DE TOMA, LA PRIMA VITTIMA DEL CEDIMENTO DEL SINDACO AL COMITATO DI AFFARI
Stampa questo articoloL’Assessore alla Partecipazione del Comune di Benevento è stato cacciato dalla Giunta Comunale perchè non ha condiviso la delibera 150 con la quale è stato autorizzata, illegittimamente, l’apertura del Centro Commerciale di Via Valfortore.
Quando un assessore non partecipa al voto perchè non condivide la delibera, normalmente non viene sfiduciato. Quando si tratta di Zamparini, però, non si scherza.
I vertici del Partito di Salvatore, I Comunisti Italiani, non lo hanno difeso e dichiarando di essere completamente d’accordo con quella delibera, hanno addirittura chiesto la nomina di assessore per Italo Palumbo, presidente regionale.
Le attestazioni di solidarietà da sinistra per De Toma arrivano da Antonio Medici e da “altrabenevento”.
Anche Italia dei Valori, che insieme ai Comunisti Italiani aveva partecipato alle scorse elezioni, è rimasta stranamente in silenzio aspettando che il grave atto politico si compiesse.
IL MATTINO del 16/10/2006
«Non sono contro l’operato dell’Amministrazione, ho solo voluto manifestare il mio dissenso in ordine ad una vicenda che ha tante ombre e poche luci».
A parlare è l’assessore Salvatore De Toma, dei Comunisti italiani. «Il mio partito conosce bene le ragioni della mia posizione al riguardo, tant’è vero che nel documento diffuso nei giorni scorsi è stato messo l’accento sull’esigenza di rispettare la regolarità delle procedure, di coniugare legalità, efficienza, sviluppo ed occupazione ai temi del rilancio dell’economia in questa nostra città e di tutelare il nostro patrimonio ambientale.
Queste esigenze non vengono soddisfatte con la delibera approvata in Giunta e per questo ho ritenuto opportuno abbandonare la seduta; purtroppo, ho capito troppo tardi che si voleva attribuire un riconoscimento politico attraverso l’approvazione di un atto di competenza dirigenziale ed all’ultimo momento non me la sono sentita di assumermi una responsabilità non dovuta e non gradita. Riconosco di non aver osservato rigorosamente la disciplina di partito e sono pronto a subirne le conseguenze ma il mio comportamento è stato dettato unicamente dalla volontà di agire nell’interesse del partito oltre che delle energie sane e pulite della città che si attendono risposte serie sul piano della legalità e pretendono una linea di condotta ferma e risoluta contro tutti, indipendentemente dal loro conto in banca e dal loro potere personale.
La mia presa di posizione è stata, forse, volutamente ingigantita da chi vuole pescare nel torbido ed approfittare della situazione, ma non m’importa: la adotterei con la stessa convinzione perché la coerenza, la dignità e la stima della propria coscienza sono per me valori insopprimibili e superiori ad una carica amministrativa, sia pur prestigiosa e gratificante».
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IL MATTINO del 17/10/2006
Giunta, Palumbo al posto di De Toma
Questa sera il partito gli chiederà le dimissioni. Altrimenti sarà il sindaco a revocarlo da assessore.
Per Salvatore De Toma sembra proprio che non vi sia più posto nell’esecutivo di Fausto Pepe: non ha votato la delibera con la quale la giunta dava il via libera a Zamparini, per cui, evidentemente, non riscuote più la fiducia del sindaco. Che avrebbe fatto sapere ai Comunisti Italiani di gradire la sostituzione di De Toma.
E, se l’interessato non sarà disponibile a dimettersi, Pepe potrebbe persino giungere alla revoca. I nomi in ballo per la sostituzione sono due: Italo Palumbo e Serafino De Bellis, con maggiori chance per il primo.
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Il Quaderno.it 19/10/2006 :: 11:48:24
Benevento: giovani del Pdci con De Toma
Riceviamo e pubblichiamo l’accorata lettera di due giovani militanti del Partito dei Comunisti Italiani di Benevento che intervengono sull’annunciato “defenestramento” dalla Giunta Comunale dell’assessore alla Partecipazione Salvatore De Toma, in contrasto con il partito e la Giunta sulla delibera che ha consentito l’apertura dell’ipermercato in via dei Longobardi.
“Ciò che si sta perpetrando nei confronti del compagno Salvatore De Toma è aberrante, è fuori da ogni logica e merita di essere considerata la pagina più nera della storia del nostro giovane partito: Siamo militanti del Pdci di Benevento ed abbiamo avuto modo, purtroppo, di constatare ancora una volta come mai ce ne fosse stato bisogno quanto sia difficile fare politica seria e onesta in un clima ostile generato da una classe dirigente verticistica e oligarchica.
Sapevamo che sarebbe stata una farsa perché abbiamo seguito da vicino “il calvario” del compagno Salvatore De Toma, iniziato poco dopo la sua nomina ad assessore comunale, ma abbiamo voluto partecipare ugualmente alla riunione indetta sugli sviluppi della vicenda Zamparini, per dimostrare la nostra solidarietà al compagno De Toma e sostenerlo nella sua impari battaglia a difesa della legalità e della coerenza.
E’ stato tutto inutile! Doveva finire così perché De Toma dava fastidio, non era manipolabile e non serviva alla causa della permanenza ad ogni costo del posto in Giunta.
Forse è perché siamo giovani e non siamo ancora avvezzi ai giochi di potere della politica e pensiamo ancora di ragionare in termini di grandi ideali, ma non riusciamo a capire perché Italo Palumbo e compagni, anziché fare quadrato attorno ad un compagno che ha avuto il coraggio di manifestare pubblicamente il proprio pensiero su una questione che non lo convinceva, ha preferito appoggiare un sindaco che sta dimostrando di essere troppo condizionato dal potere e di non rispettare i patti assunti in sede di campagna elettorale e di elaborazione del programma di mandato.
Salvatore De Toma ha fatto bene a non dimettersi, così come indicava la segreteria del nostro partito che invece avrebbe dovuto sfruttare questa occasione “storica” per far capire alla cittadinanza che il nostro è un partito diverso dagli altri, che non si piega di fronte agli interessi dei notabili e che si batte sempre per difendere gli interessi delle persone oneste.
Non sappiamo se ci sono ancora gli spiragli per una ricomposizione in Giunta, perché ci rendiamo conto che la fine strategia usata ha fatto il suo corso, in dispregio delle più elementari regole della democrazia e del rispetto umano.
Ci teniamo, però a rappresentare alla cittadinanza il nostro disgusto per il trattamento riservato ad un coraggioso compagno e saremo felici di veder manifestato il sentimento di solidarietà e ammirazione dei cittadini semplici e onesti per il comportamento esemplare assunto dal nostro assessore”.
Serena Matassa e Mirco Garzone
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Il Quaderno.it 20/10/2006 :: 11:17:19
Benevento: è ufficiale, Pepe revoca De Toma
Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha provveduto stamani alla revoca dell’assessore Salvatore De Toma. Il sindaco ha comunicato la notizia della revoca al diretto interessato nel corso di un colloquio svoltosi a Palazzo Mosti.
De Toma aveva le seguenti deleghe: Partecipazione, Urp, Trasparenza, Difensore Civico, Statuto e regolamenti, Consulte, Laboratori di quartiere e Tutela dei cittadini nei confronti di racket ed usura.
A monte della decisione del sindaco c’è la decisione di De Toma di abbandonare i lavori della Giunta comunale quando c’è stata l’approvazione della delibera con cui si autorizzava l’apertura dell’ipermercato Zamparini. Il gesto dell’ormai ex assessore non era stato condiviso nemmeno dai vertici del suo partito che avevano chiesto a Pepe di revocarlo dalla carica.
De Toma è fuori dalla squadra di Pepe ma non è stato ancora sostituito, così come si ventilava in queste ore, dal presidente regionale dei Comunisti Italiani, Italo Palumbo.
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Il Quaderno.it 20/10/2006 :: 13:5:59
Benevento Pdci: De Toma attacca Palumbo
“E’ stata una manovra ordita all’interno del mio partito”. Così Salvatore De Toma ha commentato pochi minuti fa la sua revoca da assessore alla Partecipazione del Comune di Benevento. Lasciato palazzo Mosti dove aveva incontrato il sindaco Fausto Pepe, ha definito il colloquio con il primo cittadino “franco e cordiale” ma ha sottolineato di avergli espresso le sue preoccupazioni in merito alle decisioni assunte sulla questione Zamparini: “Ero d’accordo con lui – ha detto amareggiato De Toma – quando si era schierato a difesa della legalità. Non capisco ancora cosa l’abbia indotto a cambiare la direzione di marcia”.
L’ex assessore ha poi spiegato i motivi della sua revoca: “La mia defenestrazione è da attribuire a Italo Palumbo che già da mesi mi remava contro”. De Toma si riferisce al presidente regionale dei Comunisti Italiani che aveva nei giorni scorsi lamentato la sua assenza nella riunione di Giunta che doveva decidere sull’apertura dell’iper di via Valfortore, ritenuta in contrasto con la linea del partito che si era invece schierato al fianco di Pepe.
De Toma sarà sostituito proprio da Palumbo per il quale in queste ore il sindaco firmerà la delibera di nomina. Pesante il giudizio dell’ex assessore: “Palumbo creerà sicuramente grandi problemi al lavoro di questa Amministrazione. Sono sicuro che ne vedremo delle belle”.
Intanto De Toma ha reso noto di aver scritto nelle scorse ore al segretario nazionale Diliberto e di aver avuto un colloquio con il responsabile regionale De Angelis per esporre “la situazione difficile del nostro partito a Benevento e in provincia”.
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il Quaderno.it 20/10/2006 :: 18:26:51
Benevento – Caso De Toma, Corona: Vergogna!
Altrabenevento, associazione ambientalista molto impegnata sulle vicende collegate all’apertura dell’ipermercato “I Sanniti”, interviene con una nota aspra sulla decisione odierna del sindaco Fausto Pepe di revocarel’incarico di assessore a Salvatore De Toma del Pdci. Questi non ha voluto votare la delibera che ha consentito l’apertura del centro commerciale in mancanza di strade adeguate e persistendo alcune difformità tra quanto realizzato e quanto autorizzato:
“altrabenevento”
Gruppo di lavoro per la città sostenibile contro il malaffare
presso Codacons, via Martiri d’Ungheria, 13 – BENEVENTO
Comunicato stampa
Salvatore De Toma è un uomo politico leale che ha pagato per la sua onestà e la sua correttezza. Egli ha svolto con impegno l’incarico di assessore alla Trasparenza e alla Partecipazione ed ha tenuto fede al programma elettorale, l’unico patto tra i partiti che avrebbe dovuto vincolare la coalizione di centro sinistra e che invece è stato ben presto dimenticato, dal Sindaco prima di tutti.
Salvatore De Toma e l’assessore Antonio Medici erano presenti quando Fausto Pepe, dopo aver ribadito la necessità di difendere innanzitutto la legalità, comunicò ai rappresentanti della LIPU, dello SLAI COBAS, di Rifondazione Comunista, del Comitato di Quartiere Pezzapiana, di “altrabenevento” e dei Verdi, che il Comune si sarebbe costituito al TAR di Salerno per opporsi al ricorso immotivato di Maurizio Zamparini e che senza la strada di collegamento tra la Rotonda dei Pentri e via Valfortore, l’Ipermercato con avrebbe ricevuto l’autorizzazione per aprire.
E’ stato il Sindaco a rimangiarsi quelle assicurazioni cedendo alle pressioni di Zamparini e del comitato di affari trasversale che lo ha sostenuto.
De Toma ha fatto bene a non votare la delibera 150 frutto di un accordo truffa, viziata da almeno 8 illegittimità e di cui dovrebbero vergognarsi soprattutto quegli assessori che da consiglieri di opposizione hanno sparso chilometri di inchiostro contro quell’Ipermercato e che ora non hanno neppure il coraggio di commentare la defenestrazione del loro ex collega di Giunta.
Qualcuno dovrebbe anche ricordare che in altre occasioni, per esempio per la nomina della commissione elettorale, la giunta si è divisa, con tanto di polemica sulla stampa, ma nessuna testa è caduta perchè, evidentemente, non si trattava dell’Ipermercato Zamparini e della speculazione a danno del Parco Fluviale, una delle vicende più squallide della vita politico-amministrativa dal 2000 ad oggi.
Ma Salvatore De Toma non è l’unica vittima di questa torbida vicenda.
Benevento, 20 ottobre 2006
Il coordinatore
Gabriele Corona
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Il Quaderno.it 20/10/2006 :: 19:18:39
Benevento: anche i Verdi in lizza per l’assessorato
Fumata grigia per la nomina del nuovo assessore alla Partecipazione del Comune di Benevento che prenderà il posto di Salvatore De Toma (Pdci). Il sindaco Fausto Pepe sta ancora riflettendo prima di nominare il sostituto. Le prime indiscrezioni trapelate individuavano nella figura del presidente provinciale del Pdci Italo Palumbo il papabile. Ma non si sono mai sopite le aspettative dei Verdi per quel posto di assessore. Pepe, dunque, su questo starebbe riflettendo, valutando anche di concedere una chance ad un’altra formazione politica che lo ha sostenuto e non un’opportunità ulteriore ad un partito che l’ha già avuta.
Non è da dimenticare, infine, che, mentre altre compagini ambientaliste (Lipu, Altrabenevento) si sono schierate sulla stessa posizione di De Toma, nella vicenda dell’iper “I Sanniti”, i Verdi si sono decisamente affiancati al sindaco Pepe che ha consentito l’apertura del Centro Commerciale.
In ogni caso per domani pomeriggio alle 16, a Palazzo Mosti, l’ex assessore De Toma terrà una conferenza stampa sulle ragioni note e meno note del suo recente dimissionamento.
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Il Quaderno.it 21/10/2006 :: 18:11:10
Benevento, De Toma denuncia vari voltafaccia
“E’ lo sfogo amaro di chi ha fatto della coerenza uno stile di vita”. Con queste parole ha esordito Salvatore De Toma (del Pdci) alla conferenza stampa convocata questo pomeriggio a palazzo Mosti per spiegare i motivi che hanno portato il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, a revocarlo da assessore alla Partecipazione e alla Trasparenza.
A monte dell’estromissione di De Toma c’è il suo dissenso, manifestato in Giunta, sulla decisione di concedere a Maurizio Zamparini l’autorizzazione per aprire il centro commerciale di via Valfortore. “Sull’iper – ha spiegato l’esponente del Pdci, davanti a numerosi giornalisti e cittadini e a Giovanni D’Aronzo (Ds), Nazzareno Orlando (AN) e Gabriele Corona (Altrabenevento) – ho sempre manifestato le mie riserve pur sapendo che si trattava di una vicenda ereditata dal centrodestra. Le mie perplessità erano condivise nel mio partito che aveva sottoscritto un documento in cui si chiedeva il rispetto della legalità e della trasparenza. Poi improvvisamente tutto è cambiato”.
De Toma ha voluto ricostruire tutte le tappe che hanno portato alla sua revoca. Mercoledì 11, ha spiegato, c’è stata una riunione di Giunta ha cui ha preso parte anche l’imprenditore veneto per discutere della bozza di un accordo: “Si voleva coinvolgere l’intera Amministrazione – ha detto l’ex assessore – in una questione che doveva essere gestita dal dirigente di settore”. La sera stessa De Toma fu invitato dal partito a pronunciarsi favorevolmente in Giunta sulla delibera di indirizzo sulla vicenda Iper: “Io manifestai il mio dissenso ai vertici del partito e lo stesso feci con Pepe. Ma non volevo che scoppiasse un caso politico. Invece – è l’accusa di De Toma – è stato montato un caso ad arte tanto è vero che mi sono stati annunciati dei provvedimenti disciplinari”. Sabato 14 Italo Palumbo e Serafino De Bellis (presidente regionale e segretario provinciale dei Comunisti Italiani) hanno dichiarato di condividere la linea adottata dal primo cittadino e hanno sconfessato il loro rappresentante in Giunta: “Mi sarei aspettato la difesa da parte del mio partito anche perché – ha spiegato De Toma – io non ero contro l’Amministrazione anche se avevo detto di voler trarre le conseguenze politiche del mio dissenso su un atto specifico”. Lunedì 16, è l’ultimo passaggio ricordato da De Toma – anche Angela Zeoli dell’Italia dei Valori (che partecipava alla lista con il Pdci alle ultime amministrative) aveva mostrato la solidarietà del suo partito nei suo confronti: “ma dopo poche ore ho dovuto constatare che era avvenuto un voltafaccia. Ancora sono in attesa di chiarimenti”.
Questa la ricostruzione dei fatti secondo De Toma che dopo ha posto degli interrogativi: “Ammesso che abbia commesso un errore, bisognava addirittura arrivare alla mia revoca? Perché il mio partito non mi ha difeso? Perché non è stato convocato il Comitato Federale che stabilisce la linea politica dei Comunisti Italiani? Perché deve essere proprio Italo Palumbo a subentrare visto che mi ha osteggiato?”.
In attesa delle risposte, De Toma si lascia a delle amare considerazioni: “Ho la sensazione che si voglia soffocare il libero pensiero. La mia è la cronaca di una morte annunciata. C’era chi remava contro nel mio partito ma anche fuori. E’ assurdo avere dei nemici in casa. Mi dispiace di non poter continuare il mio lavoro che avevo intrapreso con impegno. I cittadini ora sanno che questa amministrazione non li tutela e non li rende partecipi”.