piove o non piove”?
In realtà la paura è un’altra: la paura di fare e di sbagliare. Se si vogliono prendere come manifestazione del pensiero dell’amministrazione comunale le parole di certi quotidiani locali, ben si comprende di che paura si tratta: è il timore, quasi reverenziale, di far torto ai soliti “qualcuno”, che in questo specifico caso si identificano con i negozianti ed i commercianti delle zone più “belle” della città. Già, perchè sembra che l’unica vera valutazione che si è fatta, anche in questa occasione, circa l’opportunità o meno di istituire la domenica ecologica, condizioni meteo a parte, ha riguardato il fastidio ed il disagio che si sarebbe potuto provocare al commercio cittadino. Ancora una volta, dunque, non una parola nè un pensiero sull’assurdità di un blocco del traffico in orari in cui già di per sè la cittadinanza si astiene dalla circolazione. Dalle 10 alle 13 forse qualcuno in auto c’è, ma il boom di presenze per le vie cittadine, negozi compresi, la domenica si registra dopo le 13. No comment, poi, sull’orario di chiusura del traffico pomeridiano: dalle 14 e 30 alle 17 e 30. Qualche cittadino beneventano ricorda per caso qualche fiumana di auto versarsi per le vie cittadine in questa fascia oraria?
Allora i nodi vengono al pettine: è chiaro ed evidente che la vera paura vissuta dall’amministrazione comunale in questa occasione è stata quella di fare e di sbagliare, di far torto a pochi. Non già la paura di creare inutili disagi alla cittadinanza tutta, tanto più ora che l’assessore all’ambiente di questa stessa amministrazione comunale segnala che i dati sull’inquinamento sono falsati. Non già, soprattutto, la paura di rendere un servizio comunque sia fatiscente, a causa degli insuperabili problemi di organico del corpo dei vigili urbani. Non si ricorda, infatti, una sola domenica ecologica in cui la mentalità antidemocratica della cittadinanza beneventana non abbia prevalso sugli stessi blocchi alla circolazione, lasciati non presidiati da parte della stessa amministrazione. Eccettuato forse un caso, forse due, la situazione è sempre stata questa.
Nella valle protetta dalla Dormiente è questo che accade. Accade che una domenica ecologica smaschera tutte le incapacità di un’amministrazione comunale che troppo spesso ha dimostrato di privilegiare gli interessi particolari, ovvero quelli collettivi soltanto a specifiche condizioni, prima fra tutte quella di farci bella figura. Accade soprattutto, ed è questo il problema più grave, che la cittadinanza se ne stia a guardare, incurante di tutto. Come se tutto dovesse venire dal cielo. Come la pioggia.